Milano

Pisapia carica il centrosinistra:
"Dobbiamo ingranare la quarta"

Il sindaco di Milano irrompe con un appello nella campagna elettorale di Ambrosoli per la Regione
Lombardia. L'avvocato al lavoro sul programma: "Settanta pagine per una vera chiamata alle armi"

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È arrivata al rush finale, la corsa verso il Pirellone. Con il conto alla rovescia che partirà ufficialmente questa settimana. A cominciare da giovedì, quando mancherà esattamente un mese al voto, e la coalizione di centrosinistra firmerà il programma: dovrà essere depositato entro sabato (da venerdì si apre la finestra per la presentazione) insieme con le liste dei candidati: «Sono 70 pagine di idee e impegni, una vera chiamata alle armi», spiega Umberto Ambrosoli. Ed è alla vigilia di questa settimana di svolta, che Giuliano Pisapia suona la carica: «È arrivato davvero il momento di ingranare la quarta — esorta il sindaco con un messaggio sul suo profilo Facebook — Queste elezioni dobbiamo vincerle a tutti i costi e per vincerle dobbiamo impegnarci uno a uno». Una sfida doppia: «Dobbiamo vincerle in Lombardia perché è qui che le vinceremo in Italia».

Entrano nel vivo le regionali. E il sindaco scende definitivamente in campagna elettorale. Per Pisapia bisogna partire da qui anche per cambiare colore al governo nazionale. «Dobbiamo togliere la Lombardia dalle mani di chi l’ha ridotta così: opaca, poco dinamica, incapace di produrre ricchezza. Dobbiamo togliere l’Italia dalle mani degli incapaci, per cominciare. Ma anche da chi vuole farci credere che a governare deve essere la tecnocrazia e non la politica», dice il sindaco. L’ultimo riferimento è a Mario Monti. Che ieri ha spiegato come la presenza dell’ex sindaco non danneggi Ambrosoli. Per il premier uscente, infatti, «la prosecuzione dell’impegno» di Gabriele Albertini «rende meno probabile l’affermazione di Maroni».

Nell’ultimo mese, Ambrosoli si prepara a un tour «intensissimo» della Lombardia. Lo stesso Pisapia potrebbe affiancarlo in alcune iniziative fuori Milano. «Da oggi è scattata la carica», è l’incitamento del sindaco a ricreare l’entusiasmo della vittoria di Milano: «Ognuno può fare qualcosa. I sindaci in testa, i cittadini accanto». L’obiettivo: «Portare Ambrosoli al palazzo della Regione». Un «ragazzo», lo definisce Pisapia, «con una storia che ci garantisce e la voglia di mettersi in gioco». Anche il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina, è sicuro: «Partirà una mobilitazione straordinaria e senza precedenti».

Sul piano del contenuti, per Ambrosoli è stato il giorno dedicato ai giovani. «Il primo atto che farò da presidente sarà convocare i rettori di tutte le università per studiare insieme a loro un sistema che rilanci la ricerca e le prospettive per i giovani», ha detto. E ancora: «Le proposte per i giovani sono trasversali a tutto il programma: dall’università all’apprendistato fino alla loro autonomia abitativa». Con quali fondi? «Scegliete uno scandalo a caso di quelli a cui abbiamo assistito e traducetelo in borse di studio. Quante risorse si sono buttate via?», ha detto Ambrosoli alla Feltrinelli, dove ha presentato con Piero Bassetti e Lucia Castellano il libro Liberi e senza paura scritto con il responsabile della sua campagna, Stefano Rolando.

In quelle pagine spiega: «Sono convinto di poter rivolgere il mio ragionamento agli elettori moderati dimostrando loro che nel nostro centrosinistra si sono superate le rigidità ideologiche che hanno caratterizzato la sinistra del passato». Duro il giudizio sull’ultimo mandato di Formigoni: «Si è assistito a un numero incredibile di episodi di depravazione del potere». Con il presidente uscente è andato in onda un botta e risposta su Expo: «Quando mi insedierò a Palazzo Lombardia perderà i suoi poteri da commissario generale», ha detto l’avvocato. La replica: «Non vincerà le elezioni».