Firenze, 28 maggio 2015 - 17:53

Salvini a Siena, scontri
tra polizia e militanti di sinistra
Firenze, va al campo rom (vuoto)

Con Claudio Borghi, il leader della Lega è andato a Firenze, al capannone occupato dai rom che non si sono fatti trovare. A Siena un candidato consigliere nella lista di sinistra Sì Toscana è stato preso dalla polizia e portato in questura

di Aldo Tani, Jacopo Storni

shadow

In una giornata segnata fin dalla mattina dall’annuncio di voler «radere al suolo tutti i maledetti campi rom», dopo che un’auto con nomadi a bordo ha travolto dei passanti e ucciso una donna a Roma, Matteo Salvini ha dato la sua ultima «spallata» in Toscana, la regione dove forse è stato il leader nazionale più presente nella campagna elettorale per le regionali e dove confida di raccogliere consenso, complice la divisione del centrodestra tra Forza Italia da una parte e Area popolare dall’altra. Il suo percorso, da Firenze a Arezzo, è stato segnato anche da contestazioni a Siena.

Siena

Al momento del suo arrivo a Siena, davanti alla sede della banca Monte dei Paschi, dove lo attendevano militanti leghisti, il leader del Carroccio è stato accolto da applausi prima di iniziare il suo comizio. Tuttavia ci sono stati anche insulti provenienti da alcuni passanti, che lo hanno apostrofato con male parole tra cui «Buffone». Questi passanti sono stati subito allontanati dalle forze dell’ordine.

shadow carousel
Siena, scontri tra polizia e manifestantianti-Salvini

Prima, tensioni in piazza con la polizia

La manifestazione di protesta di una cinquantina di persone, per la maggior parte studenti e giovani appartenenti a gruppi di sinistra, ha provocato la violenza reazione delle forze dell’ordine. Dopo aver intimato di allontanarsi ai manifestanti, gli agenti sono passati all’azione, usando il manganello per allontanare i partecipanti al corteo di protesta. Che nel frattempo hanno lanciato uova e altri oggetti per contrastare gli agenti. Dopo alcuni minuti di tensione, la situazione è ritornata alla normalità. Uno studente è rimasto a terra per i colpi subiti, che gli hanno causato la rottura di un dente, ed è stato portato in ospedale per accertamenti, mentre un altro è stato prelevato di forza dagli agenti e portato in questura, dove è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e poi rilasciato. Dopo gli scontri i manifestanti sono arretrati di una cinquantina di metri e gli animi si sono placati, nonostante l’arrivo di Salvini abbia riacceso la contestazione. Il leader del Carroccio ha tenuto un breve discorso, in cui ha attaccato il sistema Siena e la “rossa” Toscana, prendendosela più volte contro i manifestanti che a un centinaio di metri lo stavano contestando. Interpellato poi sull’occupazione della sede Mps, intenzione da lui annunciata qualche settimane fa, Salvini ha affermato che «in questo momento rappresenterebbe un problema per l’ordine pubblico». A differenza della tensione che ha preceduto il suo arrivo, alla fine del comizio non ci sono stati episodi violenti, con il corteo di protesta che ha continuato a inveire contro il leader della Lega, ma senza avvicinarsi.

Portato via un candidato consigliere della lista Sì Toscana

Un candidato consigliere alle Regionali della Toscana nella lista di sinistra Sì Toscana, Mario Dimonte, è stato preso dalla polizia e portato in questura (poi identificato e rilasciato) durante i contatti tra forze dell’ordine e manifestanti di sinistra che spintonavano per avvicinarsi a piazza Salimbeni, dove c’è la sede del Monte dei Paschi e dove parla il leader della Lega Nord.

Al campo rom di Firenze

«Se esiste un sindaco in questa città - ha detto Salvini - adesso deve presidiare affinché non tornino ad occupare questi capannoni». Ad attenderlo però, c’era Marcello Zuinisi, storico difensore dei rom, che gli ha dato una rosa e gli ha detto: «Prenda questo fiore, simbolo di pace, i rom sono esseri umani». Salvini, seguito dai suoi fans e da numerosi giornalisti, ha perlustrato l’accampamento, un capannone di proprietà privata occupato da un paio di anni. E’ entrato nelle baracche, ha osservato le condizioni di degrado e sporcizia e ha detto: «Noi faremo sfratti esecutivi senza se e senza ma a migliaia di rom e le ruspe faranno il loro lavoro». E poi ha aggiunto: «Ci sono troppi rom che rubano, molestano, scippano». Tante bandiere e tanti applausi da parte dei suoi fans, alcuni dei quali hanno usato espressioni alquanto colorite La visita del leader del Carroccio è durata un’oretta, insieme a lui Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) e Claudio Borghi, che in riferimento al voto di domenica ha detto:«Ricordiamoci che l’alternanza politica farebbe bene a questa regione».

«Se il Pd perde la Toscana, Renzi deve andarsene»

Salvini è stato forse il leader nazionale che più spesso si è visto in questa campagna elettorale in Toscana, per l’appoggio al candidato e numero due della Lega Claudio Borghi, milanese, in base alla certezza che «se il Pd perde in Toscana, Matteo Renzi deve lasciare Palazzo Chigi, va a casa». La vera scommessa di Salvini in Toscana si chiama ballottaggio e si basa su due condizioni: costringere il governatore uscente e candidato alla riconferma Enrico Rossi (Pd) ad una quota inferiore al 40% e arrivare secondo, nella corsa con gli altri competitors, tra cui M5s alla prima prova delle regionali. Cinque anni fa la Lega in Toscana ottenne il 6,5%. Un risultato allora giudicato apprezzabile, ma che Salvini intende e ritiene di poter questa volta ampiamente superare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT