Milano, 5 giugno 2015 - 17:18

Unesco: tre «new entry» italiane nelle Riserve della biosfera

Delta del Po, Alpi Ledrensi in Trentino e Appennino tosco-emiliano riconosciute il 9 giugno

di Luigi Letteriello

Delta del Po (Daniele Soncin/www.parcodeltapo.org) Delta del Po (Daniele Soncin/www.parcodeltapo.org)
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Delta del Po, Alpi Ledrensi (nel Trentino sud-occidentale) e Appennino tosco-emiliano sono state riconosciute il 9 giugno a Parigicome territori accreditati a far parte del network internazionale delle Riserve della biosfera dell’Unesco, portando a tredici i siti italiani in questa prestigiosa lista mondiale. Infatti ai dieci territori italiani già inclusi in questo speciale elenco dell’Unesco, ultimo in ordine di iscrizione la Sila, inclusa nel 2014, si aggiungono quest’anno territori molto «speciali» che nelle Riserve della biosfera sperano di trovare un’efficace valorizzazione di un’ampia varietà di attività agricole, artigianali, commerciali, della pesca e del turismo.

Il programma Unesco

Le comunità locali, gli enti di gestione, il mondo della ricerca, le associazioni di categoria e altri portatori di interesse, lavorano già insieme per la gestione e lo sviluppo sostenibile delle risorse dell’intera area. Il programma MaB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni Settanta allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca. I territori definiti Riserve della biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si coniugano la conservazione dell’ecosistema e della sua biodiversità con le strategie di sviluppo sostenibile. Strutturate in aree core, buffer e transition zone, si pongono come priorità la valorizzazione della biodiversità e l’attività di sviluppo socioeconomico, favorendo la possibilità di svolgere funzioni territoriali multiple improntate allo sviluppo sostenibile.

Il delta

Il territorio interregionale del Delta del Po (diviso in area del Veneto e in area dell’Emilia Romagna) è uno dei più importanti parchi deltizi d’Europa e una zona di insostituibile interesse ecosistemico, paesaggistico e storico, e coinvolge un territorio già dal 1999 nel Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco associato a Ferrara. Rappresenta un riconoscimento utile non solo per la salvaguardia e protezione dell’ambiente e del paesaggio ma anche per lo sviluppo delle attività economiche e sociali del territorio, dando particolare rilievo alle attività culturali, agricole, artigianali, commerciali, di pesca e turistiche.

Appennino tosco-emiliano

È stata accettta anche la candidatura dell’Appennino tosco-emiliano che il Comitato aveva in un primo tempo sospeso in attesa di ulteriori informazioni specifiche.

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