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5/2/2016
Con una raccolta netta nel mese di marzo pari a 700 milioni di euro, Amundi chiude il primo trimestre dell’anno con una raccolta netta pari a 1,4 miliardi di euro portando le masse in gestione in Italia oltre i 40 miliardi, il dato più alto dalla costituzione di Amundi, avvenuta nel gennaio 2010.
Quanto alle tipologie di prodotti, fondi aperti, gestioni di portafoglio istituzionali ed Etf hanno contribuito a sostenere il trend di crescita iniziato nel 2014, si legge in una nota dell'asset manager francese controllato dal Crédit Agricole, con alcune expertise che si sono messe in luce in particolare nel primo trimestre del 2016 come la gestione della volatilità, la gestione monetaria enhanced e gli Etf sui mercati azionari emergenti. "Il primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da elevata volatilità nei mercati finanziari e dalle incertezze sulla crescita economica" commenta Alessandro Varaldo, a.d. e d.g. di Amundi SGR.
"È marcato l’interesse degli investitori professionali per gli investimenti socialmente evoluti di cui Amundi si fa portavoce, quali i portafogli low carbon e le strategie smart beta e ora riscontriamo un ritorno di interesse anche negli investimenti garantiti, come Amundi Protezione 90 e una crescente propensione all’investimento in asset meno correlati, nelle gestioni patrimoniali ad elevata personalizzazione e in Etf. Infine non vanno dimenticati gli investimenti in asset non tradizionali, come real estate e private debt, che rappresentano per Amundi un asse di sviluppo su cui puntare nel mercato italiano".
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