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Graphic novel is dead, l’ultimo fumetto di Davide Toffolo

Ogni volta che esce un nuovo libro, un nuovo film, un nuovo album o un nuovo fumetto ho sempre la stessa immagine nella mia mente: quella dell’artista che se ne sta seduto a mangiarsi le unghie in attesa del giudizio. Anche Davide Toffolo lo immagino in questa posizione scomoda, seppure non è di certo un pivello nel suo genere. Per niente. Lui non è un fumettista di primo pelo. E nemmeno solo un fumettista a dire la verità.

Chi lo segue da anni sa che Davide Toffolo è anche, e di sicuro ancor prima di disegnare fumetti, il frontman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti, anche detti TARM, che avrete di certo visto esibirsi su qualche palco della città da cui state leggendo questa pseudo recensione.
Davide Toffolo fonda i TARM nel 1994 a Pordenone, la sua città, ma si laurea a Bologna in Disegno Anatomico e da quasi un decennio disegna fumetti, quando non canta ovviamente. La cultura punk, Andrea Pazienza e Pier Paolo Pasolini stanno alla base della sua esperienza artistica con cui oggi infarcisce le sue storie. Come questa ultima pubblicata all’inizio dell’anno. Nei suoi fumetti così come nei pezzi della sua band si sente il mescolarsi di queste due arti, una bellissima convivenza oserei aggiungere.


Graphic Novel Is Dead non è solo l’ultima fatica a colori di Davode Toffolo edita da Rizzoli Lizard ma è la sua biografia disegnata, una commedia a fumetti , in cui “ogni riferimento a fatti, cose o persone non è per niente casuale”. Come quello a Zerocalcare che il suo inseparabile nomina un paio di volte.
Se dalle primissime pagine il lettore capisce come non sia stato semplice disegnare la sua stessa biografia, è faticoso per chiunque incasellare se stessi all’interno di pagine a tiratura limitata, nelle parti successive Toffolo riesce a prendere in mano la situazione e a raccontare la sua vita come ha abituato i suoi lettori, in modo eloquente, soprattutto ironico e senza alcun ritegno. Perché i disegni, molte volte non hanno bisogno di didascalie, si esprimono molto bene sole.


I dialoghi con Pasolini e i quesiti posti a Andy Kaufman, il comico e attore statunitense che somiglia un po’ ad Alberto Sordi, accompagnano il suo racconto che si fa strada tra i colori di Alessandro Baronciani, netti e determinanti in ogni sequenza.
Potrei dirvi che Graphic Novel Is Dead è la storia del suo inseparabile Pepito, è la storia delle sue avventure con le tante donne incontrate e anche l’assenza di quella più importante della sua vita, quella che conferisce al fumetto una certa vena malinconica che è parte dell’essenza del tutto.
Potrei iniziare dicendovi che Graphic Novel Is Dead è la storia di un bambino cresciuto in una città di provincia e che come tanti sogna di andare via, lontano, anche se non sa bene dove.


Potrei continuare dicendovi che Graphic Novel Is Dead è la storia di un uomo che va in giro con una maschera sul volto, un uomo che si interroga sul tempo, quello passato e quello presente, senza mai fare retorica, senza mai essere patetico, senza mai trascendere l’intento ludico dell’opera, la commedia appunto. Un uomo che resta a vivere in quella provincia tanto odiata ma maestra di esperienze: “Da qui, dalla provincia estrema puoi vedere tutto con la giusta distanza.”
Graphic Novel Is Dead è tante storie, puoi leggere anche a ritroso, fanno lo stesso effetto. Era qua che volevo arrivare.
Toffolo verrà “ricordato come il cantante vestito da Jeti anche d’estate… o come l’autore che ha ucciso la graphic novel?”.
Ai lettori l’ardua sentenza.

 

Davide Toffolo | sitoanteprima

Tre Allegri Ragazzi Morti | sito

 

 

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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