Antonino Barillà è argento Mondiale del double trap, e si è preso la carta per l’Olimpiade del 2016. Con tanto di oro a squadre in collaborazione con Daniele Di Spigno e Davide Gasparini. Ogni giorno quindi il Villaggio di Rio guadagna un abitante azzurro in più, ci pensa il Mondiale dei tiri di Granada, a mandarglielo. Il 27enne marinaio da Reggio Calabria è il quinto qualificato, dopo Petra Zublasing, Johny Pellielo, Marco De Nicolo e Nicco Campriani. Solo che rispetto a tutti loro è molto meno conosciuto. Peggio: fino a oggi non era mai salito su un podio internazionale. Nemmeno in Coppa del Mondo. Per farlo ha scelto l’appuntamento più importante, il Gran Mondiale.
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— E per come lo ha fatto non avresti mai detto che fosse un quasi novellino. Nelle qualifiche è partito bene: 30 alla prima serie, e non è mai crollato sotto il 28. Anzi, di 28 ne ha fatti tre di fila, e poi 29 all’ultima serie. Dunque 143 totale, suo record nelle competizioni internazionali migliorato addirittura di 3 piattelli. Un’enormità. E 143 lo ha piazzato al secondo posto, dietro al cinese Hu Binyuan (144) e alla pari con Fokeev (Rus), Richmond (Usa) e Scott (Gb). Insieme a lui, in semifinale, Daniele Di Spigno. Il 40enne poliziotto di Terracina nelle qualifiche ha sparato tre 28 di fila, e poi due 29, per arrivare a 142. Punteggio con cui pareva che ci fosse da guardarsi indietro. Ma quando il temuto russo Mosin ha fatto due zeri all’ultima serie, è stato chiaro che l’azzurro sarebbe rimasto il solo con quel totale, quindi sesto e semifinalista. Con l’altro signore del double, il campione e mondiale e olimpico, il texano Walton Eller è rimasto a 139. Così il 143 di Barillà, il 142 di Di Spigno, sommati al 139 di Davide Gasparini fanno 424, buono per la medaglia d’oro a squadre; davanti a Stati Uniti (422) e Cina (418). Oro, ovvero due passi avanti rispetto al bronzo che lo stesso terzetto conquistò un anno fa a Lima.
record! — E in più 424 eguaglia il record del Mondo che già ci apparteneva, stabilito dagli azzurri campioni d’Europa l’anno scorso a Suhl, con una squadra per due terzi diversa da quella che oggi ha conquistato il Mondiale: Davide Gasparini, Emanuele Bernasconi e Marco Innocenti. Era da Nicosia 2007 che non vincevamo l’oro mondiale del “doppio” (Di Spigno, D’Aniello e Franzoni). Semifinale, dunque. In cui Barillà ha fatto il suo vero capolavoro: 30/30. Perfetto. Nel giorno più importante della carriera non gli sono tremate le mani, non ha ceduto. Come lui Josh Richmond, statunitense, ma stiamo parlando di uno che il Mondiale lo aveva già vinto, nel 2010. Di Spigno invece ha chiuso a 28, come il britannico Scott, campione europeo in carica. Con cui si è giocato il bronzo nella finale, persa 26-27. In finale Nino ha sparato ancora da campione. Gliene è scappato via solo uno, al sesto doppietto. Poi via, ancora sicuro, fino alla fine: 29/30. Un risultatone. Se nella pedana di fianco non avesse avuto un mostro. Josh Richmond ha fatto ancora 30, due 30 di fila tra semifinale e finale. Disarmante. Tanto da far apprezzare ancora di più l’argento di Nino.
argento juniores — Tra le buone notizie del giorno c’è l'oro di Andrea Vescovi (da Città di Castello) nel double trap junior. Con l'argento a squadre, insieme a Ignazio Tronca e Jacopo Dupré De Foresta, quest'ultimo 14enne che per re volte ha preso il richiamo per ritardo in pedana, 3 zeri che sono costati l’oro, visto che la Russia ha chiuso avanti di due piatti. E poi è arrivato l’argento nella carabina 10m femminile Juniores di Martina Ziviani, 18enne veronese di Cerea. Argento che è un oro sfuggito per 1/10 (un decimo!) di punto. L’azzurrina in finale ha fatto 207.1, la svizzera Sarah Hornung 207.2.