Se ti dico porfido cosa ti viene in mente?
Porfido è una parola di uso comune ma spesso ancora associata alle strade, a materiale “povero” e lavorazioni grezze.
Penso che ancora oggi le persone alla parola porfido associno immediatamente i cubetti delle pavimentazioni stradali, erroneamente i sanpietrini visto che wikipedia dice che sono di leucitite mentre quelli in porfido, usati al nord, sono i bolognini.
Porfido è quindi da sempre ritenuto un materiale non nobile ma resistente che non patisce.
Poi la scoperta: anni fa andando a comprare una nuova cucina con mia moglie in rovere sbiancato mi fu proposto un ripiano in porfido martellato.
Stupendo, prendemmo anche il tavolo così fatto.
E’ incredibile oltre la resistenza e la praticità di questo materiale la sua bellezza, non per niente nelle zone trentine di estrazione viene chiamato oro rosso.
Inoltre oggi è possibile lavorare il porfido del trentino come i marmi e i graniti. Si possono ottenere piastre a spessore costante (a partire da 1 cm. a parecchie decine di cm.) con superfici segate, sabbiate, fiammate, semi-lucidate, lucidate e tutte con la possibile gamma di accessori di lavorazione (tori, biselli, incastri, gocciolatoi, …).
Il porfido è oggi quindi un validissimo materiale da esterni (viene lavorato anche a ciottoli) ma anche da interni e da rifiniture di pregio e di tendenza ne è la prova la mia cucina.
Volete esempi sulle moltiplici lavorazioni con valide fotografie
illustrative relative a bindelli, smolleri, cordoni, plinti, zoccoletti,
copertine, bugnati, …?
GoldenStonesrl.com
P.S. Ricordate di affidare la posa a professionisti esperti.
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