Quindici anni latitante, si era ricostruito una nuova vita in Olanda, gestendo un ristorante pizzeria - «Rocco’s Pizza» - con la moglie nella località marittima di Scheveningen, sobborgo dell’Aja. Rocco Gasperoni, 73 anni, esponente in passato dei clan calabresi legato alla famiglia Belfiore, si era sottratto alla giustizia italiana nel 2001, mentre era sottoposto al regime della sorveglianza speciale, in seguito ad un procedimento per traffico di droga. Dopo una lunga battaglia legale tra autorità giudiziarie, il 12 maggio corso la polizia olandese, su ordine della corte d’Appello di Torino ha arrestato il ristoratore italiano, per un decreto di esecuzione di pene emesso nel 2007.

Gasperoni fu condannato a 14 anni e 8 mesi con sentenza divenuta irrevocabile nel 2007, per un traffico internazionale di 1500 chili di hashish commesso tra Olanda, Spagna e Italia, in epoca antecedente al 1997. Inoltre deve scontare una condanna a 4 anni per una bancarotta fraudolenta.

L’esecuzione del provvedimento della Procura Generale di Torino è stato reso possibile grazie all’interessamento del magistrato di collegamento olandese in Italia, Hester van Bruggen, di Eurojust e Europol, attraverso cui le autorità olandesi hanno riconosciuto l’applicabilità delle sentenze italiane riducendo il periodo di detenzione per il traffico di stupefacenti da 14 a 8 anni.

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