la decisione del tribunale

Un tribunale dà ragione ai genitori: ok l'accesso all'account Facebook della figlia deceduta

di Biagio Simonetta

(REUTERS)

2' di lettura

Partiamo dai numeri: secondo le stime della rivista giuridica tedesca ZEV, ogni minuto muoiono tre utenti iscritti a Facebook. E per tale ragione circa il 5% degli account sul social di Mark Zuckerberg è in realtà inattivo. Cosa succede a un account Facebook quando l'utente decede? E la stessa domanda vale per gli account di posta elettronica, ma anche per tutto il mondo digitale legato a un'identità: la musica, gli eBook, le App. Il tema è quello dell'eredità digitale. Un terreno spinosissimo, che spinge la giurisprudenza verso l'innovazione.

E che spesso si impantana in regolamenti vecchi, resi ancora più complessi dal fatto che la maggior parte delle volte ci si trova davanti a colossi tecnologici con sede in California.

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Anche per questo, una recente sentenza di un tribunale tedesco, rischia di scrivere un precedente importantissimo in chiave di eredità digitale.
La storia, raccontata dalla Reuters, riguarda una coppia di Karlsruhe, città a nord della Foresta Nera che si affaccia sul Reno. I due, padre e madre di una ragazza scomparsa qualche anno fa, hanno intentato causa contro Facebook per aver accesso all'account della figlia deceduta. E la vera notizia è che questa causa l'hanno vinta. La corte federale, infatti, ha dato ragione ai due genitori che adesso potranno entrare nell'account della figlia e utilizzarlo.

Il percorso giudiziario che ha portato a questa sentenza è durato sei anni. Era il 2012, infatti, quando la coppia aveva chiesto a Facebook di poter accedere all'account della figlia, morta dopo essere finita sotto un treno. I due erano convinti che proprio sul social network potevano trovare qualche indizio per far luce su quel tragico evento. Ma Facebook ha sempre negato loro ogni accesso, anche perché con molta probabilità la ragazza non aveva potuto impostare alcun “contatto erede” dato che i fatti risalgono ad un periodo storico in cui Facebook non aveva ancora attivato questa opzione. L'account era stato configurato da Facebook come “profilo commemorativo”, come succede spesso quando un utente scompare. E nessuno poteva accedervi. Da qui la causa in tribunale culminata, come detto, nella vittoria della coppia tedesca ai danni del social network. Una decisione arrivata dopo che una corte d'Appello aveva ribaltato l'esito positivo di un altro tribunale. Per i giudici federali tedeschi, il profilo social della ragazza è da ritenere ereditabile, al pari delle lettere. «Il verdetto – ha detto una portavoce del tribunale - riguarda anche altri account di social media, non solo Facebook, ma Instagram e così via. Si tratta quindi di una sentenza con conseguenze di vasta portata».

Da Facebook, invece, prendono atto della disposizione: «Anche se siamo rispettosamente in disaccordo con la decisione di oggi, il lungo processo dimostra quanto sia complesso il tema in discussione» ha detto un portavoce dell'azienda californiana all'agenzia Reuters.

Un recente sondaggio condotto dall'associazione tedesca per le tecnologie dell'informazione, Bitkom, ha svelato che il 49% degli utenti Internet ha dichiarato di non interessarsi a ciò che accade ai propri profili social dopo la morte. Il capitolo, tuttavia, rimane complesso. E questa sentenza può segnare un solco importante con il passato.

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