Roma

Guido Caldiron: "Così l'ultra destra militarizza le periferie"

Lo scrittore e giornalista da tempo si occupa del fenomeno in Italia e in Europa. I fatti del Trullo li legge in continuità col nuovo protagonismo di queste sigle: "Da sempre molto attive sulla piazza romana"

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"IL modo di stare dentro la crisi di queste formazioni ricorda Alba Dorata. L'orizzonte è lo stesso del partito greco: una modalità fortemente aggressiva nei confronti dei migranti, una presenza di piazza militante e militarizzata". Guido Caldiron, scrittore e giornalista, da tempo si occupa di "Estrema destra" (titolo di uno dei suoi libri, edito con Newton Compton) in Italia e in Europa. I fatti del Trullo li legge in continuità col nuovo protagonismo di queste sigle "da sempre molto attive sulla piazza romana".

Negli ultimi giorni questi movimenti hanno ripreso vigore: prima un'occupazione simbolica al Ferrhotel, la struttura che dovrà accogliere gli stranieri "transitanti" in città, poi due giorni fa i fatti del Trullo. Come legge questi episodi?
"Mi sembra sia partita la rincorsa a ritagliarsi un ruolo da protagonisti dentro questa crisi per un'area che, da un punto di vista elettorale, ha qualche problema di rappresentanza".

Dietro lo slogan "Prima gli italiani", scandito anche al Trullo, si sono ritrovati Casa Pound, Forza Nuova e Roma ai romani. Non accadeva da tempo. Vede una saldatura?
"Diciamo che stanno competendo sullo stesso terreno, anche se in passato hanno avuto qualche problema ad andare d'accordo, specie da un punto di vista di organizzazione".

Nel loro mirino, però, ci sono sempre i migranti.
"Sì, perché questo terreno impatta con le condizioni materiali della città e ha una visibilità immediata e molto forte. Era cominciato a Tor Sapienza, proseguito a Casale San Nicola, luoghi diversi. Un tentativo di allargare la platea politica".

Qual è l'obiettivo?
"Provano a pesare di più, anche elettoralmente. In passato si è vista l'interlocuzione, poi abortita, tra CasaPound e la Lega di Matteo Salvini. E non è un caso che a Roma, negli ultimi mesi ci sia stata la visita della nipote di Marine Le Pen, la giovane Marion Maréchal-Le Pen: figure che incarnano quel modello di "preferenza nazionale". Azioni come quelle del Trullo puntano a incidere su un atteggiamento ormai post-politico di certe periferie dov'è scomparsa o quasi la presenza della sinistra. È lì che le destre provano a insinuarsi".

Con che modalità?
"Sulla lotta alla casa si approcciano a un tema in passato tutto di sinistra: la difesa degli abitanti contro gli sfratti viene da quella storia. Certo, non contro gli stranieri. Diciamo che provano a realizzare il sogno mancato del "Boia chi molla": una sommossa popolare che trova rappresentanza in questi movimenti. Il passato è quello, l'orizzonte, invece, è Alba dorata, con la quale Casa-Pound e Forza Nuova intrattengono rapporti solidi, ospitando spesso i rappresentanti del partito greco di estrema destra".