Il progetto è già avanzato. il sito è già online e le iniziative molte. Ora però servono le adesioni per creare il sistema integrato.

Strade del Vino. Mentre si discute sulla nuova grande Doc Pinot Grigio delle Venezie il Friuli Venezia Giulia continua a lavorare per promuovere le sue eccellenze. Sono proprio i produttori del Friuli quelli che, questa Doc, la temono. Ma al di là di una polemica e un percorso che sembra ormai segnato, la territorialità continua ad essere il tratto distintivo di ogni attività. Così è ancor più per il vino e per una terra, quella del Friuli, che con i suoi bianchi si attesta, da sempre, come tra le più apprezzate.

Ecco che allora nell’enoturismo qualcosa sta cambiando. O meglio ci si sta provando. Il progetto è finalmente realtà. Non resta che capire che direzione prenderà la Strada del vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia

 

Strade del Vino: in Friuli arriva il sistema integrato per l’enoturimo.

Strade del Vino Fvg - enoturismo

La legge regionale è del 2015 e riguarda le Strade del Vino e dei Sapori. Ora però arriva il momento di far sì che dalla carta si passi ai fatti e che si dia vita a quel progetto “che riunisce le attività per la promozione del vasto territorio enogastronomico regionale”. Con queste il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello intende aziende vitivinicole, agroalimentari, ristoranti, trattorie e agriturismi. Il sito web, in realtà, è già operativo. Ma allora a cosa punta la Regione? Alla creazione di un’unica Strada del Vino e dei Sapori fatta di itinerari selezionati con rispetto alla territorialità puntando sui “marchi” già consolidati.

 

Strade del Vino: il progetto è già a buon punto.

Lo assicura Bolzanello. “Il progetto è stato avviato nella scorsa primavera. E’ stato allora che si è scelto di dare a PromoTurismoFVG la regia del piano di lavoro. Assieme ad Ersa – spiega – si sono valutati gli attori da far partecipare ai tavoli di confronto. L’obiettivo è ascoltare e discutere delle istanze di ciascuno. Comprese quelle degli operatori che hanno già lavorato alla promozione turistica legata al vino e al gusto”. Un modo insomma per assicurarsi, sostiene Bolzanello, la qualità dell’offerta e la sua capacità di rispondere alle esigenze del mercato. Purché, verrebbe da dire, non restino fuori proprio i piccoli. Quelli che già con la nuova Doc sentono tremare la terra sotto le loro vigne.

 

Strade del Vino: il prossimo passo è nelle adesioni.

strade del vino Fvg - sito

Un dato certo c’è. Il tavolo ha visto la partecipazione di tutti gli enti e le associazioni più importanti a livello nazionale che operano sul territorio. Parliamo di Movimento Turismo del Vino, Città del Vino, i consorzi regionali, l’associazione produttori del Carso, Slow Food, Coldiretti, Cia, Confragricoltura e Pro Loco regionali. Ora però è tempo che gli operatori, quelli attivi nel settore enogastronomico, si facciano avanti. Da parte loro gli enti e le associazioni faranno presto sapere quali sono le categorie ammissibili. Gli standard che dovranno soddisfare riguarderanno accoglienza, qualità, accessibilità e fruibilità delle risorse. Solo allora si potranno valutare i profili di coloro che aderiranno al progetto. 

 

Strade del Vino: perché quello del Friuli sarà un enoturismo diverso?

Perché si articolerà in una rete ben definita. L’idea, insomma, non è quella di un’azienda o l’altra che fa da sé. Ma di un complesso di attività che si snoderanno in un unico percorso enoturistico in grado di offrire la scoperta del territorio a 360 gradi. In nome non della competitività, ma della compartecipazione. “I vantaggi saranno sia per chi sta dietro le quinte che per i produttori”, afferma Bolzanello. Questi ultimi potranno implementare la loro clientela offrendo piccole degustazioni senza essere per questo configurati come agriturismo”.

Semplifichiamola. Da quel che abbiamo capito con la nascita di un’unica Strada del Vino e dei Sapori le aziende potranno raggiungere accordi con altri soggetti dediti ad esempio alla ristorazione. Ciò significherà poter portare i prodotti degli altri nelle proprie cantine aumentando così la visibilità e la promozione dei vari settori dell’intero comparto.

A vigilare sull’andamento delle cose e garantirne successo ed efficienza sarà sempre l’ente regionale PromoTurismoFVG come ci tiene a sottolineare il vicepresidente. 

 

Strade del Vino: nell’attesa dell’unica via se ne percorrono tre.

strade del vino Fvg - enoturismo 1

 

Attualmente in Friuli sono tre le strade del Vino e dei Sapori. Quelle pordenonesi, dei colli del Friuli e del goriziano. Un successo già questo. E’ da qui che, infatti, il progetto ha preso le mosse. E quello che offrono lo spiegano i produttori direttamente sul loro sito internet. Esiste un sistema di turnazione settimanale che permette agli enoturisti di trovare sempre cantine aperte. Cantine dove si può accedere senza prenotare per degustare ed assaporare tutto il buono del Friuli.

Sapere dove andare è semplice. Basta consultare il calendario online e verificare chi è “Aperto oggi”. I produttori stessi attendono i turisti per spiegare loro processi produttivi, caratteristiche dei prodotti e tutto quanto serva a stuzzicare e soddisfare la loro curiosità. 

 

Strade del Vino: tutto quel che c’è da fare proposte di viaggio incluso.

A vederlo così quello delle Strade del Vino ci sembra un portale già da ora ben costruito. Se i tempi per l’unica strada dovessero dilatarsi insomma, il problema non sarebbe poi così preoccupante. Basta infatti navigare per scoprire che sono tanti gli eventi, le visite, le degustazioni e persino i laboratori artigianali e gli aperativi in enoteche e ristoranti che chi già lavora nel progetto organizza

Anche la polisensorialità. Ovvero la possibilità di assaggiare, osservare, toccare e fare è offerta dalle Strade del Vino e dei Sapori con giornate che si snodano tra i bellissimi filari friulani. E se siete tipi da “fai da te” nessun problema. Oltre a poter sapere quali cantine sono aperte nel giorno in cui sarete in zona, potrete anche valutare le “Proposte di viaggio” segnalate. Pochi giorni? Niente paura si può sempre progettare direttamente una visita seguendo i consigli del web. 

Che dire. Quella del Friuli sembra un’ottima iniziativa. Una di quelle che fa ben sperare per un enoturismo che, nel Bel Paese, ha tanto potenziale inespresso. Soprattutto ai cugini francesi dove la musica è completamente diversa. Qui, è lo Stato a metterci la faccia

 

Crediti fotografici: Copertina Mattieu Gulonnett – Flickr CC. Foto in alto Turisme Subirats – Flickr CC.