Rugantino (commedia musicale)

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Rugantino
Titolo italianoRugantino
Lingua originaleItaliano, romanesco
StatoItalia
Anno1962
CompagniaGarinei e Giovannini
GenereCommedia musicale
RegiaGarinei e Giovannini
SoggettoGarinei e Giovannini
SceneggiaturaGarinei e Giovannini, Festa Campanile e Franciosa
ProduzioneGarinei e Giovannini
MusicheArmando Trovajoli
TestiPietro Garinei e Sandro Giovannini
CoreografiaDania Krupska (prima edizione) successivamente (1979) Gino Landi
ScenografiaGiulio Coltellacci
CostumiGiulio Coltellacci
Personaggi e attori
Nino Manfredi, Lea Massari, Bice Valori, Aldo Fabrizi

Rugantino è una commedia musicale realizzata da Garinei e Giovannini (come appare nei crediti dello spettacolo: «scritta da Garinei & Giovannini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, collaborazione artistica di Luigi Magni») e musiche di Armando Trovajoli, basata sull'omonima maschera tradizionale romana[1], rappresentata per la prima volta al Teatro Sistina di Roma il 15 dicembre 1962, con scene e costumi di Giulio Coltellacci e coreografie di Dania Krupska, sostituita per la seconda edizione (1979) da Gino Landi, autore della versione coreografica tuttora rappresentata.

Il successo della commedia in Italia spinse l'impresario teatrale statunitense Alexander Cohen a far rappresentare la commedia anche in America: dopo alcune serate a Toronto, fu rappresentata a Broadway nel febbraio del 1964, al teatro Mark Hellinger, dove per tre settimane si registrò il tutto esaurito[2].

Il maestro Armando Trovajoli curò anche l'orchestrazione - insieme a Zeno Vukelich - mentre l'orchestra nella prima edizione fu diretta da Bruno Nicolai (disco 33 giri CAM Cms. 30-051).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nella Roma papalina del XIX secolo, Rugantino, giovane spaccone, arrogante e avverso a qualsivoglia lavoro, vive di espedienti aiutato dalla fida Eusebia, che lui spaccia per sua sorella. I due ottengono vitto e alloggio raggirando il frescone di turno: dapprima un anziano marchese il quale, deceduto, non riserva loro alcun lascito; quindi Mastro Titta, il celebre boia dello Stato Pontificio, autentico personaggio storico. Mastro Titta è anche proprietario di una locanda che gestisce insieme al figlio, soprannominato Bojetto, dopo l'abbandono da parte della moglie, che non approvava il suo mestiere; egli si prende cura di Rugantino e di Eusebia, ma finisce per innamorarsi di questa, un amore presto ricambiato. Entra in scena la bella Rosetta, moglie del violento e gelosissimo Gnecco Er Matriciano, croce e delizia di tutti i giovani romani compreso Rugantino, il quale scommette con alcuni amici di sedurla prima della Sera dei Lanternoni. Il giovane, nonostante umilianti peripezie, riesce nell'intento, ma finisce con l'innamorarsi della ragazza, così da non far menzione dell'impresa, per rispetto, ai suoi compagni; un contegno che presto viene meno a causa del suo carattere spaccone, ferendo così i sentimenti di lei.

Durante il Carnevale, Gnecco viene assassinato da un criminale mentre Rugantino è altrove, in compagnia di una nobile. Il protagonista si fa trovare casualmente accanto al cadavere e quindi, onde riscattarsi, si autoaccusa dell'omicidio, il cui movente sarebbe l'amore per Rosetta. Imprigionato e condannato a morte, con Rosetta che si dichiara perdutamente innamorata, sale sul patibolo sostenendo la propria colpevolezza e dimostrando così, nell'affrontare la morte, di essere un vero uomo. La vicenda si conclude con Mastro Titta che giustizia un Rugantino finalmente rispettato e ammirato da tutti.

Edizioni in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Prima edizione[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione del Rugantino risale al 15 dicembre 1962.

Il cast della prima edizione era formato da:

Orchestrazione: Armando Trovajoli e Zeno Vukelich Direzione d'orchestra: Bruno Nicolai

Seconda edizione[modifica | modifica wikitesto]

La seconda edizione del Rugantino risale al 18 dicembre 1978.

Cast:

Direzione d'orchestra: Elvio Monti.

Terza edizione[modifica | modifica wikitesto]

La terza edizione del Rugantino risale al 22 dicembre 1998.

Cast:

Quarta edizione[modifica | modifica wikitesto]

La quarta edizione del Rugantino risale al 15 maggio 2001.

Cast:

Quinta edizione[modifica | modifica wikitesto]

La quinta edizione è del 2004.

Cast:

Progetto Audio e Fonico: Maurizio Capitini - Ettore Tosoni

Sesta edizione[modifica | modifica wikitesto]

La sesta edizione è del 2010, con la regia di Enrico Brignano

Cast:

Scene e costumi originali di Giulio Coltellacci

Direttore d'orchestra: Federico Capranica

Settima edizione[modifica | modifica wikitesto]

La settima edizione è del 2013, con la regia originale di Garinei e Giovannini, messa in scena da Enrico Brignano come nel 2010.

  • Rugantino: Enrico Brignano;
  • Mastro Titta: Vincenzo Failla;
  • Rosetta: Serena Rossi;
  • Eusebia: Paola Tiziana Cruciani;
  • Don Niccolò Paritelli: Michele Gammino;
  • Donna Marta Paritelli: Valentina Spalletta;
  • Cardinal Severini / Cav. Thordvaldsen / Conte Bellarmino: Mario Scaletta;
  • Gnecco: Simone Mori;
  • Il Burinello: Michele Marra;
  • Bojetto: Andrea Pirolli;
  • Banditore / Gentiluomo: Armando Silverini;
  • Serenante: Andrea Perrozzi;
  • Don Fulgenzio: Alessandro Cavalieri;
  • Scariotto: Gianluca Bessi;
  • Strappalenzola: Marco Rea;
  • Rubastracci: Christian Scionte;
  • La Signora dei Gatti: Silvana Bosi;
  • Pruvio: Alessio Moneta;
  • Il Brigadiere: Lucio Dal Maso;
  • L'innamorato: Federico Maria Isaia;
  • Vegliante/Venditore di lanternoni: Daniele Graziani;
  • Donna Letizia: Chiara Barbagallo;
  • Barbiere: Pasquale Bertucci;
  • Assassino: Pietro D'Elia.

Scene e costumi originali di Giulio Coltellacci

Direttore d'orchestra: Maurizio Abeni

Ottava edizione[modifica | modifica wikitesto]

L'ottava edizione è del 2018, con la regia originale di Garinei e Giovannini, messa in scena, dal 20 dicembre 2018, da Massimo Romeo Piparo.

  • Rugantino: Enrico Montesano;
  • Rosetta: Serena Autieri;
  • Mastro Titta: Antonello Fassari;
  • Eusebia: Edy Angelillo;
  • Don Niccolò Paritelli: Giulio Farnese;
  • Donna Marta Paritelli: Brunella Platania;
  • Gnecco: Marco Rea;
  • Cav. Thordvaldsen: Roberto Attias;
  • Bojetto: Alessandro Lanzillotti;
  • Cardinal Severini: Tonino Tosto;
  • Don Fulgenzio: Gerry Gherardi;
  • La gattara: Monica Guazzini;
  • Scariotto: Marco Valerio Montesano;
  • Serenante: Matteo Montalto;
  • Rubastracci: Sandro Billotta;
  • Calascione Matteo Di Napoli;
  • Gendarmi: Giuseppe Carvutto, Francesco Miniaci.
  • Ensamble: Sebastiano Lo Casto, Valentina Bagnetti, Alfonso Capalbo, Marta Ciangola, Mattia Di Napoli, Laura Contardi, Kevin Peci, Silvia Pedicino, Rocco Stifani, Rossana Vassallo, Emmanuele Rescigno, Anna Gargiulo, Sandro Bilotta, Raffaella Spina, Raffaele Cava, Claudia Calesini
  • Direttore di scena: Alessandro Prisca
  • Capo Macchinista: Bruno Di Venanzio
  • Macchinisti: Mauro Neglia, Amoni Vacca, Luca Izzo
  • Attrezzista: Francesca Di Chiera
  • Disegno Luci: Umile Vainieri
  • Datore Luci: Alessandro Cavicchiolo
  • Elettricisti: Giovanni Salvati, Valerio Vecchioni
  • Suono: Alfonso Barbiero
  • Microfonista: Claudio Ruggiero
  • Capo Sarta: Katia Viva
  • Sarte: Isaura Bruni, Chiara Adorno
  • Trucco e Acconciature: Silvia Brandoni

Nona edizione[modifica | modifica wikitesto]

La nona edizione è del 2020, con la regia originale di Garinei e Giovannini, messa in scena, dal 12 marzo 2020, da Massimo Romeo Piparo. N.B. Causa Covid-19 lo spettacolo, nell'edizione qui citata del 2020, non è mai andato in scena. Prevista una edizione (basata su questa produzione ma con alcuni interpreti differenti) a partire dal 10 marzo 2022.

  • Rugantino: Michele La Ginestra;
  • Rosetta: Serena Autieri;
  • Mastro Titta: Massimo Wertmüller;
  • Eusebia: Edy Angelillo;
  • Don Niccolò Paritelli: Giulio Farnese;
  • Donna Marta Paritelli: Gloria Rossi;
  • Gnecco: Marco Rea;
  • Cav. Thordvaldsen: Roberto Attias;
  • Bojetto: Alessandro Lanzillotti;
  • Cardinal Severini: Tonino Tosto;
  • Don Fulgenzio: Gerry Gherardi;
  • La gattara: Monica Guazzini;
  • Scariotto: Marco Valerio Montesano;
  • Serenante: Matteo Montalto;
  • Rubastracci: Sandro Billotta;
  • Calascione: Matteo Di Napoli;
  • Gendarmi: Alessandro Lo Piccolo, Francesco Miniaci.
  • Ensamble: Sebastiano Lo Casto, Valentina Bagnetti, Luca Paradiso, Silvia Pedicino, Rossana Vassallo, Fabrizia Scaccia , Nicolò Castagna, Sandro Bilotta, Raffaele Cava.
  • Direttore di scena: Bruno Di Venanzio
  • Macchinisti: Ludovico Riario Sforza, Mauro Neglia, Pierino Botto
  • Attrezzista: Chiara Sileno
  • Disegno Luci: Umile Vainieri
  • Datore Luci: Daniele Ceprani
  • Elettricisti: Giovanni Salvati, Andrea Cungi
  • Suono: Stefano Gorini
  • Microfonista: Manuela Alabastro
  • Capo Sarta: Katia Viva
  • Sarte: Chiara Adorno

Canzoni[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirollallero
  • La Morra
  • La berlina
  • È bello avè 'na donna dentro casa
  • Ballata di Rugantino
  • Ommini, bisommini e cazzabbubboli
  • Saltarello
  • Sempre boia è
  • Ciumachella de Trestevere
  • Roma nun fa' la stupida stasera
  • Tira a campà
  • 'Na botta e via
  • Carnevale
  • È l'omo mio
  • Stornelli e finale

Dalla seconda edizione, Ommini, bisommini e cazzabbubboli fu sostituita da Anvedi sì che Paciocca

La critica[modifica | modifica wikitesto]

  • Renzo Tian sul Messaggero di Roma del 16 dicembre 1962: "Lo spettacolo è la risultanza di un eccezionale dispiegamento di intelligenza, gusto, velocità e dinamismo scenico... È doveroso iniziare le citazioni da Nino Manfredi. Senza di lui, senza il suo ritorno al palcoscenico, dopo la lunga assenza, Rugantino non sarebbe quello che è sulla scena: un personaggio inesauribile per comunicativa, estro, forza comica... Altro ritorno quello di Lea Massari e quello trionfale di Aldo Fabrizi..."

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lino Cascioli, La lingua di Roma, Il Parnaso, 2001, Pagina 264
  2. ^ 'Rugantino' alla conquista dell'America Archiviato il 16 gennaio 2010 in Internet Archive. su Radio Scrigno di RadioRai

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