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Ecco il testo del decreto Foia, la trasparenza della PA parte da dicembre

Il provvedimento, approvato questa settimana, che abilita il Freedom of information act in Italia. Le amministrazioni si dovranno adeguare entro sei mesi dall'uscita prossima in Gazzetta Ufficiale

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IL FREEDOM of information act (Foia), ossia il diritto dei cittadini ad accedere a informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni, sarà effettivo a dicembre. E sarà davvero un grosso passo avanti per la trasparenza della macchina pubblica, negli interessi democratici di controllo su sprechi e corruzione. E' quanto si apprende a una prima lettura del decreto Foia (approvato in settimana dal Consiglio dei Ministri), che Repubblica ha potuto fare sul testo. Definitivo ma ancora non ufficiale, a quanto risulta (attende la formalizzazione e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che dovrebbe avvenire entro due giorni). Dopo la pubblicazione, le amministrazioni avranno circa sei mesi di tempo per adeguarsi, ossia per essere obbligate a comunicare ai cittadini le informazioni richieste, salvo eccezioni che saranno circostanziate. Di qui si arriva a calcolare la piena effettività a dicembre.

LEGGI IL TESTO DEL FOIA ITALIANO (Pdf)

Ormai ci siamo: il Governo si è messo a correre sulla strada del Foia (altri Paesi europei hanno dato anni alle amministrazioni per adeguarsi, ma sono partiti molto prima di noi, rimasti da soli tra i Paesi democratici a non concedere ai cittadini questi diritti). Gli addetti ai lavori stanno studiando il testo in queste ore, ma ad una prima analisi sono state mantenute tutte le promesse del Governo. Ossia il testo recepisce tutte le condizioni poste dalle Commissioni parlamentari e gran parte delle osservazioni.

C'è davvero il diritto di qualunque cittadino a sapere dalla pubblica amministrazione qualunque informazione (salvo eccezioni a tutela di interessi pubblici o privati), senza bisogno di spiegare perché. E c'è anche il diritto a una via gratuita e rapida, stragiudiziale, per ottenere comunque quelle informazioni se la amministrazione si oppone. Le sanzioni per i dirigenti pubblici inadempienti sono tra i pochi punti di differenza, rispetto a quanto richiesto dalle associazioni che si sono battute per il Foia (sotto il cappello di Foia4Italy). Il testo prevede sanzioni ma in modo non molto stringente, a quanto può risultare a una prima analisi.

La battaglia per avere una normativa Foia adeguata a un Paese democratico è quindi finita con successo, tutto sommato. Adesso se ne apre un'altra: quella sulla effettiva attuazione della normativa, superando i casi di resistenza nelle amministrazioni e altri ostacoli che possono sorgere una volta che il diritto passa dalla teoria alla pratica. Tra l'altro, si attendono le linee guida Anac, che dovranno regolare le eccezioni a questo diritto. C'è sempre il rischio che resti aperta qualche scappatoia per le amministrazioni poco disposte alla trasparenza (per esempio per coprire casi di corruzione o sprechi di denaro pubblico). La battaglia adesso sarà appunto contro ogni possibile scappatoia. Ma almeno si può dire che la normativa adesso è pronta per questa sfida.