PRIVACY

Soro: “Il cybercrime frena l’economia digitale”

Il Garante per la Privacy: “Il costo globale degli attacchi è di 500 miliardi l’anno. Serve un ripensamento dei processi e delle modalità di gestione dei dati”

Pubblicato il 12 Ott 2016

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“Con lo sviluppo dell’economia digitale la vulnerabilità delle imprese è una vera emergenza, tanto che il peso attuale del cybercrime sull’economia mondiale è stimato in 500 miliardi di euro l’anno e solo nel 2015 in Italia ha subito un incremento del 30%, in prevalenza riferito alle imprese”. A mettere in guardia contro l’incremento del numero e della pericolosità delle minacce informatiche e del loro impatto sul futuro dell’economia digitale è Antonello Soro, presidente del Garante della Protezione dei Dati Personali. Intervenendo durante il convegno promosso dallo studio legale Ughi e Nunziante sulle principali novità del nuovo Regolamento in tema di protezione dei dati, che riguarda molto da vicino le imprese, Soro rileva che le nuove norme direttamente applicabile dal maggio 2018 dovranno portare le imprese a “ripensare tutti i processi e le modalità di gestione dei dati personali, con la consapevolezza che il rispetto delle regole è diventato un fattore abilitante e non un onere burocratico”.

Il presidente dell’Autorità sottolinea poi come il principale cambiamento riguardi la maggiore e diretta responsabilizzazione delle imprese. È in questa prospettiva che le aziende saranno “tenute ad adottare un approccio sistematico e strategico per garantire l’effettiva sicurezza del loro patrimonio informativo e dei sistemi che conservano i dati”. Mai come oggi, aggiunge Soro, occorre “mettere in atto subito i giusti investimenti e le necessarie riorganizzazioni”.

Al centro del convegno anche l’introduzione nel regolamento europeo dei due principi della privacy by design e privacy by default che, secondo Agostino Clemente, avvocato partner dello Studio Ughi e Nunziante, comporta che il titolare del trattamento “dovrà incorporare i diritti nella tecnologia e mettere in atto misure che garantiscono il trattamento, di default, solo dei dati personali necessari per ogni specifica finalità”. Nello specifico, aggiunge Clemente, “ogni trattamento dovrà rispettare il principio di stretta necessità, di finalità, nonché garantire il pieno esercizio del diritto all’oblio”. L’auspicio è che “l’adozione di procedure corrette possa facilitare la circolazione delle informazioni con benefici convergenti per le aziende e gli interessati”.

Fra le altre tematiche calde in materia di privacy il segretario generale dell’Agcom, Riccardo Capecchi, cita il problema del roaming in un mercato unico delle telecomunicazioni, dove agiscono operatori con lingue e regole diverse e dove quindi la tutela delle informazioni personali privacy diventa essenziale. Mentre il presidente dell’Associazione giuristi d’impresa, Raimondo Rinaldi, auspica che i temi di riflessione sull’impatto delle nuove regole per le imprese “potranno essere ripresi in prossime occasioni di confronto con l’Autorità garante della protezione dei dati personali”.

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