Milano, 16 ottobre 2017 - 19:38

La sfida di una classe di Brescia:
senza smartphone per una settimana

Il test in una quinta superiore della città. Alcuni hanno rifiutato ma in 18 hanno accettato: niente social e web, proprio come nell’ultimo film del regista Federico Moccia

(foto Campanelli - Lapresse) (foto Campanelli - Lapresse)
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«Non avrai connessione all’infuori di questa» (che è spenta): prima regola del decalogo. Esperimento: lascia 18 adolescenti senza telefonino e collegamento internet. Risultato? Lo si vedrà tra una settimana, al termine del progetto che ScuolaZoo ha iniziato lunedì mattina con i ragazzi della quinta A, indirizzo scienze umane, del Liceo Newton di Brescia.

«Vogliamo capire se e come cambierà il loro modo di informarsi, studiare e relazionarsi con gli amici», spiega Valeria Roscioni di ScuolaZoo, il sito che si occupa di scuola, ma vista dagli studenti. E allora, cellulari sul banco, ultimi saluti diffusi in Rete, prima del black out forzato, e modalità «aereo» attivata. Scatta «Non c’è campo». Vietato connettersi e imbrogliare. «Ogni mattina controlleremo il traffico dati di ognuno di voi», ricorda ai ragazzi Davide Paglia di ScuolaZoo che condurrà le interviste nel confessionale quotidiano per raccogliere impressioni e sconforto da privazione dell’estensione dell’anima virtuale, nonché aiuto nei compiti. Niente post, foto in Rete o chat. «È’ un esperimento che ha valenza socio antropologica — spiega Stefano Anzuinelli, tra i referenti dell’istituto di via Orzinuovi — e attinente al percorso di studi dei ragazzi».

Occhi segnati dalla preoccupazione, si dà l’addio, temporaneamente, alla vita da web. «Una pazzia — dice Andrea, per il quale la pacatezza lascia spazio all’ansia — senza ScuolaZoo io questa cosa non l’avrei mai fatta. Nei prossimi giorni sarà un problema organizzare la gita scolastica. Dovremo per forza trovarci tutti insieme. Per informazioni su percorsi e città chiederemo a qualcuno che ci è già stato» (care, vecchie guide turistiche reperibili in libreria, oggetti pare lontani dalla filosofia dei nativi digitali). «Io il telefono lo uso nei momenti vuoti — confida Linda — nei prossimi giorni farò passeggiate invece di stare sui social». Prova durissima per qualcuno. «Sono curiosa di vedere come reagirò» dice Paola, la quale assicura che si darà alla lettura.

Primo dato dal confessionale (con buona pace di Zuckerberg): il declino di Facebook tra gli adolescenti, soppiantato da Instagram. Ma escono anche le prime nomination per gli abbandoni: «Francesca, è sempre attaccata al telefono». Vietato sgarrare, sono previste punizioni. E per chi resiste la possibilità di assistere alla première a Roma o Milano di «Non c’è campo», il film di Federico Moccia cui si ispira il progetto. Intanto, primo passo per la scoperta dei rapporti umani diretti, ci si dà appuntamento a voce per il pomeriggio.

lil.golia@gmail.com

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