IL VESCOVO DI BRESCIA RINGRAZIA E INCORAGGIA
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“Vi ringrazio per quel che state facendo. Vi assicuro tutto il mio appoggio e il mio sostegno. Trovo molto evangelico il fine del vostro operato, come segno di solidarietà e come testimonianza di carità”. Così il Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, ha salutato alcuni componenti del Comitato scientifico e del Consiglio direttivo di SFERA ricevuti in Vescovado lo scorso 19 luglio. Portando al Vescovo il saluto di mons. Vincenzo Zani – segretario della Congregazione per l’educazione cattolica della Santa Sede, iniziatore dell’associazione – Ennio Franceschetti e Nicola Bianco Speroni, presidente e vice presidente di SFERA, hanno sottolineato i concetti che stanno nell'acronimo che dà nome all'associazione e che nella loro interazione ne definiscono obiettivi e percorso: sviluppo, fraternità, educazione, responsabilità, accoglienza.
Il presidente ha poi donato al Vescovo un volume in cui sono raccolte numerose testimonianze su mons. Gennaro Franceschetti, sacerdote bresciano e Vescovo di Fermo scomparso tredici anni fa a cui l’associazione è intitolata, ricordando la sua passione educativa e l’apertura al mondo.
Mons. Tremolada ha benedetto infine una targa che sarà posta in un’aula della Maison de Paix in memoria di Gabriele Guarneri, figlio diciottenne, scomparso lo scorso anno, di Michela e Davide, entrambi impegnati in SFERA fin dalla sua costituzione.
All’incontro hanno partecipato anche Nino Scalvini, Francesco Mognetti e Dario Ricaldone, volontari dell’associazione che nel corso degli anni, insieme a GianFranco Reboldi, Alberto Bertini e Dario Venchiarutti, hanno trascorso periodi di lavoro a Kikwit.
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A UN MESE DALL’AVVIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA A MAISON DE PAIX
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Prenderà il via il 3 settembre la Scuola dell’infanzia a Maison de Paix. Suor Rachele Basilico, riferimento della Fraternità delle Francescane Angeline a Kikwit, fa sapere che le iscrizioni sono iniziate e che le famiglie della zona guardano a questo inizio dell’attività educativa con grande speranza.
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UN FULMINE HA CREATO DANNI
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Un fulmine caduto a fine luglio durante un temporale ha colpito il locale tecnico della Maison de Paix. La centralina da cui dipende l’erogazione dell’energia elettrica è fuori uso ed è bloccata anche l'alimentazione della pompa del pozzo dell’acqua. Il problema dovrebbe risolversi con l'arrivo a Kikwit di un nuovo quadro elettrico di comando.
Per un aiuto concreto e immediato:
CARTA DI CREDITO O PAYPAL dal sito www.sferaonlus.org
BONIFICO O ASSEGNO Intestato a S.F.E.R.A. - Gennaro Franceschetti Onlus
Fineco - Agenzia 699, Roma - IBAN IT77 V030 1503 2000 000 0341 2274
La Cassa Rurale - Fil.10, Storo - IBAN IT42 C080 7835 5400 000 3301 3361
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A ROMA CON SFERA
PER LA CANONIZZAZIONE DI PAPA PAOLO VI
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Il prossimo 14 ottobre Papa Francesco presidierà in San Pietro la cerimonia di canonizzazione di Papa Paolo VI. Una quarantina tra soci e amici di SFERA parteciperanno all'avvenimento con uno specifico programma che avrà come base la Casa generalizia delle Suore Francescane Angeline a Roma.
Gli arrivi sono previsti nella serata di venerdì 12 ottobre. Nella mattinata di sabato 13 ottobre è previsto un seminario sui contenuti alla base del progetto della Maison de Paix; nel pomeriggio ci sarà la possibilità di unirsi ai pellegrini bresciani per la celebrazione con il Vescovo al Santuario del Divino Amore, mentre in serata si potrà assistere ad uno spettacolo teatrale dedicato a Giovanni Battista Montini. Domenica il gruppo sarà in Piazza San Pietro per la canonizzazione.
Ci sono ancora alcuni posti disponibili: chi è interessato può segnalarlo a questo indirizzo: coordinamento@sferaonlus.org
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Nel corso del 2017 guerre, violenze e persecuzioni hanno costretto alla fuga 68,5 milioni di persone in tutto il mondo. Un dato disarmante che emerge dal rapporto Global Trends 2017, redatto da UNHCR (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e presentato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Il rapporto punta l’obiettivo anche sulla Repubblica Democratica del Congo.
Qui nel 2017 il conflitto si è allargato a nuove aree. Milioni di civili, residenti soprattutto nelle provincie del Nord e Sud Kivu, in Tanganica, Haut-Katanga e nella regione di Kasai, hanno abbandonato le loro case trovando rifugio in altre zone del paese.
Tre quarti della popolazione rifugiata congolese è composta da donne e bambini. Al contempo, la Repubblica Democratica del Congo continua però anche a ospitare rifugiati stranieri che provengono soprattutto da Rwanda, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Burundi. Il dato è sintomo di un cortocircuito tra Stati limitrofi che, in questo quadrante dell’Africa Centrale, sta generando un’enorme zona grigia, in cui la soluzione alla crisi umanitaria appare sempre più lontana, nonostante gli ingenti investimenti che continuano ad arrivare dalla comunità internazionale.
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