Scritto il 04/12/2009 - Col tempo alcune cose cambiano, altre no.
Leggendo sul
Giornale di Vicenza l'articolo "Ticket, truffa all'Ulss? Il processo è
da rifare" ho ripensato a quello che segnalo da anni. Giusta o iniqua
che sia c'è una tassa sulla salute, un contributo da pagare per le
prestazioni del Servizio Sanitario detto (chissà perché) ticket, con
relative esenzioni collegate al reddito.
È opinione corrente che
molti non dichiarino il reddito reale, così di fatto spesso non si
favoriscono i meno abbienti ma i più furbi mentre i ricchi onesti il più
delle volte non si avvalgono del servizio sanitario pubblico e non
pagano ticket. Meglio sarebbe - a mio parere - non mettere tasse, far
pagare le giuste necessarie imposte, punire chi non le paga e chi abusa
del Servizio Sanitario.
Ma ammesso che sia giusto pagare la tassa e
giusto collegare l'esenzioni al reddito, resta un'ingiustizia palese: il
limite di reddito fissato. Questo non è 36 mila euro come scritto
nell'articolo, ma 36151,98 euro. Il che dimostra evidentemente che tale
importo è stato stabilito prima dell'euro e corrisponde a 70 milioni
delle vecchie lire, tondi tondi.
D'allora ne è passato del tempo:
quello che pagavo 1000 lire ora pago 2 euro; politici, magistrati e
tutti coloro che hanno potuto si sono adeguati il reddito, perfino la
mia pensione è aumentata del 20% e sono certo che è aumentata meno del
costo della vita.
Ma il limite di reddito familiare per beneficiare
dell' esenzione dal ticket è tuttora fermo ai 70 milioni di lire lordi
annui, cioé 36151,98 euro. Così mentre si è generosi con chiunque voglia
curarsi in Italia purchè straniero e non lavori regolarmente non si
trovano fondi per adeguare quel limite di reddito che se era equo dieci
anni fa non lo può essere ora e viceversa. Una coppia di pensionati ogni
anno deve verificare che l' aumento inadeguato delle loro pensioni non
le abbia portate a livello tale da superare il limite, un tempo ritenuto
irraggiungibile ma sempre più vicino: più diventano poveri e più sono
considerati ricchi indegni dell'esenzione. Sempre ammettendo che sia
giusto porre un limite è ingiusto non usare criteri di gradualità: non
dovrebbe verificarsi il caso che se uno ha un reddito superiore al
limite finisca con averlo più basso. Una persona che guadagni 36152 euro
lordi non è più ricca di una che guadagna 2 centesimi in meno e non
dovrebbe pagare più di 2 centesimi di ticket. Altra peculiarità - se non
sbaglio - sta nel fatto che il limite è quello sia che si tratti di
famiglia di una, due o cinque persone: mentre una persona con 36 mila
euro può star bene, altrettanto bene non sta se con quella somma devono
vivere in due e meno ancora se in cinque. Con strana coerenza, mentre si
deve sempre sommare al proprio il reddito del coniuge per stabilire il
reddito familiare non è sempre detto che si possano sommare alle proprie
le spese sostenute per il coniuge, nemmeno quando questi ha un reddito
insufficiente per operare detrazioni fiscali. Naturalmente - in barba
alla Costituzione - una coppia di fatto ha il limite di reddito che è il
doppio di una coppia sposata. Non so se quei signori dell'articolo
siano truffatori, ma so che sul prospetto che ti danno da firmare non è
precisato come si debba calcolare il reddito, che ho chiesto
precisazioni anche alla mia Regione senza avere risposta ed ho dovuto
cercarle in Internet. Nel dubbio si dovrebbe rinunciare ai propri
diritti, perché non vale "in dubio pro reo" ma "in dubio pro eo (Stato,
Fisco)": se hai torto paghi tu, se hai ragione paghiamo tutti.
Scritto il 04/12/2009
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lunedì 23 ottobre 2017
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