Digital Reading:
implicazioni
cognitive e stato
dea ricerca
Digital Reading:
implicazioni cognitive e
stato della ricerca
ANDREA NARDI |UNIFI, 9/10/2017
Questioni
Questioni
emergenti
emergenti
- Crescente diffusione della lettura digitale.
- In Italia adozioni obbligatorie in formato digitale o misto.
- Mancanza di un corpus consolidato di conoscenze e
modelli condivisi di progettazione e sviluppo.
- Criticità emerse da diverse ricerche empiriche.
- «Nonostante investimenti considerevoli in computer,
connessioni internet e software educativo, c’è ben poca
evidenza che un maggior uso dei computer da parte
degli studenti porti a risultati migliori in matematica e
nella lettura» (OECD, 2015).
- Molti test standardizzati si servono dei supporti e
strumenti digitali.
Che cosa
si intende
Che
osa
si intende
per
lettura
digitale
per lettura digitale
- Un e-text (electronic text) è un qualsiasi tipo di testo
collocato su un supporto digitale che può essere
letto.
- Un e-book è composto sia dall’opera in formato
elettronico, quindi dall’e-text, sia dal supporto
attraverso il quale essa è veicolata, ovvero gli
strumenti con cui vi si accede (iPad, Smartphone,
Computer).
- Supporti specifici chiamati e-reader (Kindle/Kobo).
- Uno stesso testo digitale può quindi essere scritto e
letto su dispositivi diversi (ePub).
Digital
Text
Testi digitali
È possibile distinguere almeno tre differenti tipologie di
testo digitale:
- ONLINE TEXT. È la categoria dei testi fruiti online, categoria
molto eterogenea di testi letti su supporti e dispositivi
diversi.
- E-BOOK. Sono opere in formato elettronico, composte da
un testo elettronico e dal supporto/dispositivo/tecnologia
che lo veicola e ne permette la lettura.
- E-TEXTBOOK. Sono i cosiddetti e-book scolastici, libri di
testo elettronici specificatamente progettati per l’autoapprendimento, o destinati all’utilizzo in classe.
Libro vs e-book
Libro
cartaceo
Libro cartaceo
- FORMA-LIBRO. È di norma caratterizzata da
una struttura (narrativa o argomentativa)
complessa e articolata, organizzata in maniera
lineare. Il percorso del lettore è predisposto e
‘guidato’ dall’autore.
- CHIUSURA TESTUALE. Pur possedendo una
ricca dimensione intertestuale (rimandi
impliciti ed espliciti ad altri testi), la formalibro è essenzialmente conchiusa e
autoconsistente: ogni libro ha una sua
individualità.
- LINGUAGGIO SCRITTO. La scrittura è il codice
comunicativo portante (anche se non l’unico).
- RICHIEDE TEMPO. Servono tempo e
specifiche strategie (uso di segnalibri,
sottolineature). L’organizzazione dei
contenuti nella pagina è funzionale alla
gestione del tempo della lettura e la
memorizzazione (anche ‘visiva’) dei
contenuti stessi.
- RICHIEDE UNO SPAZIO ‘PROTETTO’. Un
ambiente privo di distrazioni esterne
frequenti, dal momento che le sessioni di
lettura non possono essere troppo brevi,
pena l’eccessiva frammentazione
dell’esperienza di lettura e la perdita della
visione d’insieme sui contenuti.
(Roncaglia, 2013c, pp. 4-5)
- La «perfezione ergonomica» del libro tradizionale, il
modo in cui i contenuti vengono presentati e strutturati,
è ancora lontana dall’essere raggiunta sul formato
elettronico (Roncaglia, 2005)
- «Il libro appartiene a quella generazione di strumenti
che, una volta inventati, non possono più essere
migliorati» (Eco, 1993).
- «Il libro di carta è un’esperienza multisensoriale che,
oltre alla vista, coinvolge il tatto (il peso, lo spessore
delle pagine), l’olfatto (l’odore della carta), legami così
forti tra l’oggetto e l’esperienza di lettura che portano il
libro ad essere ancora l’artefatto fisico ideale per la
lettura e, molto probabilmente, qualsiasi tentativo di
migliorarlo è destinato a fallire» (Darton, 2011).
- La lettura di un libro occupa in maniera gelosa il nostro
tempo, esclude distrazioni, richiede isolamento dal mondo
esterno e non permette di rivolgere l’attenzione ad altre
attività. I libri sono per questo funzionali all’atto stesso
della lettura che «richiede silenzio, intimità, cultura
letteraria (literacy) e concentrazione […] in mancanza di
tali elementi una lettura seria non è concepibile» (Steiner,
2013).
- il libro ha un «formato cognitivo perfetto» perché
«contiene solo se stesso […] segnala, con la sua
compiutezza, la promessa di un incontro esclusivo tra
autore e lettore […] è un piccolo ecosistema, una nicchia
ecologica in cui convivono simbioticamente un autore e un
lettore» (Casati, 2013 p. 27).
e-book
e-textbook
- ACCESSIBILITA’. Possibilità di adattarsi alle esigenze di
lettura di specifiche categorie di soggetti (DSA).
- PORTABILITÀ. Un e-reader può contenere un vasto numero di
libri e questi dispositivi hanno piccole dimensioni ed un peso
contenuto e possono quindi essere trasportati ovunque.
- REPERIBILITÀ. Gli e-book possono essere acquistati e
scaricati immediatamente, comodamente da casa, ed in
qualsiasi momento.
- RISCRIVIBILITÀ. La versione digitale può essere facilmente
aggiornabile.
- COSTO. La versione digitale ha solitamente costi inferiori.
- NUOVE FUNZIONALITÀ (verifiche, glossari interattivi, link
interni ed esterni, ricerca testuale, vocabolario).
- USI COLLETTIVI. Social network come Goodreads/aNobii.
Digital
text
Digital Text
Affordance
Affordances
Tra le teoriche opportunità offerte dalla lettura di un
testo digitale, tre elementi sembrano emergere con
più forza:
- MULTIMEDIALITÀ: la possibilità di sfruttare più
linguaggi e codici comunicativi, al di là di quelli
consentiti sulla carta, come immagine dinamica e
suono.
- INTERATTIVITÀ: la possibilità di avere informazioni
aggiuntive dal testo, o un feedback immediato sul
proprio apprendimento.
- IPERTESTUALITÀ: la possibilità di arricchire il
testo con risorse e contenuti di approfondimento e
di navigare il testo attraverso link predisposti.
Reading
on
Reading on
screen
problems
screen problems
-Affaticamento degli occhi
-Retroilluminazione
-Qualità delle risoluzione
-Grandezza dello schermo
-Elementi di distrazione
-Difficoltà a utilizzare le normali
strategie di lettura
L’esperienza di lettura che facciamo su un libro di carta, e
quella che avviene su un dispositivo e-reader con tecnologia
ad inchiostro elettronico (e-ink) come il Kindle, sono oramai
per molti aspetti quasi del tutto comparabili.
Preferenze
Preferenze
- La maggior parte dei giovani afferma di preferire
i libri di testo cartacei per lo studio e
l’apprendimento (Holzinger et al., 2011; McLean
& Kulo, 2013; Zickuhr, Rainie & Purcell, 2013).
- Questa preferenza non è alterata dalla familiarità
con il medium digitale (Woody, Daniel & Baker,
2010).
- Molto probabilmente dipende anche dal fatto che
gli attuali dispositivi non riescono ancora a
riprodurre fedelmente le affordances e
l’esperienza di lettura della pagina stampata.
Non siamo nati per leggere
Neurolettura
Neurolettura
- Il nostro cervello non è geneticamente programmato
per leggere: siamo giunti a possedere tale abilità
grazie ad un processo di «riciclaggio
neuronale» (Dehaene, 2009 p. 7): i cosiddetti «neuroni
della lettura», che un tempo servivano al
riconoscimento dei volti o di altri oggetti, si sono
modificati per poter riconoscere e decodificare le
lettere dell’alfabeto.
- Se lo sviluppo del linguaggio è un processo naturale,
l’abilità di lettura deve al contrario ogni volta essere riappresa ed è la plasticità del cervello che, grazie a
nuove connessioni tra funzioni già presenti, permette
di sviluppare i processi cognitivi necessari (Wolf,
2007).
Neuroplasticità
Neuroplasticità
- Il trasferimento di determinate funzioni ad aree cerebrali
diverse da quelle originariamente ad esse destinate.
- Competitività e Disuso: se smettiamo di esercitare le nostre
capacità mentali non solo le dimentichiamo, ma la mappa
corrispondente è automaticamente assegnata ad altre
funzioni che continuiamo a svolgere, e quando un
comportamento diviene dominante occupa una mappa
estesa e offre resistenza ad essere sostituito (Guglielman,
2014).
- La rete sinaptica cerebrale si riorganizza attivamente in
base all’esperienza e alla pratica (Doidge, 2007).
- La struttura e le funzioni del cervello cambiano
configurazione nelle diverse fasi del processo di
apprendimento della letto-scrittura (Yarkoni, Speer, Balota,
McAvoy & Zacks, 2008).
Leggere cambia il
cervello
- Quando abbiamo finito di leggere un libro il nostro cervello è
profondamente diverso da com’era prima che lo iniziassimo
(Wolf, 2007).
- Quando leggiamo di un’attività, come ad esempio la corsa, si
possono attivare gli stessi neuroni che sono in funzione quando
corriamo. Lo stesso avviene con frasi che indicano azioni come
“Marco afferra un oggetto” o metafore motorie come “Marco
afferra un’idea” (Boulenger, Hauk & Pulvermuller, 2008).
- Quando leggiamo parole come “aglio”, “cannella”, “gelsomino”
non si attivano solo le aree verbali, ma anche quelle dedicate al
riconoscimento degli odori (González et al., 2006).
- La corteccia sensoriale connessa con la percezione tattile, si
attiva non solo in presenza di “reali” sensazioni ma anche in
seguito a metafore tattili come “voce vellutata” o “questione
spinosa” (Lacey, Stilla & Sathian, 2012).
Aglio
Digital
Reading
Digital Reading
Brain
Brain
- Gli esperimenti dimostrano che i lettori di
ideogrammi, come quelli giapponesi o cinesi,
sviluppano un circuito mentale per la lettura molto
diverso da quelli rilevati in coloro la cui lingua scritta
impiega un alfabeto.
- Se il nostro cervello viene modificato in modo
sostanziale, fisicamente e funzionalmente, ogni volta
che apprendiamo una nuova competenza o
sviluppiamo una nuova abilità, è ragionevole pensare
che i circuiti formati dal nostro uso della rete, siano
diversi da quelli prodotti dalla lettura tradizionale.
Lettura
iper
Lettura
ipertestuale
testuale
- Dopo appena cinque ore di navigazione su Internet, in
utenti novizi, si attivavano aree precedentemente
inattive (Small, Moody, Siddarth & Bookheimer, 2009).
- La lettura ipertestuale attiva aree diverse rispetto alla
lettura in profondità di un testo sequenziale: la prima
attiva i circuiti del problem solving e decisionali,
mentre la seconda sollecita i circuiti neuronali
dell’immaginazione, del linguaggio e della memoria
(Small & Vorgan, 2008).
- La comprensione di un ipertesto implica infatti una
continua attività di ricerca, valutazione, costruzione e
ricomposizione del testo è a tutti gli effetti un’attività di
risoluzione di un problema (Carioli, 2013).
Comprendere
il
testo
Comprendere il testo
- Capire senza alcuna difficoltà un testo a
livello superficiale non significa
necessariamente comprendere il senso di
ciò che è stato letto. È necessario andare
oltre la semplice decodifica del testo,
andare sotto la superficie: fare
connessioni, inferenze, analisi e
riflessioni critiche.
- Sembra invece che i lettori di pagine sullo
schermo scorrano la superficie del testo
in cerca di specifiche informazioni,
piuttosto che immergersi in profondità.
Andare
sotto
la
Andare sotto
superficie
la superficie
Per comprendere un testo è necessario
andare sotto la superficie, vedere che cosa
c’è tra le righe, afferrare e assimilare
l’essenza oltre le informazioni decodificate,
al di là della comprensione di base e,
talvolta, al di là di quanto scrive o
addirittura intende l’autore, ma questo
richiede tempo, esercizio, concentrazione,
attenzione, immaginazione, pazienza e un
certo sforzo cognitivo, mentre la Rete
promette un sapere immediatamente
disponibile.
Active
Reading
Active reading
strategies
Strategies
1
2
3
Interrogarsi
Predire
Valutare
Durante la lettura ti poni delle
Quando ti fermi durante la lettura e
Quando esprimi dei giudizi.
domande.
•Che cosa significa questa parola?
provi ad immagine che cosa potrebbe
accadere nel testo.
•Mi piace il modo nel quale l’autore ..
•Perché questo è importante?
•Sta per raccontare che…
•Com’è questa cosa rispetto a..?
•Scommetto che succederà che…
• È stato difficile da comprendere
perché…
•Questo è stato semplice perché..
•È stato utile quando l’autore..
4
5
6
Connettere
Controllare
Visualizzare
Quando leggi e ti ricorda qualcosa che
Quando ti fermi per valutare cosa sai,
cosa pensi di sapere, cosa è cambiato
Quando puoi visualizzare nella tua
mente quello che stai leggendo.
rispetto a quello che pensavi di sapere.
•Ok, ci sono, ho capito si tratta di..
•Quando chiudo gli occhi mi immagino
ti è successo, qualcosa che hai letto,
qualcosa che hai visto o sentito crei
delle connessioni.
•Questo mi fa pensare a..
•Questo mi ricorda..
•Questo è molto simile a…
•Prima pensavo che..Ora che…
•Potevo dirlo dall’inizio si tratta di..
di..
Come si
legge…
…on
line…
New
reading
styles
New reading styles
- Lettura non sequenziale caratterizzata
principalmente da scansione del testo
(scanning) e scrematura (skimming) veloce
delle informazioni (Rowlands et al., 2008;
Nicholas et al., 2008), ricerca di parole chiave,
lettura di segmenti di testo non continui,
singole letture invece che letture ripetute.
- In generale una lettura meno duratura,
approfondita e concentrata (Liu, 2005; Nielsen,
1997; 2006).
- In media un lettore abbandona una pagina web
dopo appena 10-20 secondi (il tempo
necessario per leggere un quarto del testo sulle
pagine che effettivamente visitano (Nielsen,
2011).
Cognitive
Load
Cognitive Load
La lettura è un'attività che impone un carico cognitivo alla
memoria di lavoro del lettore.
- CARICO COGNITIVO INTRINSECO. È determinato dalla
naturale complessità dell’informazione che deve essere
processata.
- CARICO COGNITIVO RILEVANTE. È l’effettivo carico
cognitivo determinato dallo sforzo di apprendimento.
- CARICO COGNITIVO ESTRANEO. È il carico cognitivo
non pertinente, in genere determinato da una carente
progettazione del modo di presentare l’informazione.
Maggiore è il carico cognitivo estraneo (ad esempio
elementi distrattivi non connessi al materiale di
apprendimento) più difficoltà avrò a svolgere il compito.
Cognitive
Load
Cognitive Load
- Esistono evidenze sperimentali che mostrano
l'incremento del carico cognitivo nel passaggio
da testi convenzionali (lineari) a testi digitali
(ipertesti e ipermedia) con effetti negativi sulla
comprensione.
- L’intensa attività celebrale (scorrere il testo,
valutare continuamente i link, fare scelte di
navigazione, elaborare molteplici stimoli
sensoriali simultaneamente) sembra distrarre il
cervello dal lavoro di interpretazione e
comprensione del testo.
Maryanne
Wolf
Maryanne Wolf
- Si chiede se i bambini di oggi che devono
confrontarsi con un’enorme eccesso di informazioni
visive apparentemente complete, fornite
simultaneamente su uno schermo, svilupperanno le
capacità cognitive necessarie per analizzare strati di
significato più profondi del testo, e avranno il tempo
e le motivazioni sufficienti per elaborare le
informazioni in modo inferenziale, analitico e critico.
- Teme che i nuovi stili di lettura spesso più
frammentati, meno focalizzati e potenzialmente
meno in grado di raggiungere profondità di
concentrazione, comprensione e persino
immersione nella lettura, possano sostituire
completamente le nostre attuali capacità, invece di
completarle.
Online
Reading
Online Reading
Patterns
Patterns
Per minimizzare il carico cognitivo prodotto
dall’informazione in rete, il lettore attiva una serie
di “strategie” di lettura differenti dal testo
tradizionale, seguendo modelli di scansione della
pagina rilevate mediante Eye Tracking.
• Modello a forma di F (F Shaped Pattern).
• Modello a macchie (Spotted Pattern).
• Modello a torta a Strati (Layer Cake Pattern).
F-Pattern in Reading Digital Content | Kara Pernice, 2017
Design
Design
Guidelines
Guidelines
- Blocchi di testo
- Titoli e sottotitoli
- Intestazioni, elenchi puntati e numerati
- Parole più grandi
- Parole in grassetto
- Parole in un carattere diverso dal resto del testo
- Parole sottolineate (link)
- Parole scritte in colori diversi
- Numeri scritti come numeri e non come lettere
- Parole tutte maiuscole
- Parole lunghe
- Parole in virgolette
Nicolas
Carr
Nicholas Carr
- L’abilità di selezionare le informazioni è importante quanto
quella di leggere in profondità. Ma l’aspetto preoccupante è
che lo scorrere superficialmente sta diventando la modalità
principale di lettura.
- I circuiti utilizzati per la scansione veloce, la scrematura e il
multitasking si stanno ampliando e rafforzando, mentre quelli
dedicati alla lettura e alla riflessione approfondita – con
un’intensa concentrazione – si stanno indebolendo o
consumando.
- Quando andiamo online entriamo in un ambiente che favorisce
la lettura rapida, il pensiero distratto e affrettato, e
l’apprendimento superficiale. Naturalmente è possibile anche
pensare in modo approfondito mentre si naviga online, proprio
come si può pensare in modo superficiale leggendo un libro,
ma non è quello il tipo di pensiero che la tecnologia incoraggia
o premia.
Research
Research
Comprensione
e
Comprensione e
ricordo
ricordo
- Per la lettura in profondità il libro stampato sembra essere
ancora il mezzo più efficace (Singer & Alexander, 2017).
- I lettori di testi digitali trattengono meno informazioni,
hanno bisogno di più riletture del testo (Noyes & Garland,
2008), e ricordano meglio quando hanno la possibilità di
annotare il testo su carta, rispetto a quando prendono
note direttamente sullo schermo (Eden & Eshet- Alkalai,
2012).
- I lettori di libri digitali arricchiti da funzioni multimediali ed
interattive ricordano meno dettagli delle storie lette; hanno
più problemi a seguire la narrazione nella condizione su
schermo, in parte perché tendono ad allontanarsi dalla
storia e a concentrarsi sul device; mostrano meno
coinvolgimento narrativo (Mangen & Kuiken, 2014).
HyperText
HyperText
- Chi legge testi lineari comprende di più, ricorda e
impara meglio rispetto a chi legge testi disseminati di
link: all’aumentare dei link diminuisce la comprensione
e aumenta il disorientamento (Zhu, 1999).
- La decodifica degli ipertesti, in particolare se arricchiti
da elementi multimediali, aumenta il carico cognitivo
dei lettori, e indebolisce la loro capacità di
comprendere e assimilare ciò che leggono (Clark &
Lyons, 2011; DeStefano & LeFevre, 2007).
- Non emergono differenze significative in termini di
sforzo cognitivo tra lettura su carta e digitale ma è
proprio il carico cognitivo imposto dalla lettura
ipertestuale ad interferire con la comprensione
(Scharinger, Kammerer & Gerjets, 2015).
Hyperspace
Hyperspace
- Avere immediatamente disponibili informazioni di
riferimento riduce le interruzioni e arricchisce
l’esperienza di studio, in quanto la ricerca è più
probabile se a portata di click.
- Il digitale consente di “uscire” momentaneamente dal
testo e, connettendosi alla Rete, approfondire un
passaggio, ricercare un elemento, togliersi un dubbio,
inoltre il collegamento, la navigazione possono essere
generativi di scoperte inattese (serendipity).
- “Interrompere” la lettura, del resto, significa
frammentare quel processo cognitivo che porta ad
immergersi in quanto letto, esponendosi al rischio di
perdersi tra le infinite alternative fornite dalla rete (lost
in hyperspace).
Text
Text
Intangibilty
Intangibility
Text
Intangibility
Text Intangibilty
- Possediamo una memoria tattile per questo ricordiamo
meglio le informazioni lette sul libro cartaceo.
- L’immaterialità dell’ipertesto può ostacolare il lettore nel
costruire una visione d’insieme di ciò che sta leggendo
(Haas, 1996).
- Le diverse affordance tattili dello schermo (ad esempio
la diversa sensazione nel girare le pagine) producono
«dissonanza aptica» (Gerlach & Buxmann, 2011) ovvero
un’esperienza di lettura in conflitto con le credenze
esistenti (“artificial,” “disturbing,” and “distant”).
- L’intangibilità di un testo digitale, altera la percezione
spazio-temporale dell’esperienza di lettura, rendendo
difficoltosa l’immersione in un ipertesto allo stesso
modo di come avviene quando ci perdiamo in un libro
(Mangen, 2008).
Orientamento
Orientamento
Spaziale
Spaziale
- Nel testo cartaceo il lettore si orienta e tende a
memorizzare in virtù degli ancoraggi spaziali che
un libro tradizionale offre, mentre sul digitale si
perdono.
- I lettori di libri digitali mostrano al contrario
difficoltà a monitorare la propria posizione
all’interno del testo.
- I lettori con livelli maggiori di comprensione sono
anche significativamente migliori nel ricordare e
nel ricollocare l’ordine spaziale delle informazioni
in un testo (Greenfield, 2015).
Abitudini
Cognitive
Abitudini Cognitive
meno
efficaci
meno efficaci
- Gli studenti, quando leggono in digitale, tendono a
scartare le familiari strategie print-based a
supporto della comprensione (Montuori 2012).
- La previsione e il monitoraggio delle proprie
prestazioni è meno accurata e più irregolare
quando leggiamo un testo sullo schermo.
Percepiamo il medium elettronico come più adatto
alla lettura veloce e superficiale di testi brevi: «la
percezione dello schermo come fonte di
informazioni poco profonde può ridurre la
mobilitazione delle risorse cognitive necessarie ad
un’adeguata autoregolazione (Ackerman &
Goldsmith, 2011).
Mano
vs
Mano vs
tastiera
tastiera
- L’efficacia dello scrivere a mano è superiore alla
scrittura virtuale su tastiera (Mueller & Oppenheimer,
2014) perché attiva aree motorie cerebrali sollecitate
anche dalla lettura creando una sinergia positiva.
Insegna a leggere meglio, perché contribuisce a
rinforzare le aree adibite al riconoscimento della forma
delle lettere e all’associazione dei suoni alle parole
(Pellerey, 2015).
- L’efficacia della scrittura manuale deriverebbe in primo
luogo dal coinvolgimento della memoria visiva, e
spiegherebbe perché quando rileggiamo una frase
scritta da noi la fissiamo in modo più duraturo in
memoria e tendiamo a ricordarla meglio (van der Meer &
van der Weel, 2017).
Memory
in
the
Memory in the
digital
age
Digital age
- Le tecnologie modificano il modo in cui ricordiamo o
dimentichiamo.
- Delega della memoria: se ogni volta che non ricordo il
contesto dove ho letto un’informazione, il significato di
una espressione, l’autore di un’opera, il luogo di un
concetto all’interno di una trattazione più ampia, non mi
sforzo di riportarlo alla mente e semplicemente vado a
cercarlo/leggerlo in Rete, molto probabilmente non
riuscirò a ricordarlo neanche in seguito.
- Effetto Google. Ci stiamo specializzando nel ricordare il
modo e lo spazio dove recuperare un’informazione,
piuttosto che l’informazione stessa (Bohannon, 2011;
Sparrow, Liu & Wegner, 2011).
“Se tutto il peso del ricordo viene esternalizzato nelle
memorie digitali è possibile che nella nostra testa non
rimanga nulla, neppure quel che serve a “ricordarsi” dove
abbiamo allocato una memoria e come richiamarla”
(Michel Serres, 2012)
Ergonomia
Ergonomia
Didattica
Didattica
- Il problema da risolvere deve essere tale da giustificare l’impiego del
mezzo per la sua risoluzione;
- il rapporto con l’interfaccia non deve essere tale per cui la tecnologia
assorba di per sé troppa energia a scapito della soluzione del
problema;
- il rapporto con l’interfaccia deve valorizzare abilità cognitive di “alto”
ordine e promuovere la riflessività (distaccamento vs alta interattività)
- il soggetto non deve essere indotto a delegare le funzioni interne allo
strumento (disabilitazione cognitiva);
- l’integrazione mente-medium deve agire in sinergia in vista della
soluzione del problema;
- evitare fattori di dispersione e “saturazione tecnologica” che possono
interferire con la soluzione del problema (attrazione dell’interfaccia e
piacere di manipolare)
(Calvani, 2002)
“L’uso massiccio della tecnologia favorisce la ‘via breve’
dell’antisublimazione. Se una maestra propone ai bambini delle
elementari una ricerca sui fiumi della Lombardia – ricerca che un
tempo avrebbe richiesto uno sforzo di consultazione che avrebbe
impegnato un intero pomeriggio –, oggi è sufficiente cliccare su
google per avere immediatamente la risposta che si cerca. La
dimensione dell’esperienza è totalmente evasa da un sapere pret-àporter, sempre a disposizione, che, di fatto genera anoressie mentali,
rigetto della ricerca del sapere nel nome di una sua acquisizione
senza sforzo. Tanto il soggetto sembra staccarsi dalla pratica lenta
della lettura, tanto appare perennemente connesso al grande Altro
della rete che promette un sapere immediatamente disponibile”
(Recalcati, 2014, p. 31)
The
distracted
The distracted
mind
mind
Insidiedell’ovvio
Insidie dell’ovvio
Nella riflessione sulle ICT nell’educazione è entrata a far
parte del senso comune una serie di corollari:
- La multimedialità favorisce l’apprendimento.
- L’interattività consente un maggiore coinvolgimento
dell’allievo e di conseguenza un maggiore
apprendimento.
- L’ipertestualità permette lo sviluppo di forme di
pensiero aperte e reticolari.
- Il web 2.0 è sociale e partecipativo; di conseguenza,
l’uso di strumenti del web 2.0 rende l’apprendimento
sociale e collaborativo
(Ranieri, 2011)
Neuromitologie
Neuromitologie
- I giovani sono “Nativi Digitali” per questo preferiscono
gli strumenti digitali per l’apprendimento.
- Il loro cervello è diverso e si è modificato perché sono
nati e cresciuti con le tecnologie.
- I nativi digitali sono non solo tecnicamente più abili, ma
anche più scaltri sul piano cognitivo: la familiarità con
flussi ininterrotti di dati li rende più capaci di leggere le
informazioni tra le righe e di distinguere tra fonti affidabili
e inaffidabili.
- Hanno capacità tali da gestire il sovraccarico cognitivo
grazie a strategie come il multitasking, all’abitudine, alla
dimestichezza e alla naturalezza con le quali utilizzano le
tecnologie.
Multitasking
Multitasking
Multitasking
Multitasking
Abilità di processare più
informazioni simultaneamente, e di
eseguire parallelamente più compiti
in analogia al funzionamento di un
elaboratore elettronico o di un
sistema operativo, distribuendo
l’attenzione sulle varie fonti
informative o sui differenti compiti/
mansioni a seconda della situazione
(Ranieri, 2011).
Split View
Multitasking
Multitasking
- È UN MITO. Il nostro cervello non è in grado di
svolgere più attività allo stesso tempo, ma soltanto di
passare più o meno velocemente da un’attività
all’altra.
- NON RIDUCE IL CARICO COGNITIVO. Passare avanti
e indietro tra le attività ha un costo cognitivo perché
brucia molto più glucosio ossigenato (il combustibile
del cervello) rispetto a concentrarsi su un compito
solo (Levitin, 2015).
- CREA DIPENDENZA. Aumenta la produzione di
ormoni come il cortisolo, (l’ormone dello stress) e di
adrenalina ("combatti o fuggi”), e crea un circolo
vizioso di dipendenza dalla dopamina, premiando
effettivamente il cervello a perdere la concentrazione
e a ricercare nuovi stimoli esterni, il tutto a scapito
della nostra concentrazione sul compito da svolgere.
Distraction
Reading
Distraction
- Gli utenti abituati al multitasking verrebbero distratti
molto più facilmente da stimoli ambientali irrilevanti,
avrebbero meno controllo sulla memoria di lavoro e
maggiori difficoltà a mantenere la concentrazione su
una singola attività (Ophir, Nass & Wagner, 2009).
- I lettori sarebbero consapevoli della tendenza a “farsi
distrarre” dal costante spostamento di attenzione: il 90%
dei soggetti ha dichiarato di essere suscettibile al
multitasking durante la lettura su schermo, e alla
domanda su quale piattaforma è stato più facile
concentrarsi durante la lettura (copia cartacea, desktop,
laptop, tablet, e-reader), il 92% ha risposto “hard copy”,
ossia copia cartacea (Baron, 2015).
Do Not Disturb
While Reading
Your iPhone can detect when you
may be reading and automatically
silence your incoming alerts and
notifications
Turn On While Reading
Is the Internet a
Neon Demon?
“We are distracted from
distraction by distraction”
(T.S. Eliot, 1930)
Social
Media
Social Media
L’abitudine al “multitasking” deriva dall’eccitazione
prodotta dalla tecnologia e dalla ricerca costante di
nuovi stimoli e ricompense. In particolare gli avvisi
lampeggianti dei social creano un impulso emotivo così
potente che l’intelletto non può ignorarli.
I media sociali replicano il meccanismo delle slot
machines: ricompense intermittenti di natura variabile.
Quando clicchiamo “refresh” per aggiornare le nostre
email, stiamo tirando la leva di una slot machine.
Quando aggiorniamo la bacheca di Instagram, stiamo
giocando con una slot machine. Quando scorriamo i
profili di potenziali partner su Tinder stiamo giocando
con una slot machine, con i fenomeni di dipendenza
che tutto questo comporta (Harris, 2016).
Hybrid
Hybrid
Media
Media
- Ci sono moderni strumenti come il Paper Tablet
sviluppato dalla startup norvegese reMarkable che
cercano di risolvere alcune di queste criticità.
- Un tablet ibrido che unisce le funzioni di un iPad, la
leggibilità di un e-reader all’esperienza tattile di un
quaderno di carta.
- Il lettore supporta tutti i formati standard di file testuali;
è wifi, ha una superficie ottimizzata per la scrittura e per
la lettura; non interrompe il flusso di lavoro con
notifiche o altri suoni.
reMarkable The paper tablet | remarkable.com, 2016
Realtà
Ri-mediata
Realtà RI-mediata
La realtà che troviamo online, o sui nostri dispositivi è sempre una realtà “mediata”
e “rimediata” dalla tecnologia. Questo rappresenta un rischio di deformazione ed è
quindi necessario sviluppare il pensiero critico necessario per poter leggere e
valutare adeguatamente le informazioni reperite. I media “raccontano”,
“reinterpretano”, “filtrano” la realtà, e il racconto è sempre un’interpretazione e, in
quanto tale, non è detto che coincida con la verità.
Valutazione
Valutazione
informazione
nformazione
- Valutare la credibilità di un’informazione
- Valutare l’affidabilità di un’informazione
- Valutare la pertinenza di un’informazione
- Valutare la qualità di un’informazione
- Conoscere le modalità di organizzazione e
strutturazione delle informazioni
- Conoscere le peculiarità del medium
specifico di comunicazione
Valutazione
Valutazione
informazione
nformazione
- Valutare la credibilità di un’informazione
- Valutare l’affidabilità di un’informazione
- Valutare la pertinenza di un’informazione
- Valutare la qualità di un’informazione
- Conoscere le modalità di organizzazione e
strutturazione delle informazioni
- Conoscere le peculiarità del medium
specifico di comunicazione
Developing
Developing
New
Skills
New Skills
Multisensorialità
Multisensorialità
- I testi oggi sono sempre più multimediali,
multimodali ed interattivi, coinvolgono il
sistema linguistico, visivo, acustico,
gestuale e spaziale. Imparare a valutare
criticamente questi testi richiede lo
sviluppo di competenze che sono più
complesse e in larga parte nuove.
- Questi testi multisensoriali inoltre
vengono fruiti su schermi tattili dove il dito
diviene un’entità che forma un tutt’uno con
lo strumento tecnologico.
Juilie
Coiro
Julie Coiro
- Molti degli studenti con le peggiori performance su
carta, risultano i migliori lettori online, mentre gli
studenti con le più alte performance su carta risultano
i peggiori lettori online.
- Non sembra esserci una relazione significativa tra le
abilità di lettura per i testi online e quelli su carta:
alcune competenze e strategie di comprensione della
lettura online sembrano essere simili a quelle della
lettura offline, ma altre sono uniche e specifiche.
- Occorre prima avere alcune competenze nuove di
lettura online (capacità di ricerca online, valutazione di
siti web, gestione di collegamenti ipertestuali) per poi
poter sfruttare le “tradizionali” strategie utilizzate sui
testi cartacei.
Sviluppo
nuove
Sviluppo nuove
competenze
competenze
Leggere testi digitali richiede new literacies (Lankshear &
Knobel, 2011) e multiliteracies (Weigel & Gardner, 2009).
- Maggiori capacità metacognitive. Per selezionare,
valutare la rilevanza e l’attendibilità delle fonti.
- Maggiori capacità predittive. Per ipotizzare di volta in
volta dove possa condurre un link e il percorso di
navigazione.
- Maggiori capacità inferenziali. Per connettere in modo
coerente e significativo i vari frammenti di informazione.
- Maggior controllo autoregolativo. Per ridurre l’overload
informativo (Coiro, Knobel, Lankshear & Leu, 2015).
Facilitazione o
Disabilitazione Cognitiva?
“il potere della lettura è quello di mettere a fuoco visioni a
occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento
di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare
per immagini […] di evocare immagini in assenza”
(Italo Calvino, Lezioni Americane)
“A che serve un libro
senza figure e
dialoghi?”
Alice nel paese delle meraviglie
Facilitazione
Facilitazione
Naturale
Naturale
Il digitale ci consente di vedere il “troppo piccolo” e
il “troppo grande”. Può velocizzare processi
altrimenti troppo lenti da misurare, o rallentare
processi troppo veloci da osservare. Può mostrare
situazioni troppo pericolose da sperimentare
direttamente. Può rivelare “mondi nascosti”,
attraverso la microfotografia, la fotografia
astronomica, la fotografia time-lapse, subacquea,
notturna, o permettere di agli studenti di viaggiare
attraverso il tempo. Può essere utilizzato per
semplificare concetti, idee complesse, processi che
non possono essere osservati o difficili da
descrivere verbalmente, con effetti positivi su
comprensione e memorizzazione delle informazioni.
Enhanced
Book
I fantastici libri volanti di Mr Morris Lessmore, 2014
Apocalittici
Apocalittici vs
Integrati
Integrati
- Non si tratta di una disputa tra nostalgici del
cartaceo e sostenitori del digitale, ma di
interrogandosi sulla base dei risultati della
ricerca, sull’effettivo valore del libro digitale per
gli apprendimenti.
- Si tratta di capire quando, dove e per quale
lettore un medium produce maggiori benefici
rispetto all’altro.
- Non c'è molto da guadagnare da una falsa
dicotomia tra lettura e lettura digitale. “Quando ci
troviamo di fronte a due scelte, di solito ce n’è
anche una terza”.
Digital
reading:
Digital reading
apps
& tools
Apps & Tools
- Strumenti online per ridurre le distrazioni (AdBlock;
Mercury Reader).
- Salva e rileggi (Pocket, Evertnote, Instapaper).
- Scrivere senza distrazioni (OmmWriter, Zenwriter).
- Aumentare la produttività (Forest, RescueTime).
- Strumenti desktop per ridurre le distrazioni (Focus,
Cold Turkey, SelfControl).
- Annotare pagine web (Diigo).
- Rendere la lettura più confortevole (.f.lux).
- Hardware (Sony Digital Paper, reMarkable).
Prototipo
Prototipo
Maria Ranieri
•Titolo - “Le insidie dell’ovvio”
•Autore - Maria Ranieri
•Software - iBook Author
LE INSIDIE
DELL’OVVIO
Tecnologie educative
e critica della retorica tecnocentrica
•Template - Predefinito
•Orientamento - Portrait
•Font - Literata (Google)
2+2=5
Contatti
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