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Digital Reading: implicazioni cognitive e stato dea ricerca Digital Reading: implicazioni cognitive e stato della ricerca ANDREA NARDI |UNIFI, 9/10/2017 Questioni Questioni emergenti emergenti - Crescente diffusione della lettura digitale. - In Italia adozioni obbligatorie in formato digitale o misto. - Mancanza di un corpus consolidato di conoscenze e modelli condivisi di progettazione e sviluppo. - Criticità emerse da diverse ricerche empiriche. - «Nonostante investimenti considerevoli in computer, connessioni internet e software educativo, c’è ben poca evidenza che un maggior uso dei computer da parte degli studenti porti a risultati migliori in matematica e nella lettura» (OECD, 2015). - Molti test standardizzati si servono dei supporti e strumenti digitali. Che cosa si intende Che osa si intende per lettura digitale per lettura digitale - Un e-text (electronic text) è un qualsiasi tipo di testo collocato su un supporto digitale che può essere letto. - Un e-book è composto sia dall’opera in formato elettronico, quindi dall’e-text, sia dal supporto attraverso il quale essa è veicolata, ovvero gli strumenti con cui vi si accede (iPad, Smartphone, Computer). - Supporti specifici chiamati e-reader (Kindle/Kobo). - Uno stesso testo digitale può quindi essere scritto e letto su dispositivi diversi (ePub). Digital Text Testi digitali È possibile distinguere almeno tre differenti tipologie di testo digitale: - ONLINE TEXT. È la categoria dei testi fruiti online, categoria molto eterogenea di testi letti su supporti e dispositivi diversi. - E-BOOK. Sono opere in formato elettronico, composte da un testo elettronico e dal supporto/dispositivo/tecnologia che lo veicola e ne permette la lettura. - E-TEXTBOOK. Sono i cosiddetti e-book scolastici, libri di testo elettronici specificatamente progettati per l’autoapprendimento, o destinati all’utilizzo in classe. Libro vs e-book Libro cartaceo Libro cartaceo - FORMA-LIBRO. È di norma caratterizzata da una struttura (narrativa o argomentativa) complessa e articolata, organizzata in maniera lineare. Il percorso del lettore è predisposto e ‘guidato’ dall’autore. - CHIUSURA TESTUALE. Pur possedendo una ricca dimensione intertestuale (rimandi impliciti ed espliciti ad altri testi), la formalibro è essenzialmente conchiusa e autoconsistente: ogni libro ha una sua individualità. - LINGUAGGIO SCRITTO. La scrittura è il codice comunicativo portante (anche se non l’unico). - RICHIEDE TEMPO. Servono tempo e specifiche strategie (uso di segnalibri, sottolineature). L’organizzazione dei contenuti nella pagina è funzionale alla gestione del tempo della lettura e la memorizzazione (anche ‘visiva’) dei contenuti stessi. - RICHIEDE UNO SPAZIO ‘PROTETTO’. Un ambiente privo di distrazioni esterne frequenti, dal momento che le sessioni di lettura non possono essere troppo brevi, pena l’eccessiva frammentazione dell’esperienza di lettura e la perdita della visione d’insieme sui contenuti. (Roncaglia, 2013c, pp. 4-5) - La «perfezione ergonomica» del libro tradizionale, il modo in cui i contenuti vengono presentati e strutturati, è ancora lontana dall’essere raggiunta sul formato elettronico (Roncaglia, 2005) - «Il libro appartiene a quella generazione di strumenti che, una volta inventati, non possono più essere migliorati» (Eco, 1993). - «Il libro di carta è un’esperienza multisensoriale che, oltre alla vista, coinvolge il tatto (il peso, lo spessore delle pagine), l’olfatto (l’odore della carta), legami così forti tra l’oggetto e l’esperienza di lettura che portano il libro ad essere ancora l’artefatto fisico ideale per la lettura e, molto probabilmente, qualsiasi tentativo di migliorarlo è destinato a fallire» (Darton, 2011). - La lettura di un libro occupa in maniera gelosa il nostro tempo, esclude distrazioni, richiede isolamento dal mondo esterno e non permette di rivolgere l’attenzione ad altre attività. I libri sono per questo funzionali all’atto stesso della lettura che «richiede silenzio, intimità, cultura letteraria (literacy) e concentrazione […] in mancanza di tali elementi una lettura seria non è concepibile» (Steiner, 2013). - il libro ha un «formato cognitivo perfetto» perché «contiene solo se stesso […] segnala, con la sua compiutezza, la promessa di un incontro esclusivo tra autore e lettore […] è un piccolo ecosistema, una nicchia ecologica in cui convivono simbioticamente un autore e un lettore» (Casati, 2013 p. 27). e-book e-textbook - ACCESSIBILITA’. Possibilità di adattarsi alle esigenze di lettura di specifiche categorie di soggetti (DSA). - PORTABILITÀ. Un e-reader può contenere un vasto numero di libri e questi dispositivi hanno piccole dimensioni ed un peso contenuto e possono quindi essere trasportati ovunque. - REPERIBILITÀ. Gli e-book possono essere acquistati e scaricati immediatamente, comodamente da casa, ed in qualsiasi momento. - RISCRIVIBILITÀ. La versione digitale può essere facilmente aggiornabile. - COSTO. La versione digitale ha solitamente costi inferiori. - NUOVE FUNZIONALITÀ (verifiche, glossari interattivi, link interni ed esterni, ricerca testuale, vocabolario). - USI COLLETTIVI. Social network come Goodreads/aNobii. Digital text Digital Text Affordance Affordances Tra le teoriche opportunità offerte dalla lettura di un testo digitale, tre elementi sembrano emergere con più forza: - MULTIMEDIALITÀ: la possibilità di sfruttare più linguaggi e codici comunicativi, al di là di quelli consentiti sulla carta, come immagine dinamica e suono. - INTERATTIVITÀ: la possibilità di avere informazioni aggiuntive dal testo, o un feedback immediato sul proprio apprendimento. - IPERTESTUALITÀ: la possibilità di arricchire il testo con risorse e contenuti di approfondimento e di navigare il testo attraverso link predisposti. Reading on Reading on screen problems screen problems -Affaticamento degli occhi -Retroilluminazione -Qualità delle risoluzione -Grandezza dello schermo -Elementi di distrazione -Difficoltà a utilizzare le normali strategie di lettura L’esperienza di lettura che facciamo su un libro di carta, e quella che avviene su un dispositivo e-reader con tecnologia ad inchiostro elettronico (e-ink) come il Kindle, sono oramai per molti aspetti quasi del tutto comparabili. Preferenze Preferenze - La maggior parte dei giovani afferma di preferire i libri di testo cartacei per lo studio e l’apprendimento (Holzinger et al., 2011; McLean & Kulo, 2013; Zickuhr, Rainie & Purcell, 2013). - Questa preferenza non è alterata dalla familiarità con il medium digitale (Woody, Daniel & Baker, 2010). - Molto probabilmente dipende anche dal fatto che gli attuali dispositivi non riescono ancora a riprodurre fedelmente le affordances e l’esperienza di lettura della pagina stampata. Non siamo nati per leggere Neurolettura Neurolettura - Il nostro cervello non è geneticamente programmato per leggere: siamo giunti a possedere tale abilità grazie ad un processo di «riciclaggio neuronale» (Dehaene, 2009 p. 7): i cosiddetti «neuroni della lettura», che un tempo servivano al riconoscimento dei volti o di altri oggetti, si sono modificati per poter riconoscere e decodificare le lettere dell’alfabeto. - Se lo sviluppo del linguaggio è un processo naturale, l’abilità di lettura deve al contrario ogni volta essere riappresa ed è la plasticità del cervello che, grazie a nuove connessioni tra funzioni già presenti, permette di sviluppare i processi cognitivi necessari (Wolf, 2007). Neuroplasticità Neuroplasticità - Il trasferimento di determinate funzioni ad aree cerebrali diverse da quelle originariamente ad esse destinate. - Competitività e Disuso: se smettiamo di esercitare le nostre capacità mentali non solo le dimentichiamo, ma la mappa corrispondente è automaticamente assegnata ad altre funzioni che continuiamo a svolgere, e quando un comportamento diviene dominante occupa una mappa estesa e offre resistenza ad essere sostituito (Guglielman, 2014). - La rete sinaptica cerebrale si riorganizza attivamente in base all’esperienza e alla pratica (Doidge, 2007). - La struttura e le funzioni del cervello cambiano configurazione nelle diverse fasi del processo di apprendimento della letto-scrittura (Yarkoni, Speer, Balota, McAvoy & Zacks, 2008). Leggere cambia il cervello - Quando abbiamo finito di leggere un libro il nostro cervello è profondamente diverso da com’era prima che lo iniziassimo (Wolf, 2007). - Quando leggiamo di un’attività, come ad esempio la corsa, si possono attivare gli stessi neuroni che sono in funzione quando corriamo. Lo stesso avviene con frasi che indicano azioni come “Marco afferra un oggetto” o metafore motorie come “Marco afferra un’idea” (Boulenger, Hauk & Pulvermuller, 2008). - Quando leggiamo parole come “aglio”, “cannella”, “gelsomino” non si attivano solo le aree verbali, ma anche quelle dedicate al riconoscimento degli odori (González et al., 2006). - La corteccia sensoriale connessa con la percezione tattile, si attiva non solo in presenza di “reali” sensazioni ma anche in seguito a metafore tattili come “voce vellutata” o “questione spinosa” (Lacey, Stilla & Sathian, 2012). Aglio Digital Reading Digital Reading Brain Brain - Gli esperimenti dimostrano che i lettori di ideogrammi, come quelli giapponesi o cinesi, sviluppano un circuito mentale per la lettura molto diverso da quelli rilevati in coloro la cui lingua scritta impiega un alfabeto. - Se il nostro cervello viene modificato in modo sostanziale, fisicamente e funzionalmente, ogni volta che apprendiamo una nuova competenza o sviluppiamo una nuova abilità, è ragionevole pensare che i circuiti formati dal nostro uso della rete, siano diversi da quelli prodotti dalla lettura tradizionale. Lettura iper Lettura ipertestuale testuale - Dopo appena cinque ore di navigazione su Internet, in utenti novizi, si attivavano aree precedentemente inattive (Small, Moody, Siddarth & Bookheimer, 2009). - La lettura ipertestuale attiva aree diverse rispetto alla lettura in profondità di un testo sequenziale: la prima attiva i circuiti del problem solving e decisionali, mentre la seconda sollecita i circuiti neuronali dell’immaginazione, del linguaggio e della memoria (Small & Vorgan, 2008). - La comprensione di un ipertesto implica infatti una continua attività di ricerca, valutazione, costruzione e ricomposizione del testo è a tutti gli effetti un’attività di risoluzione di un problema (Carioli, 2013). Comprendere il testo Comprendere il testo - Capire senza alcuna difficoltà un testo a livello superficiale non significa necessariamente comprendere il senso di ciò che è stato letto. È necessario andare oltre la semplice decodifica del testo, andare sotto la superficie: fare connessioni, inferenze, analisi e riflessioni critiche. - Sembra invece che i lettori di pagine sullo schermo scorrano la superficie del testo in cerca di specifiche informazioni, piuttosto che immergersi in profondità. Andare sotto la Andare sotto superficie la superficie Per comprendere un testo è necessario andare sotto la superficie, vedere che cosa c’è tra le righe, afferrare e assimilare l’essenza oltre le informazioni decodificate, al di là della comprensione di base e, talvolta, al di là di quanto scrive o addirittura intende l’autore, ma questo richiede tempo, esercizio, concentrazione, attenzione, immaginazione, pazienza e un certo sforzo cognitivo, mentre la Rete promette un sapere immediatamente disponibile. Active Reading Active reading strategies Strategies 1 2 3 Interrogarsi Predire Valutare Durante la lettura ti poni delle Quando ti fermi durante la lettura e Quando esprimi dei giudizi. domande. •Che cosa significa questa parola? provi ad immagine che cosa potrebbe accadere nel testo. •Mi piace il modo nel quale l’autore .. •Perché questo è importante? •Sta per raccontare che… •Com’è questa cosa rispetto a..? •Scommetto che succederà che… • È stato difficile da comprendere perché… •Questo è stato semplice perché.. •È stato utile quando l’autore.. 4 5 6 Connettere Controllare Visualizzare Quando leggi e ti ricorda qualcosa che Quando ti fermi per valutare cosa sai, cosa pensi di sapere, cosa è cambiato Quando puoi visualizzare nella tua mente quello che stai leggendo. rispetto a quello che pensavi di sapere. •Ok, ci sono, ho capito si tratta di.. •Quando chiudo gli occhi mi immagino ti è successo, qualcosa che hai letto, qualcosa che hai visto o sentito crei delle connessioni. •Questo mi fa pensare a.. •Questo mi ricorda.. •Questo è molto simile a… •Prima pensavo che..Ora che… •Potevo dirlo dall’inizio si tratta di.. di.. Come si legge… …on line… New reading styles New reading styles - Lettura non sequenziale caratterizzata principalmente da scansione del testo (scanning) e scrematura (skimming) veloce delle informazioni (Rowlands et al., 2008; Nicholas et al., 2008), ricerca di parole chiave, lettura di segmenti di testo non continui, singole letture invece che letture ripetute. - In generale una lettura meno duratura, approfondita e concentrata (Liu, 2005; Nielsen, 1997; 2006). - In media un lettore abbandona una pagina web dopo appena 10-20 secondi (il tempo necessario per leggere un quarto del testo sulle pagine che effettivamente visitano (Nielsen, 2011). Cognitive Load Cognitive Load La lettura è un'attività che impone un carico cognitivo alla memoria di lavoro del lettore. - CARICO COGNITIVO INTRINSECO. È determinato dalla naturale complessità dell’informazione che deve essere processata. - CARICO COGNITIVO RILEVANTE. È l’effettivo carico cognitivo determinato dallo sforzo di apprendimento. - CARICO COGNITIVO ESTRANEO. È il carico cognitivo non pertinente, in genere determinato da una carente progettazione del modo di presentare l’informazione. Maggiore è il carico cognitivo estraneo (ad esempio elementi distrattivi non connessi al materiale di apprendimento) più difficoltà avrò a svolgere il compito. Cognitive Load Cognitive Load - Esistono evidenze sperimentali che mostrano l'incremento del carico cognitivo nel passaggio da testi convenzionali (lineari) a testi digitali (ipertesti e ipermedia) con effetti negativi sulla comprensione. - L’intensa attività celebrale (scorrere il testo, valutare continuamente i link, fare scelte di navigazione, elaborare molteplici stimoli sensoriali simultaneamente) sembra distrarre il cervello dal lavoro di interpretazione e comprensione del testo. Maryanne Wolf Maryanne Wolf - Si chiede se i bambini di oggi che devono confrontarsi con un’enorme eccesso di informazioni visive apparentemente complete, fornite simultaneamente su uno schermo, svilupperanno le capacità cognitive necessarie per analizzare strati di significato più profondi del testo, e avranno il tempo e le motivazioni sufficienti per elaborare le informazioni in modo inferenziale, analitico e critico. - Teme che i nuovi stili di lettura spesso più frammentati, meno focalizzati e potenzialmente meno in grado di raggiungere profondità di concentrazione, comprensione e persino immersione nella lettura, possano sostituire completamente le nostre attuali capacità, invece di completarle. Online Reading Online Reading Patterns Patterns Per minimizzare il carico cognitivo prodotto dall’informazione in rete, il lettore attiva una serie di “strategie” di lettura differenti dal testo tradizionale, seguendo modelli di scansione della pagina rilevate mediante Eye Tracking. • Modello a forma di F (F Shaped Pattern). • Modello a macchie (Spotted Pattern). • Modello a torta a Strati (Layer Cake Pattern). F-Pattern in Reading Digital Content | Kara Pernice, 2017 Design Design Guidelines Guidelines - Blocchi di testo - Titoli e sottotitoli - Intestazioni, elenchi puntati e numerati - Parole più grandi - Parole in grassetto - Parole in un carattere diverso dal resto del testo - Parole sottolineate (link) - Parole scritte in colori diversi - Numeri scritti come numeri e non come lettere - Parole tutte maiuscole - Parole lunghe - Parole in virgolette Nicolas Carr Nicholas Carr - L’abilità di selezionare le informazioni è importante quanto quella di leggere in profondità. Ma l’aspetto preoccupante è che lo scorrere superficialmente sta diventando la modalità principale di lettura. - I circuiti utilizzati per la scansione veloce, la scrematura e il multitasking si stanno ampliando e rafforzando, mentre quelli dedicati alla lettura e alla riflessione approfondita – con un’intensa concentrazione – si stanno indebolendo o consumando. - Quando andiamo online entriamo in un ambiente che favorisce la lettura rapida, il pensiero distratto e affrettato, e l’apprendimento superficiale. Naturalmente è possibile anche pensare in modo approfondito mentre si naviga online, proprio come si può pensare in modo superficiale leggendo un libro, ma non è quello il tipo di pensiero che la tecnologia incoraggia o premia. Research Research Comprensione e Comprensione e ricordo ricordo - Per la lettura in profondità il libro stampato sembra essere ancora il mezzo più efficace (Singer & Alexander, 2017). - I lettori di testi digitali trattengono meno informazioni, hanno bisogno di più riletture del testo (Noyes & Garland, 2008), e ricordano meglio quando hanno la possibilità di annotare il testo su carta, rispetto a quando prendono note direttamente sullo schermo (Eden & Eshet- Alkalai, 2012). - I lettori di libri digitali arricchiti da funzioni multimediali ed interattive ricordano meno dettagli delle storie lette; hanno più problemi a seguire la narrazione nella condizione su schermo, in parte perché tendono ad allontanarsi dalla storia e a concentrarsi sul device; mostrano meno coinvolgimento narrativo (Mangen & Kuiken, 2014). HyperText HyperText - Chi legge testi lineari comprende di più, ricorda e impara meglio rispetto a chi legge testi disseminati di link: all’aumentare dei link diminuisce la comprensione e aumenta il disorientamento (Zhu, 1999). - La decodifica degli ipertesti, in particolare se arricchiti da elementi multimediali, aumenta il carico cognitivo dei lettori, e indebolisce la loro capacità di comprendere e assimilare ciò che leggono (Clark & Lyons, 2011; DeStefano & LeFevre, 2007). - Non emergono differenze significative in termini di sforzo cognitivo tra lettura su carta e digitale ma è proprio il carico cognitivo imposto dalla lettura ipertestuale ad interferire con la comprensione (Scharinger, Kammerer & Gerjets, 2015). Hyperspace Hyperspace - Avere immediatamente disponibili informazioni di riferimento riduce le interruzioni e arricchisce l’esperienza di studio, in quanto la ricerca è più probabile se a portata di click. - Il digitale consente di “uscire” momentaneamente dal testo e, connettendosi alla Rete, approfondire un passaggio, ricercare un elemento, togliersi un dubbio, inoltre il collegamento, la navigazione possono essere generativi di scoperte inattese (serendipity). - “Interrompere” la lettura, del resto, significa frammentare quel processo cognitivo che porta ad immergersi in quanto letto, esponendosi al rischio di perdersi tra le infinite alternative fornite dalla rete (lost in hyperspace). Text Text Intangibilty Intangibility Text Intangibility Text Intangibilty - Possediamo una memoria tattile per questo ricordiamo meglio le informazioni lette sul libro cartaceo. - L’immaterialità dell’ipertesto può ostacolare il lettore nel costruire una visione d’insieme di ciò che sta leggendo (Haas, 1996). - Le diverse affordance tattili dello schermo (ad esempio la diversa sensazione nel girare le pagine) producono «dissonanza aptica» (Gerlach & Buxmann, 2011) ovvero un’esperienza di lettura in conflitto con le credenze esistenti (“artificial,” “disturbing,” and “distant”). - L’intangibilità di un testo digitale, altera la percezione spazio-temporale dell’esperienza di lettura, rendendo difficoltosa l’immersione in un ipertesto allo stesso modo di come avviene quando ci perdiamo in un libro (Mangen, 2008). Orientamento Orientamento Spaziale Spaziale - Nel testo cartaceo il lettore si orienta e tende a memorizzare in virtù degli ancoraggi spaziali che un libro tradizionale offre, mentre sul digitale si perdono. - I lettori di libri digitali mostrano al contrario difficoltà a monitorare la propria posizione all’interno del testo. - I lettori con livelli maggiori di comprensione sono anche significativamente migliori nel ricordare e nel ricollocare l’ordine spaziale delle informazioni in un testo (Greenfield, 2015). Abitudini Cognitive Abitudini Cognitive meno efficaci meno efficaci - Gli studenti, quando leggono in digitale, tendono a scartare le familiari strategie print-based a supporto della comprensione (Montuori 2012). - La previsione e il monitoraggio delle proprie prestazioni è meno accurata e più irregolare quando leggiamo un testo sullo schermo. Percepiamo il medium elettronico come più adatto alla lettura veloce e superficiale di testi brevi: «la percezione dello schermo come fonte di informazioni poco profonde può ridurre la mobilitazione delle risorse cognitive necessarie ad un’adeguata autoregolazione (Ackerman & Goldsmith, 2011). Mano vs Mano vs tastiera tastiera - L’efficacia dello scrivere a mano è superiore alla scrittura virtuale su tastiera (Mueller & Oppenheimer, 2014) perché attiva aree motorie cerebrali sollecitate anche dalla lettura creando una sinergia positiva. Insegna a leggere meglio, perché contribuisce a rinforzare le aree adibite al riconoscimento della forma delle lettere e all’associazione dei suoni alle parole (Pellerey, 2015). - L’efficacia della scrittura manuale deriverebbe in primo luogo dal coinvolgimento della memoria visiva, e spiegherebbe perché quando rileggiamo una frase scritta da noi la fissiamo in modo più duraturo in memoria e tendiamo a ricordarla meglio (van der Meer & van der Weel, 2017). Memory in the Memory in the digital age Digital age - Le tecnologie modificano il modo in cui ricordiamo o dimentichiamo. - Delega della memoria: se ogni volta che non ricordo il contesto dove ho letto un’informazione, il significato di una espressione, l’autore di un’opera, il luogo di un concetto all’interno di una trattazione più ampia, non mi sforzo di riportarlo alla mente e semplicemente vado a cercarlo/leggerlo in Rete, molto probabilmente non riuscirò a ricordarlo neanche in seguito. - Effetto Google. Ci stiamo specializzando nel ricordare il modo e lo spazio dove recuperare un’informazione, piuttosto che l’informazione stessa (Bohannon, 2011; Sparrow, Liu & Wegner, 2011). “Se tutto il peso del ricordo viene esternalizzato nelle memorie digitali è possibile che nella nostra testa non rimanga nulla, neppure quel che serve a “ricordarsi” dove abbiamo allocato una memoria e come richiamarla” (Michel Serres, 2012) Ergonomia Ergonomia Didattica Didattica - Il problema da risolvere deve essere tale da giustificare l’impiego del mezzo per la sua risoluzione; - il rapporto con l’interfaccia non deve essere tale per cui la tecnologia assorba di per sé troppa energia a scapito della soluzione del problema; - il rapporto con l’interfaccia deve valorizzare abilità cognitive di “alto” ordine e promuovere la riflessività (distaccamento vs alta interattività) - il soggetto non deve essere indotto a delegare le funzioni interne allo strumento (disabilitazione cognitiva); - l’integrazione mente-medium deve agire in sinergia in vista della soluzione del problema; - evitare fattori di dispersione e “saturazione tecnologica” che possono interferire con la soluzione del problema (attrazione dell’interfaccia e piacere di manipolare) (Calvani, 2002) “L’uso massiccio della tecnologia favorisce la ‘via breve’ dell’antisublimazione. Se una maestra propone ai bambini delle elementari una ricerca sui fiumi della Lombardia – ricerca che un tempo avrebbe richiesto uno sforzo di consultazione che avrebbe impegnato un intero pomeriggio –, oggi è sufficiente cliccare su google per avere immediatamente la risposta che si cerca. La dimensione dell’esperienza è totalmente evasa da un sapere pret-àporter, sempre a disposizione, che, di fatto genera anoressie mentali, rigetto della ricerca del sapere nel nome di una sua acquisizione senza sforzo. Tanto il soggetto sembra staccarsi dalla pratica lenta della lettura, tanto appare perennemente connesso al grande Altro della rete che promette un sapere immediatamente disponibile” (Recalcati, 2014, p. 31) The distracted The distracted mind mind Insidiedell’ovvio Insidie dell’ovvio Nella riflessione sulle ICT nell’educazione è entrata a far parte del senso comune una serie di corollari: - La multimedialità favorisce l’apprendimento. - L’interattività consente un maggiore coinvolgimento dell’allievo e di conseguenza un maggiore apprendimento. - L’ipertestualità permette lo sviluppo di forme di pensiero aperte e reticolari. - Il web 2.0 è sociale e partecipativo; di conseguenza, l’uso di strumenti del web 2.0 rende l’apprendimento sociale e collaborativo (Ranieri, 2011) Neuromitologie Neuromitologie - I giovani sono “Nativi Digitali” per questo preferiscono gli strumenti digitali per l’apprendimento. - Il loro cervello è diverso e si è modificato perché sono nati e cresciuti con le tecnologie. - I nativi digitali sono non solo tecnicamente più abili, ma anche più scaltri sul piano cognitivo: la familiarità con flussi ininterrotti di dati li rende più capaci di leggere le informazioni tra le righe e di distinguere tra fonti affidabili e inaffidabili. - Hanno capacità tali da gestire il sovraccarico cognitivo grazie a strategie come il multitasking, all’abitudine, alla dimestichezza e alla naturalezza con le quali utilizzano le tecnologie. Multitasking Multitasking Multitasking Multitasking Abilità di processare più informazioni simultaneamente, e di eseguire parallelamente più compiti in analogia al funzionamento di un elaboratore elettronico o di un sistema operativo, distribuendo l’attenzione sulle varie fonti informative o sui differenti compiti/ mansioni a seconda della situazione (Ranieri, 2011). Split View Multitasking Multitasking - È UN MITO. Il nostro cervello non è in grado di svolgere più attività allo stesso tempo, ma soltanto di passare più o meno velocemente da un’attività all’altra. - NON RIDUCE IL CARICO COGNITIVO. Passare avanti e indietro tra le attività ha un costo cognitivo perché brucia molto più glucosio ossigenato (il combustibile del cervello) rispetto a concentrarsi su un compito solo (Levitin, 2015). - CREA DIPENDENZA. Aumenta la produzione di ormoni come il cortisolo, (l’ormone dello stress) e di adrenalina ("combatti o fuggi”), e crea un circolo vizioso di dipendenza dalla dopamina, premiando effettivamente il cervello a perdere la concentrazione e a ricercare nuovi stimoli esterni, il tutto a scapito della nostra concentrazione sul compito da svolgere. Distraction Reading Distraction - Gli utenti abituati al multitasking verrebbero distratti molto più facilmente da stimoli ambientali irrilevanti, avrebbero meno controllo sulla memoria di lavoro e maggiori difficoltà a mantenere la concentrazione su una singola attività (Ophir, Nass & Wagner, 2009). - I lettori sarebbero consapevoli della tendenza a “farsi distrarre” dal costante spostamento di attenzione: il 90% dei soggetti ha dichiarato di essere suscettibile al multitasking durante la lettura su schermo, e alla domanda su quale piattaforma è stato più facile concentrarsi durante la lettura (copia cartacea, desktop, laptop, tablet, e-reader), il 92% ha risposto “hard copy”, ossia copia cartacea (Baron, 2015). Do Not Disturb While Reading Your iPhone can detect when you may be reading and automatically silence your incoming alerts and notifications Turn On While Reading Is the Internet a Neon Demon? “We are distracted from distraction by distraction” (T.S. Eliot, 1930) Social Media Social Media L’abitudine al “multitasking” deriva dall’eccitazione prodotta dalla tecnologia e dalla ricerca costante di nuovi stimoli e ricompense. In particolare gli avvisi lampeggianti dei social creano un impulso emotivo così potente che l’intelletto non può ignorarli. I media sociali replicano il meccanismo delle slot machines: ricompense intermittenti di natura variabile. Quando clicchiamo “refresh” per aggiornare le nostre email, stiamo tirando la leva di una slot machine. Quando aggiorniamo la bacheca di Instagram, stiamo giocando con una slot machine. Quando scorriamo i profili di potenziali partner su Tinder stiamo giocando con una slot machine, con i fenomeni di dipendenza che tutto questo comporta (Harris, 2016). Hybrid Hybrid Media Media - Ci sono moderni strumenti come il Paper Tablet sviluppato dalla startup norvegese reMarkable che cercano di risolvere alcune di queste criticità. - Un tablet ibrido che unisce le funzioni di un iPad, la leggibilità di un e-reader all’esperienza tattile di un quaderno di carta. - Il lettore supporta tutti i formati standard di file testuali; è wifi, ha una superficie ottimizzata per la scrittura e per la lettura; non interrompe il flusso di lavoro con notifiche o altri suoni. reMarkable The paper tablet | remarkable.com, 2016 Realtà Ri-mediata Realtà RI-mediata La realtà che troviamo online, o sui nostri dispositivi è sempre una realtà “mediata” e “rimediata” dalla tecnologia. Questo rappresenta un rischio di deformazione ed è quindi necessario sviluppare il pensiero critico necessario per poter leggere e valutare adeguatamente le informazioni reperite. I media “raccontano”, “reinterpretano”, “filtrano” la realtà, e il racconto è sempre un’interpretazione e, in quanto tale, non è detto che coincida con la verità. Valutazione Valutazione informazione nformazione - Valutare la credibilità di un’informazione - Valutare l’affidabilità di un’informazione - Valutare la pertinenza di un’informazione - Valutare la qualità di un’informazione - Conoscere le modalità di organizzazione e strutturazione delle informazioni - Conoscere le peculiarità del medium specifico di comunicazione Valutazione Valutazione informazione nformazione - Valutare la credibilità di un’informazione - Valutare l’affidabilità di un’informazione - Valutare la pertinenza di un’informazione - Valutare la qualità di un’informazione - Conoscere le modalità di organizzazione e strutturazione delle informazioni - Conoscere le peculiarità del medium specifico di comunicazione Developing Developing New Skills New Skills Multisensorialità Multisensorialità - I testi oggi sono sempre più multimediali, multimodali ed interattivi, coinvolgono il sistema linguistico, visivo, acustico, gestuale e spaziale. Imparare a valutare criticamente questi testi richiede lo sviluppo di competenze che sono più complesse e in larga parte nuove. - Questi testi multisensoriali inoltre vengono fruiti su schermi tattili dove il dito diviene un’entità che forma un tutt’uno con lo strumento tecnologico. Juilie Coiro Julie Coiro - Molti degli studenti con le peggiori performance su carta, risultano i migliori lettori online, mentre gli studenti con le più alte performance su carta risultano i peggiori lettori online. - Non sembra esserci una relazione significativa tra le abilità di lettura per i testi online e quelli su carta: alcune competenze e strategie di comprensione della lettura online sembrano essere simili a quelle della lettura offline, ma altre sono uniche e specifiche. - Occorre prima avere alcune competenze nuove di lettura online (capacità di ricerca online, valutazione di siti web, gestione di collegamenti ipertestuali) per poi poter sfruttare le “tradizionali” strategie utilizzate sui testi cartacei. Sviluppo nuove Sviluppo nuove competenze competenze Leggere testi digitali richiede new literacies (Lankshear & Knobel, 2011) e multiliteracies (Weigel & Gardner, 2009). - Maggiori capacità metacognitive. Per selezionare, valutare la rilevanza e l’attendibilità delle fonti. - Maggiori capacità predittive. Per ipotizzare di volta in volta dove possa condurre un link e il percorso di navigazione. - Maggiori capacità inferenziali. Per connettere in modo coerente e significativo i vari frammenti di informazione. - Maggior controllo autoregolativo. Per ridurre l’overload informativo (Coiro, Knobel, Lankshear & Leu, 2015). Facilitazione o Disabilitazione Cognitiva? “il potere della lettura è quello di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini […] di evocare immagini in assenza” (Italo Calvino, Lezioni Americane) “A che serve un libro senza figure e dialoghi?” Alice nel paese delle meraviglie Facilitazione Facilitazione Naturale Naturale Il digitale ci consente di vedere il “troppo piccolo” e il “troppo grande”. Può velocizzare processi altrimenti troppo lenti da misurare, o rallentare processi troppo veloci da osservare. Può mostrare situazioni troppo pericolose da sperimentare direttamente. Può rivelare “mondi nascosti”, attraverso la microfotografia, la fotografia astronomica, la fotografia time-lapse, subacquea, notturna, o permettere di agli studenti di viaggiare attraverso il tempo. Può essere utilizzato per semplificare concetti, idee complesse, processi che non possono essere osservati o difficili da descrivere verbalmente, con effetti positivi su comprensione e memorizzazione delle informazioni. Enhanced Book I fantastici libri volanti di Mr Morris Lessmore, 2014 Apocalittici Apocalittici vs Integrati Integrati - Non si tratta di una disputa tra nostalgici del cartaceo e sostenitori del digitale, ma di interrogandosi sulla base dei risultati della ricerca, sull’effettivo valore del libro digitale per gli apprendimenti. - Si tratta di capire quando, dove e per quale lettore un medium produce maggiori benefici rispetto all’altro. - Non c'è molto da guadagnare da una falsa dicotomia tra lettura e lettura digitale. “Quando ci troviamo di fronte a due scelte, di solito ce n’è anche una terza”. Digital reading: Digital reading apps & tools Apps & Tools - Strumenti online per ridurre le distrazioni (AdBlock; Mercury Reader). - Salva e rileggi (Pocket, Evertnote, Instapaper). - Scrivere senza distrazioni (OmmWriter, Zenwriter). - Aumentare la produttività (Forest, RescueTime). - Strumenti desktop per ridurre le distrazioni (Focus, Cold Turkey, SelfControl). - Annotare pagine web (Diigo). - Rendere la lettura più confortevole (.f.lux). - Hardware (Sony Digital Paper, reMarkable). Prototipo Prototipo Maria Ranieri •Titolo - “Le insidie dell’ovvio” •Autore - Maria Ranieri •Software - iBook Author LE INSIDIE DELL’OVVIO Tecnologie educative e critica della retorica tecnocentrica •Template - Predefinito •Orientamento - Portrait •Font - Literata (Google) 2+2=5 Contatti Contatti -E-mail – a.nardi@unifi.it -AcademiaEdu - http://bit.ly/2xs2RGz -ResearchGate – http://bit.ly/2kyRuLN