Le strutture per l'accoglienza dei migranti a Trieste sono al collasso
Nelle tende a Prosecco, gestite da ICS e Caritas, non c'è posto per tutti i migranti in arrivo dalla rotta balcanica. Si cercano nuovi spazi
Da un paio di mesi un centinaio di immigrati dormono nel prato, sperando che non piova, accanto a loro 20 tende stracolme di altri giovani, circa 170. Questo centro di accoglienza straordinario, a Campo Sacro di Prosecco, allestito nel campo scout, ospita 3 volte tanto la sua naturale capienza.
Quelli nelle tende non sono più fortunati, dentro fa caldissimo e si stringono in 11 dove i posti in realtà sarebbero solo 6 per la normativa anti-incendio. Passano la giornata a lavare a mano i vestiti, scarpe, spazzano la tenda da 6 posti dove dormono anche in 11 e fanno la fila per le poche docce disponibili. Arrivano tutti da Pakistan e Bangladesh. Pochissimi gli Afghani: al sistema ufficiale dell'accoglienza, preferiscono la rete creata fuori regione, negli anni, dai loro connazionali.
In questi giorni a servire i pasti nella mensa del Campo sono arrivati anche gli scout da Brescia, ma chi gestisce l'accoglienza per conto della Prefettura è Ics, il Consorzio di solidarietà insieme a Caritas che si occupa del vestiario e di preparare i pasti.
Il Direttore della Caritas di Trieste Don Amodeo: "La Caritas Trieste si fa carico di cucinare e distribuire 1500 pasti al giorno. Coprono pranzi e cene degli accolti del Comune di Trieste con i quali siamo convenzionati, sia gli accolti dalla Prefettura con la quale siamo convenzionati, sia le persone ritrovate per strada dalla polizia e altre forze dell'ordine, e forniamo l'assistenza di base, compresa acqua, vestiti ecc."
La rotta balcanica non si è mai fermata: a Trieste ci sono circa 40 rintracci, l'equivalente di un pullman, al giorno. In centro città, di fronte alla stazione ferroviaria, c'è il rifugio di quelli che non trovano posto, è Piazza Libertà, piantonata tutti i giorni da numerosi uomini di polizia e carabinieri. Ma qui non ci sono disordini. I migranti non vogliono guai, solo il tempo per guarire le ferite e qualcosa da mangiare. Il sistema dell'accoglienza è al collasso, conscia di questo, la Prefettura prova a tamponare pubblicando un bando da 880 mila euro per farsi carico di massimo 50 richiedenti asilo.
Sperando che qualcuno manifesti interesse entro lunedì prossimo, basterà?
Quelli nelle tende non sono più fortunati, dentro fa caldissimo e si stringono in 11 dove i posti in realtà sarebbero solo 6 per la normativa anti-incendio. Passano la giornata a lavare a mano i vestiti, scarpe, spazzano la tenda da 6 posti dove dormono anche in 11 e fanno la fila per le poche docce disponibili. Arrivano tutti da Pakistan e Bangladesh. Pochissimi gli Afghani: al sistema ufficiale dell'accoglienza, preferiscono la rete creata fuori regione, negli anni, dai loro connazionali.
In questi giorni a servire i pasti nella mensa del Campo sono arrivati anche gli scout da Brescia, ma chi gestisce l'accoglienza per conto della Prefettura è Ics, il Consorzio di solidarietà insieme a Caritas che si occupa del vestiario e di preparare i pasti.
Il Direttore della Caritas di Trieste Don Amodeo: "La Caritas Trieste si fa carico di cucinare e distribuire 1500 pasti al giorno. Coprono pranzi e cene degli accolti del Comune di Trieste con i quali siamo convenzionati, sia gli accolti dalla Prefettura con la quale siamo convenzionati, sia le persone ritrovate per strada dalla polizia e altre forze dell'ordine, e forniamo l'assistenza di base, compresa acqua, vestiti ecc."
La rotta balcanica non si è mai fermata: a Trieste ci sono circa 40 rintracci, l'equivalente di un pullman, al giorno. In centro città, di fronte alla stazione ferroviaria, c'è il rifugio di quelli che non trovano posto, è Piazza Libertà, piantonata tutti i giorni da numerosi uomini di polizia e carabinieri. Ma qui non ci sono disordini. I migranti non vogliono guai, solo il tempo per guarire le ferite e qualcosa da mangiare. Il sistema dell'accoglienza è al collasso, conscia di questo, la Prefettura prova a tamponare pubblicando un bando da 880 mila euro per farsi carico di massimo 50 richiedenti asilo.
Sperando che qualcuno manifesti interesse entro lunedì prossimo, basterà?