Un uomo di 65 anni è morto giovedì per una malattia, la sindrome di Guillan Barrè, post vaccinale, che sarebbe stata indotta dalla prima dose di AstraZeneca fatta il 20 aprile scorso. La vittima è Ermano Tea, 65 anni, residente a Riva Ligure. Prima della somministrazione stava bene, aveva anche ottenuto un certificato ad uso sportivo per andare a fare i campionati nazionali di ballo insieme alla moglie. Ma una decina di giorni dopo il vaccino ha iniziato ad accusare dei disturbi, problemi fisici che lo hanno portato al ricovero in Neurologia, all’ospedale di Imperia. E alla drammatica diagnosi dei medici. Da allora è passato due volte dal reparto alla Rianimazione. Un lungo calvario con la patologia neurologica che progressivamente aveva innescato anche una progressiva paralisi. Sfinito dalla malattia e dall’insorgenza di infezioni, è deceduto la scorsa settimana. I funerali si sono svolti sabato scorso in paese, dove l’uomo era molto conosciuto (è anche suocero di un assessore). La salma ora è in attesa di essere cremata ma prima del rito i familiari hanno deciso di volerci vedere chiaro su quanto accaduto. Hanno acquisito le cartelle cliniche che raccontano di quei sintomi emersi dopo la vaccinazione e della patologia degenerativa che progressivamente lo ha portato, ancora giovane, alla morte. Tea lascia la moglie Magda, le figlie Marta e Beatrice, la nipotina Lavina ed il suocero Ettore.

La famiglia si sarebbe riservata di sottoporre la vicenda alla procura di Imperia, bloccando volontariamente la cremazione qualora il magistrato dovesse ritenere opportuno procedere all’autopsia. «Ci è stato detto che casi del genere si verificano ogni centinaia di migliaia di casi - ha commentato un familiare - ma riteniamo doveroso che venga fatta la massima chiarezza nell’interesse della collettività. Per quanto ci riguarda si tratta sicuramente un altro brutto episodio che getta ulteriori ombre sul controverso vaccino AstraZeneca e gli effetti collaterali che a volta comporta». Tea aveva prenotato on line il vaccino Pfizer ma quando era arrivato al Palafiori gli era stato somministrato l’AstraZeneca (circostanza questa che sarebbe informalmente anche al centro di accertamenti da parte dell’Asl Imperiese).

Nel lungo periodo in cui è rimasto ricoverato Ermano Tea è stato assistito al meglio nell’ambito dell’Asl 1 Imperiese. Su questo la famiglia non nutre dubbi. Pensa invece sia indispensabile far emergere la presenza di un eventuale nesso di causalità tra la vaccinazione e l’insorgere della malattia, come effetto collaterale. Almeno, secondo quanto emerso nel corso della degenza ospedaliera, questa è la convinzione che si sarebbero fatti i medici e, di conseguenza, i familiari. Moltissime le testimonianze di vicinanza e di cordoglio che hanno raggiunto i congiunti di Tea.