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MPS: salta accordo con Unicredit. Quali conseguenze per clienti e azionisti?

25 ottobre 2021
Salvataggio Monte Paschi di Siena: facciamo il punto della situazione

La vicenda MPS ha avuto una nuova battuta di arresto, è infatti saltato l’accordo per la vendita di parte della banca ad Unicredit. Ora il Ministero del Tesoro dovrà cercare un nuovo acquirente entro il 30 aprile 2022, a meno di nuove proroghe da parte della Ue. Ma nel frattempo quali rischi corrono i clienti della banca e gli azionisti?

Nel 2017 lo Stato è diventato principale azionista di Monte dei Paschi di Siena: ancora una volta, è stato necessario l’intervento dello Stato a soccorso della banca in difficoltà. Lo Stato, o meglio il Ministero del Tesoro, detiene oggi il 64% della banca e questo è stato considerato dalla Autorità Antitrust europea come un aiuto di Stato. L’infrazione è stata evitata solo assicurando alla Ue che parte della banca sarebbe stata ceduta ad un acquirente entro aprile 2022.

La cessione di MPS ad Unicredit

In estate Unicredit aveva accettato di avviare delle trattative col MEF per acquisire una parte delle attività di MPS a condizioni molto particolari: in pratica la banca chiedeva al MEF benefici fiscali e aumento del capitale della banca per 7 miliardi di euro. Non poco considerando che il tutto sarebbe stato pagato dai contribuenti italiani. Questa richiesta si aggiunge ad altre garanzie offerte dallo Stato: l’esclusione per Unicredit di contenziosi straordinari non legati alla ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali e anche l'esclusione dei crediti deteriorati e l'adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito da definire. Da non dimenticare poi il capitolo personale della banca: è stato chiesto un piano di esuberi molto peggiorativo rispetto alle 2.700 uscite preventivate da MPS nei prossimi 5 anni. Le uscite sarebbero tra le 6-7.000 in forma volontaria e senza licenziamenti, Il MEF però ha ritenuto le richieste della banca eccessive ed ora quindi la trattativa è saltata.

Cosa succederà ora?

Il Tesoro è titolare del 64% di Mps e dovrebbe a questo punto chiedere almeno sei mesi in più all'Antitrust Ue alla quale l'Italia ha promesso la vendita di Mps entro l'assemblea sui conti 2021 e l’uscita dal capitale della banca entro aprile 2022. Insomma, si dovrà trovare comunque un altro acquirente sul mercato italiano o altrove. E la ricerca diventa sempre più difficile. Nel frattempo, l’attività della banca continua anche se nelle ultime settimane molte attività sono messe in stand by in attesa del nuovo acquirente. Che cosa rischia nel frattempo chi ha azioni MPS o ha aperto un conto, un mutuo o un prestito nella banca?

Cosa succede se sei un azionista o un obbligazionista

Tutta Mps in Borsa vale poco più di 1 miliardo e il suo patrimonio netto al 30 giugno era di circa 6 miliardi. Il Tesoro cercherà un nuovo acquirente, ma non c’è la fila per comprare Mps, e quindi, verosimilmente, dopo la fine della trattativa con Unicredit, dovrà procedere con un aumento di capitale da oltre 2 miliardi, che potrebbe avere conseguenze negative sulle azioni. Il consiglio di Altroconsumo Finanza è quindi di vendere le azioni Mps (1,07 euro; Isin: IT0005218752). Unicredit aveva posto delle condizioni molto forti per evitare “sorprese” e in caso di successo dell’operazione avrebbe potuto contare su un apporto netto positivo di Mps. Ora si ritrova, invece, a dover cercare nuove leve per sostenere la crescita dei ricavi che non hanno mostrato un andamento brillante tra il 2015 e il 2020. Ti consigliamo anche di vendere le azioni Unicredit (11,54 euro; Isin IT0005239360).

Secondo noi i rendimenti offerti dalle obbligazioni di questi due istituti non compensano correttamente i rischi dell'investimento (come per la stragrande maggioranza dei bond bancari). Per questo ti consigliamo di vendere anche le obbligazioni del Monte Paschi e di Unicredit.

Quali rischi corre chi ha un conto corrente MPS?

Nessun rischio almeno per i conti correnti e i conti di deposito nei limiti dei 100.000 euro tutelati dal fondo interbancario di tutela dei depositi (attenzione il limite vale per ogni depositante e per tutti i prodotti che possiede della stessa banca). Il nostro consiglio, però, è quello di valutare di passare a un’altra banca: non c'è motivo di rimanere legato a una banca “traballante”. Scegliendo il conto corrente più adatto alle tue esigenze, puoi stare più sicuro e allo stesso tempo risparmiare. Fatti aiutare dal nostro servizio online per cercare il conto corrente più conveniente. Discorso diverso per chi ha sul conto più di 100.000 euro: in questo caso valuta di diversificare il deposito, spalmando la cifra su più conti. Anche in questo caso ti possono essere utili i nostri servizi online per scegliere i conti correnti e i conti deposito più convenienti.  

Quali conseguenze per chi ha un mutuo o un prestito?

Se hai già aperto un mutuo o un prestito personale presso Mps, le condizioni del tuo prestito sono state fissate e non cambieranno fino alla scadenza. Anche per i mutui a tasso variabile, gli interessi dipendono in genere da parametri “esterni” alla banca (il tasso Euribor, il tasso ufficiale della Bce…): non conosci quanto pagherai nei prossimi anni, ma sarà lo stesso importo che avresti pagato anche nel caso in cui Mps non avesse avuto problemi. Se invece non hai ancora acceso un mutuo, ti consigliamo di valutare altre alternative: è più probabile trovare offerte di mutui migliori in altre banche.

Mutui: trova le offerte migliori

Hai bisogno di aiuto? Contatta la consulenza economica

Hai un conto corrente o un conto deposito presso Mps e hai bisogno del nostro aiuto? Oppure hai un mutuo con Mps e sei assalito dai dubbi? Puoi contare sul supporto della nostra consulenza economica riservata ai soci. I colleghi rispondono allo 02 6961580 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.