La Nuova Ferrara

Ferrara

la protesta alla rivana

Orti “intossicati” dal diserbante per le ferrovie

Orti “intossicati” dal diserbante per le ferrovie

A giugno un mezzo meccanico delle Ferrovie dello Stato in orario diurno, ha distribuito a ventaglio, sui binari della linea Ferrara - Ravenna , un potente diserbante. Un'operazione non nuova,...

20 agosto 2013
2 MINUTI DI LETTURA





A giugno un mezzo meccanico delle Ferrovie dello Stato in orario diurno, ha distribuito a ventaglio, sui binari della linea Ferrara - Ravenna , un potente diserbante.

Un'operazione non nuova, certamente necessaria per tenere i binari liberi, ma che in prossimità degli orti della Rivana ha creato diversi problemi: agli ortolani che in quel momento stavano accudendo il loro piccolo ma prezioso pezzo di terra, alle verdure che sono state invase dal nocivo prodotto chimico e persino alla salute di un anziano che dopo qualche ora si è trovato con alcune fistole sulle mani e un'irritazione agli occhi.

«Come componente della Commissione Orti - dichiara Gianni Ferioli - mi faccio interprete di un malcontento generale degli ortolani che vorrebbero risolvere questo problema ricorrente incontrando magari i responsabili di questi interventi a tappeto che non risparmiano niente e nessuno». Ci sarebbero anche alcune proposte come ad esempio procedere di notte quando almeno non ci sono le persone, posizionare una fitta rete che protegga le verdure degli orti ma sembra che fino a oggi non ci sia stata alcuna possibilità di incontrarsi con i dirigenti delle Ferrovie.

«Noi abbiamo seguito l'iter gerarchico - conclude Ferioli - informando la Circoscrizione 2 perché si faccia da tramite con il Comune da cui dipendono gli Orti ma sembra che nemmeno il presidente Facchini sia riuscito a smuovere questo muro che ci isola e soprattutto ci danneggia particolarmente».

Da parte della Circoscrizione le notizie infatti non sono rassicuranti. «Essendo venuto a conoscenza della situazione che si era creata - dichiara il presidente Fausto Facchini - sia attraverso la stampa che pubblicò un articolo il 19 giugno, sia da una lettera del signor Agostino Rossi che accludendo foto significative ha informato anche l'Amministrazione di Ferrovie Emilia Romagna e quella del Comune e da altre segnalazioni di cittadini, ho denunciato quello che era già stato reso pubblico a FER. Mi hanno subito risposto sostenendo di non essere i responsabili della faccenda, di assoluta pertinenza di RFI ( Rete ferroviaria Italiana) a cui l'8 luglio unitamente al signor Rossi abbiamo inviato un'e- mail chiedendo delucidazioni ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta. Ora dopo aver comunicato il tutto all'assessore comunale all’Ambiente Rossella Zadro, stiamo rivolgendoci all'ufficio legale di RFI che ha sede a Roma, ufficio a cui per esempio si potrebbero inviare le firme di protesta degli ortolani». La storia quindi continua .

Margherita Goberti