Proseguiamo, in vista del Seatec 2019, il percorso iniziato settimana scorsa quando abbiamo parlato delle Piastre con Profilo Idrodinamico. In modo simile andiamo quindi a riprendere una vecchia uscita dell'Anodo della Settimana (la 07) e la aggiornamo al format usato negli ultimi mesi per parlare più approfonditamente degli Anodi Sacrificali Sospesi.
Prima di iniziare però vi ricordo che se cercate un elenco di tutti gli articoli usciti fino ad ora, potete trovarlo in questo comodo indice.
Prima di tutto c'é da dire che gli anodi sospesi hanno due funzioni, una principale ed una secondaria, e possono essere usati sia sulle imbarcazioni che sulle strutture portuali. Se ricordate il primo Tecnoseal Answers dedicato alle vostre domande (se non lo ricordate, lo trovate qui), una di questa era: "Ho un enorme consumo degli anodi nonostante non navighi da mesi. Come mai?" La risposta spiegava come la corrosione galvanica non fosse causata solo dalla corrente elettrica, ma anche da molte altre variabili di natura elettrochimica o elettrica. Saldature e lavori in corso, grosse strutture metalliche che finiscono in acqua (come una catena o i pali del molo stesso) e persino altre imbarcazioni affiancate possono essere fonti di corrosioni indesiderate. Questo porta alla necessità di proteggere le imbarcazioni ormeggiate.
La principale funzione degli anodi sospesi è quindi questa: proteggere l'imbarcazione da fonti esterne di corrosione quando questa è in una situazione di "riposo." Tuttavia, come accennato in precedenza, questi prodotti hanno anche una funzione secondaria, ovvero quella di "alleggerire" la corrosione sugli anodi già installati e presenti. In questo modo, quando la barca è ancorata al molo, l'usura degli anodi viene drasticamente ridotta. Per un'imbarcazione che non naviga spesso questo si traducerà in un prolungamento della vita degli anodi sacrificali e, quindi, in un notevole risparmio economico.
Parlando delle caratteristiche degli anodi sospesi, questi hanno un attacco elettrico nella parte superiore che è, ovviamente, isolato da uno strato di resina. Questo perché altrimenti, con la corrosione dell'anodo, potrebbe danneggiarsi. L'altro capo del cavo si divide in realtà in due estremità: una con un attacco piccolo ed un'altra con un gancio più grande.
L'attacco piccolo è un vero e proprio cavo elettrico. Va collegato alla parte dell'imbarcazione da proteggere (scafo, motore, etc) o comunque IN CONTINUITA' con gli altri anodi installati sull'imbarcazione. Il gancio più grande serve invece a sostenere il peso dell'anodo e può essere attaccato a qualsiasi supporto fisso presente sull'imbarcazione (a patto che sia in grado di sostenere tale peso). Senza questo secondo gancio, l'anodo spinto dalla forza di gravità finirebbe per danneggiare il cavo elettrico. Una volta collegati i due cavi, l'anodo sospeso va, ovviamente, calato in acqua al momento dell'ormeggio in modo che sia completamente sommerso.
Nel catalogo Tecnoseal è possibile trovare cinque diversi modelli di anodi sospesi. I primi due (00630 e 00630-4) sono quelli classici e si differenziano giusto per un discorso di misure. Il terzo modello, lo 00630FISH, ha una forma che è particolarmente richiesta dal mercato USA. Quelli più interessanti sono però gli ultimi due modelli (00633 e 00634). Questi hanno infatti una forma appiattita che è perfetta per l'utilizzo nei moli o comunque nelle strutture "a palo." Questo perché gli anodi sospesi classici, in quest'ultimo caso, potrebbero andare a sbattere sulla struttura. Un problema che non si pone con questi ultimi due anodi sacrificali.
Prima di concludere, una correzione ed un consiglio. Al di là di quanto scritto nel catalogo, TUTTI gli anodi sospesi sono disponibili in lega di alluminio (preferibile) e in lega di zinco. Inoltre, prima di usare avventatamente questi prodotti, magari in risposta ad una situazione di corrosione esterna imprevista, conviene SEMPRE consultare un esperto che possa valutare quale è la soluzione migliore per la vostra situazione.
Per dettagli più specifici potete fare riferimento alla pagina 80 e 81 del nostro catalogo.
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