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Ciò che ogni dottore vorrebbe dirti…

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 09 Gennaio, 2017

Le domande che fa un medico

Durante una visita medica, il colloquio orale è di fondamentale importanza. Infatti, l’anamnesi permette al medico di orientarsi verso una diagnosi ed eventualmente di prescrivere altri esami mirati. Per non tralasciare alcun dettaglio, i dottori ricorrono spesso ad alcune domande.

Vediamo insieme 10 domande che potrebbero esserti poste…

  1. Soffri di disfunzione erettile?

Questa disfunzione è infatti spesso correlata a problemi tiroidei. Diversi studi hanno provato che uomini con condizioni di ipertiroidismo o di ipotiroidismo sono più soggetti a disfunzioni erettili. Secondo uno studio del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism found, la correlazione è presente nel 79% degli uomini.

Sintomi della presenza di problemi tiroidei si manifestano dopo diverso tempo dall’insorgere della condizione. Questi spesso includono:

  • calo dei energia;
  • fatica;
  • costipazione;
  • cattivo umore improvviso.
  1. Qual è la tua storia famigliare?

L’indagine della storia famigliare è di fondamentale importanza. Permette infatti di individuare il tuo rischio di sviluppare malattie presentano “famigliarità”. Tra queste:

  1. Hai mai fatto test di prevenzione dell’infarto?

Esistono due test in grado di prevenire l’infarto:

  • lo spessore intima media (SIM), che ricerca placche e misura infiammazioni nelle arteree;
  • lo scan del calcio coronarico, che aiuta a identificare e trattare i disturbi vascolari prima che diventino pericolosi.
  1. Soffri di fatica cronica?

Una comune causa della fatica cronica è l’apnea del sonno. Si tratta di una sindrome che colpisce in egual modo maschi o femmine e individui obesi o magri. Gli affetti possono russare o non russare durante il sonno, ma in entrambi i casi sperimentano una sospensione del respiro per diversi secondi. Altri sintomi includono:

  • insonnia;
  • emicrania;
  • sindrome dell’intestino irritabile;
  • fibromialgia;
  • disfunzione dell’articolazione temporomandibolare.

La diagnosi è spesso difficoltosa perché non esiste un metodo universale per diagnosticare la condizione. È proprio per questo motivo che molti medici non riconoscono l’apnea del sonno.

  1. Hai controllato la tua pressione sanguigna nell’ultimo anno?

I parametri standard della pressione sanguigna sono 140/90. Variazioni possibili includono:

  • valori minori per soggetti tra i 30 e i 59 anni;
  • 150/90 per soggetti con più di 60 anni.

Secondo ricerche recenti, la pressione sanguigna ideale è pari a 120/70.

Nel caso di valori sballati, è importante ripristinare la pressione sanguigna il prima possibile per prevenire conseguenze a livello cardiovascolare. Prima è individuata l’anomalia, tanto più il trattamento sarà efficiente. É quindi una buona regola tenere sotto controllo la propria pressione sanguigna.

  1. Hai problemi gastrointestinali?

Spesso, si pensa che i problemi gastrointestinali siano risolti quando si riesce a ritornare all’alimentazione seguita prima dell’insorgere della condizione. Questo si deduce soprattutto se sussistono sintomi come gonfiore e costipazione. In realtà, bisognerebbe sempre seguire una dieta equilibrata: mangiare molta frutta e verdura, evitando quella con pesticidi ed ormoni.

In ogni caso, i problemi gastrointestinali possono indicare intolleranze alimentari e peggiorano se la dieta seguita è ricca di cibo processato, fast food e alcool.

  1. Hai mai controllato i livelli di zuccheri e A1C di nel sangue?

Solo negli Stati Uniti, 30 milioni di persone soffrono di diabete di tipo 2 e 8,1 milioni non hanno una diagnosi. La resistenza all’insulina è la causa principale del diabete di tipo 2, oltre che la causa più comune di infiammazione vascolare e danni alle arterie. L‘esame degli zuccheri e dell’emoglobina glicata (A1C) nel sangue sono il metodo più veloce di diagnosi. Risulta pertanto evidente perché siano considerati così importanti.

  1. Hai eliminato cibi dalla tua dieta?

Sono da eliminare solo i cibi che, se ingeriti, portano ad una reazione allergica o senza i quali ci si sente meglio. Alcuni pazienti, però, decidono di eliminare dalla propria dieta tutti i cibi che dai test risultano allergenici. Si tratta però di una decisione errata: indebolisce il microbioma, ossia i 100 trilioni di batteri non patogeni che sono presenti nel nostro corpo e che sono necessari per la nostra salute. Inoltre, i test allergenici possono mostrare due diversi risultati nello stesso giorno.

  1. Sei stressato ultimamente?

Lo stress affligge tutti e deve essere tenuto seriamente in considerazione. La American Psychological Association evidenzia che il 72% degli adulti riportano che talvolta sono soggetti a stress dovuto al denaro.

Lo stress può favorire l’insorgere di infezioni croniche ed altre condizioni di salute. Inoltre, le ghiandole surrenali possono consumarsi quando è richiesto troppo ormone rispetto a quello che riescono a produrre. Ma è proprio senza l’apporto di adeguati livelli di adrenalina che il nostro corpo non può contrastare lo stress.

  1. Hai diverse condizioni inspiegabili?

È comune avere diverse disfunzioni prima di presentare i sintomi di condizioni croniche. Queste condizioni richiedono infatti spesso tempo per essere diagnosticate, oltre che una grande attenzione del medico nella ricerca delle cause più profonde delle manifestazioni. È quindi comune non riuscire a sentirsi meglio nell’immediato in caso di condizioni croniche ancora da identificare.

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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