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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 12:00.
L'ultima modifica è del 28 maggio 2011 alle ore 12:01.

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Sconcertante. Repentino. Inspiegabile, almeno in apparenza. La caccia all'aggettivo per definire la marcia indietro del ministero dell'Interno sulla circolare che aveva riaperto la sanatoria per 30mila colf e badanti è aperta.
Riassumiamo i fatti. Mercoledì scorso il ministero dell'Interno diffonde una circolare per allinearsi a una sentenza del Consiglio di Stato: si riapre la regolarizzazione per gli stranieri che erano stati esclusi in quanto non avevano rispettato un ordine di espulsione. Poi, improvvisa, la svolta. Una nuova circolare del ministero, con impeccabile stile burocratico, informa le «signorie loro» (prefetti e commissari del Governo) che le indicazioni della precedente circolare sono da considerare sospese. E ora? Regna l'incertezza per tutti i soggetti coinvolti: lavoratori, famiglie e datori di lavoro. Tutto bloccato finché non saranno effettuate le «più approfondite valutazioni sull'argomento, per corrispondere compiutamente ai numerosi quesiti interpretativi relativi alla richiamata circolare». A breve (si spera) seguiranno chiarimenti definitivi (si spera, un'altra volta). Nel frattempo vince l'incertezza. In un quadro, come dire, sconcertante, repentino, inspiegabile.

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