17 aprile 2019 - 09:24

La vita in gabbia dei conigli: allevati nello spazio di un foglio A4

Una nuova inchiesta di Ciwf mostra le condizioni di questi animali in alcuni allevamenti italiani e non solo. Oltre 750mila firme per la petizione «End the Cage»: «Aboliamo le gabbie in tutta Europa»

di Beatrice Montini

La vita in gabbia dei conigli: allevati nello spazio di un foglio A4
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Nelle gabbie tradizionali, così come in quelle «arricchite», lo spazio è quello di un foglio A4. Qui i conigli «da carne» vivono la loro vita. Per quegli ottanta giorni (12 settimane) prima di andare al macello, i conigli sono costretti a poggiare le zampe per lo più su pavimenti di filo metallico, non possono stare eretti sulle zampe posteriori, non possono correre, saltare. Tutte condizioni che sono state documentate nella nuova indagine realizzata da Ciwf in tre allevamenti italiani (di cui il Corriere della Sera fornisce un video in anteprima). Altre immagini – che saranno diffuse nei prossimi giorni – provengono da altri allevamenti in diversi Stati membri e sono girate negli anni scorsi da Animal Equality e Ciwf. Nell’Ue ogni anno si allevano circa 120 milioni di conigli, il 94% in gabbia. In Italia si parla di circa 21 milioni di animali.

«Queste immagini – sottolineano dall’associazione - confermano come i sistemi di allevamento in gabbia siano diffusi nella maggior parte dei Paesi Ue. Ma la vita in gabbia non è crudele solo per i conigli». Con la diffusione di questa investigazione e con l’iniziativa dei cittadini europei «End the Cage Age», 145 organizzazioni chiedono la fine dell’uso di tutte le gabbie negli allevamenti. In Italia sono 20 le associazioni che aderiscono all’iniziativa: da Animal Law a Lega Nazionale Difesa del Cane, da Legambiente a Lav. E sono già 750 mila le persone che hanno firmato la petizione che sarà inviata alla Commissione Ue.

«Sono già passati due anni dalla risoluzione del parlamento europeo a favore di migliori condizioni di allevamento per i conigli – dice Annamaria Pisapia, direttrice Ciwf Italia Onlus - purtroppo non è stato compiuto nessun passo significativo a favore di questi animali, che continuano a soffrire a decine di milioni nelle gabbie della UE. Ora finalmente abbiamo una straordinaria opportunità di mostrare che i cittadini vogliono per questi animali una esistenza migliore fuori dalle gabbie, e di ottenerla».

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