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Il microchip TaoPatch di Castelfranco contro i dolori muscolari conquista il Marocco

Si chiama TaoPatch e lo ha inventato nel 2012 Fabio Fontana, classe 1981, tecnico informatico ed esperto in telecomunicazioni originario di Enego ma da due anni residente a Castelfranco

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CASTELFRANCO. Un microchip in grado di migliorare la postura e il movimento per chi soffre di dolori muscolari. Si chiama TaoPatch e lo ha inventato nel 2012 Fabio Fontana, classe 1981, tecnico informatico ed esperto in telecomunicazioni originario di Enego ma da due anni residente a Castelfranco. . La novità è che il dispositivo medico, brevettato e poi certificato dal Ministero della Salute nel 2013, già commercializzato anche all’estero, prevalentemente in Francia, Giappone, ora sarà esportato anche in Marocco, aprendo il mercato africano.

Il dispositivo ha infatti conquistato Moukhass Abdellali, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti Privati del Marocco, in visita nei giorni scorsi al laboratorio di Fontana per poi diffondere tra i fisioterapisti marocchini la nuova tecnologia. L’attività di Fontana, che ora conta 7 dipendenti a Castelfranco, il cui responsabile medico scientifico è il dottor Alberto Lomeo, ex primario di cardiochirurgia al Cannizzaro di Catania, è in crescita, è nata da una combinazione tra le competenze di Fontana e il caso.

«Per anni ho studiato l’inquinamento ambientale, occupandomi anche della questione delle antenne di Radio Vaticana, per cui mi sono trasferito a Roma 10 anni. Da esperto in telecomunicazioni, consapevole dell’effetto negativo dei campi elettromagnetici della salute, ho voluto approfondire per curiosità l’effetto opposto – racconta Fontana– studiando la possibilità di sfruttare i segnali elettromagnetici per apportare non dei danni ma dei benefici alla salute».

Cioè? «Ho inventato un microchip di 16 millimetri di diametro e mezzo millimetro di spessore, che si applica sulla cute con un nastro cerotto. Attraverso la nanotecnologia, il microchip si eccita con il calore del corpo, che si trasforma in onde, con l’effetto di un laser ultra-debole, migliorando la comunicazione tra il sistema nervoso e i recettori del movimento». 

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