Il fuoco invisibile
Daniele RielliSi può raccontare un dramma ecologico e sociale come se fosse un incalzante romanzo a più voci? È quello che fa Daniele Rielli in questo libro in cui, cercando di capire cosa sta uccidendo gli ulivi della sua famiglia, ricostruisce le vicende legate all’arrivo in Puglia di...
Così si arriva alle stelle
Daniele Coluzzi“Così si arriva alle stelle” dice Apollo nell’Eneide ad Ascanio, il figlio di Enea, per incoraggiarlo a guardare in alto, a mirare a obiettivi importanti, a non farsi piegare dai nemici o dalle difficoltà. E se hai scelto questo libro forse anche tu sei alla ricerca, forse anche...
Destinazione viaggio
Ilaria CazziolNon iniziare a viaggiare, davvero, non farlo mai. Faresti l’errore più bello della tua vita....
Signa Farrow non riusciva a non pensare a quel fiore così affascinante e così tossico, e alla residenza della sua famiglia che ne condivideva il...
"Evangeline Volpe aveva sempre creduto che un giorno si sarebbe ritrovata in una fiaba." Si è avventurata nel Magnifico Nord in cerca del suo lieto...
La celebre storia del capriolo che perde la mamma è entrata nell'immaginario culturale dell'Occidente come favola per bambini grazie al successo...
Il concetto di "distruzione creatrice" - coniato da Joseph Schumpeter per indicare quel "processo di mutazione industriale che rivoluziona...
Sono soli i protagonisti di quelli che lo stesso Frédéric Dard ha battezzato i suoi Romans de la nuit, uomini e donne che si muovono ai bordi della...
1894-1924, Anatolia: per tre decenni retate, stragi, saccheggi, conversioni forzate, stupri, rapimenti e deportazioni insaguinarono la Turchia per...
"In un solo secondo, l'universo per come lo conoscevo era esploso. Presto sarebbe letteralmente saltato tutto in aria." ...
Scià è una instapoet di 16 anni, ha due milioni di follower e di sé mostra solo un'ombra (il nick viene da "shadow"). Gregorio è uno scrittore...
Emilie Boré, Vincent di Silvestro
Come si racconta a un bambino che qualcuno di molto amato non c'è più? Forse non serve inventare delle storie, forse si può dire la verità, essere...
«Le montagne impossibili, prima ancora che massicci di terra e rocce, sono le esperienze che viviamo in certi luoghi, le sfide con noi stessi che lì...
Il racconto dei cinque anni passati alla guida della comunicazione di una grande azienda italiana, insieme ai protagonisti più riconoscibili...
"Sul tetto dell'Africa, un punto solitario sopra le nuvole, ho sentito davvero di far parte di una comunità composta di tante vite distanti, eppure...
Signa Farrow non riusciva a non pensare a quel fiore così affascinante e così tossico, e alla residenza della sua famiglia che ne condivideva il...
"Evangeline Volpe aveva sempre creduto che un giorno si sarebbe ritrovata in una fiaba." Si è avventurata nel Magnifico Nord in cerca del suo lieto...
La celebre storia del capriolo che perde la mamma è entrata nell'immaginario culturale dell'Occidente come favola per bambini grazie al successo...
"In un solo secondo, l'universo per come lo conoscevo era esploso. Presto sarebbe letteralmente saltato tutto in aria." ...
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Come si racconta a un bambino che qualcuno di molto amato non c'è più? Forse non serve inventare delle storie, forse si può dire la verità, essere...
«Le montagne impossibili, prima ancora che massicci di terra e rocce, sono le esperienze che viviamo in certi luoghi, le sfide con noi stessi che lì...
Il racconto dei cinque anni passati alla guida della comunicazione di una grande azienda italiana, insieme ai protagonisti più riconoscibili...
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Angela Merkel ha avuto la responsabilità del governo della Germania per sedici anni, durante i quali ha guidato il Paese attraverso numerose crisi e... leggi tutto
Una scrittura, quella delle donne, dalle mille sfaccettature, che indaga l’interiorità, i rapporti familiari e sentimentali. Libri intimi e originali, scritti da donne per donne, a volte divertenti... leggi tutto
Libri per celebrare l’amore di ogni tipo, forma e colore. Romanzi e saggi per combattere le discriminazioni e i pregiudizi e vivere una vita arcobaleno. leggi tutto
Una scrittura, quella delle donne, dalle mille sfaccettature, che indaga l’interiorità, i rapporti familiari e sentimentali. Libri intimi e originali, scritti da donne per donne, a volte divertenti... leggi tutto
I libri Rizzoli per affrontare la genitorialità con serenità e consapevolezza. I saggi di esperti del mondo parenting che possono aiutare attraverso consigli e tecniche per navigare con facilità in... leggi tutto
“Come e quando e perché è nato l’universo?”, “Cosa c’era prima delle galassie?”, “Siamo soli?” Sono solo alcune delle domande che sicuramente ognuno di noi si è posto almeno una... leggi tutto
«Lavoro: cambia tutto.» Quante volte lo abbiamo sentito dire sulla scia delle grandi trasformazioni che hanno investito il mondo produttivo. Eppure in Italia le dinamiche del rapporto lavorativo restano ancorate a vecchi concetti padronali, anche quando non di padroni/proprietari si parla ma di capi, capetti, manager e direttori delle risorse umane, che della mentalità e dei comportamenti padronali hanno preso tutto il peggio. È contro di loro che Marco Bentivogli si scaglia in questo libro, un libro che è un grido di rabbia: rabbia contro i «padroni» mediocri, rabbia per un Paese con molti capitali e pochi capitalisti, dove la ricchezza si eredita e il «capitalismo relazionale» fa sì che nelle aziende vengano cooptati i fedelissimi e gli amici degli amici che hanno frequentato le stesse scuole e gli stessi circoli. E questo non vale solo per il mondo delle imprese private: vale anche per quelle pubbliche, per la politica, il sindacato, le associazioni, la pubblica amministrazione… Questo però non è un libro per «difendersi» dai padroni. È il manifesto di una frustata culturale a una grande finzione: bisogna al più presto licenziare questa moderna cultura aziendale che di moderno ha solo le etichette. Qui troverete una denuncia senza mezzi termini dell’«abu-so d’ufficio» che permea il nostro terziario e un’accusa ai capi «cane pastore» con l’ossessione del controllo, un controllo che serve solo a nutrire il narcisismo di chi lo esercita, ma che soffoca la produttività e insieme il «BenVivere» (meglio del benessere) delle persone. Troverete anche una riflessione sul senso del lavoro, sulla sua dimensione comunitaria – e dunque sulla necessità di inglobare all’interno di esso la «cura» (per se stessi e per gli altri) -, sulla responsabilità sociale dell’impresa e sulle sue concrete applicazioni. E infine uno sguardo sul futuro, che è già presente, in cui saper riconoscere oltre ai rischi anche le opportunità dell’intelligenza artificiale, che potrà aiutarci a potenziare ciò che nel lavoro costituisce la nostra prerogativa essenziale: la nostra umanità.
Giovanni ha ventiquattro anni e ha coronato il suo sogno, quello di lavorare nella redazione di un quotidiano. Intorno a sé, però, ha soltanto colleghi più anziani, ormai apatici, storditi da un mestiere sempre più in crisi. Tranne uno, Sergio Fabiani, caposervizio della cultura, che gli affida il compito di scrivere un pezzo su Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, linciato in modo selvaggio dalla folla nel settembre 1944. Il giovane giornalista si immerge allora nella ricerca e nello scavo: sotto la guida paterna di Fabiani, Giovanni ci porta sui luoghi che furono teatro del fatto – il Palazzo di Giustizia, il Tevere, Regina Coeli -, ci mostra le testimonianze di chi quel massacro l’ha visto e documentato, e ce lo restituisce in un racconto vivido, crudo, reale. Chi era Carretta? Un fascista o un antifascista? Oppure uno della “zona grigia”? Con la precisione del reporter e l’abilità dello scrittore, Giovanni ricostruisce la storia di una condanna controversa, brutale, di certo ingiusta. Indagando le pulsioni e la rabbia che agitano la folla di quel settembre 1944 rivede, nella Roma liberata dal fascismo e dall’occupazione nazista, gli strepiti e i livori che si muovono, velenosi, nelle relazioni di oggi, nella comunicazione, sui social. Walter Veltroni torna con un romanzo intenso, capace di raccontare un passato ancora attuale, in cui possiamo leggere in controluce – e forse decifrare, un passo alla volta, insieme a Giovanni – il presente in cui viviamo.
«Nonostante il lungo tempo trascorso dalla data del fatto anzidetto, non si sono avute notizie utili per la identificazione degli autori e per l’accertamento delle responsabilità.» Recita così il decreto di archiviazione del 1960 peri fascicoli dell’«Armadio della vergogna», con il quale la procura generale militare di Roma negherà la giustizia per le stragi compiute dai nazifascisti in Italia dopo l’8 settembre 1943. Non era vero. Le «notizie utili» c’erano eccome, ma qualcuno aveva scelto, arbitrariamente, di non andare avanti con le indagini. A fare una scelta diversa, a oltre quarant’anni da quell’archiviazione, sarà il giovane procuratore militare di La Spezia, Marco De Paolis. In questo libro è lui a raccontare i quindici anni, tra il 2002 e il 2018, di indagini, interrogatori, sopralluoghi, esami dei testimoni, processi che hanno portato a oltre 500 procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra nazisti e fascisti per gli eccidi di civili e militari. Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella in Val di Chiana, ma anche Kos e Leros, Cefalonia: sono solo gli episodi più conosciuti tra quelli di cui De Paolis si è occupato, consapevole che «il dolore non va in prescrizione» e che la sete di verità dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime era stata ignorata per troppo tempo. Una storia avvincente, una caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria per interrogare gli ex SS ancora in vita e stabilirne le responsabilità, portarli alla sbarra, farli condannare. E insieme un racconto intimo e privato di cosa ha significato immergersi in «un dolore così immenso», come lo definirà uno dei sopravvissuti, il dolore di chi ha dovuto subire l’ulteriore ingiustizia «del mancato assolvimento da parte dello Stato del primario e doveroso compito di ricercare, processare e punire i responsabili di quella brutale violenza».