Juventus – Atalanta, l’analisi tattica: Sarri all’esame Gasperini

Dopo il pesante k.o. contro il Milan, Juventus in casa con l’Atalanta per rialzare la testa: come la giocheranno Sarri e Gasperini

Juve, alzati e reagisci! Sì, dovrà essere questo il must per la Juventus sabato 11 alle 21:45 con l’Atalanta nel match dell’Allianz Stadium. Già, perché i Bianconeri avranno l’obbligo di riscattarsi dopo la bruciante sconfitta per 4-2 rimediata a San Siro contro il Milan. Alla Vecchia Signora, brillante, dominante e in totale controllo per oltre un’ora di partita, nonché a dir poco convincente soprattutto per un atteggiamento in fase di non possesso incardinato su un pressing alto sul primo portatore di palla, mirato a inibire la costruzione dal basso al Diavolo, si è annebbiata la vista e si è spento il cervello appena subìto il 2-1 su rigore di Ibrahimović. Da quel momento in poi, Madama si è allungata perdendo la corretta distanza fra i reparti e difendendo in modo disordinato, confusionario, anche se in realtà i gravissimi errori dei singoli, Rugani e in particolare Alex Sandro, hanno fatto sì che la situazione precipitasse del tutto. Ma ora è tempo di pigiare il tasto reset per affrontare la Dea con il coltello fra i denti.

L’Atalanta, che sta incantando l’Europa intera per l’eccelsa qualità del suo calcio e per la sorprendente continuità di risultati, giungerà a Torino dopo aver regolato la Sampdoria, a Bergamo, con un 2-0. Per la sfida con gli Orobici Maurizio Sarri dovrà ancora rinunciare a De Sciglio, Demiral e Khedira. Dunque, il probabile undici di partenza dovrebbe essere un 4-3-3 formato da: Szczęsny; Cuadrado (Danilo), de Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanić, Rabiot; Bernardeschi (Douglas Costa), Dybala, Ronaldo. Mister Gasperini, praticamente con tutti gli effettivi a disposizione, potrebbe varare un 3-4-2-1 composto da: Gollini; Tolói, Palomino, Djimsiti (Caldara); Hateboer (Castagne), de Roon, Freuler, Gosens; Iličić, Gómez; Zapata.

Juventus – Atalanta: la lettura tattica

La Juventus, prima di tutto, non potrà permettersi nessun calo di concentrazione contro un avversario che, soprattutto in questo preciso momento della stagione, punisce senza pietà chiunque. In fase di non possesso, gli uomini di Sarri dovranno cercare di eludere il pressing forsennato bergamasco giocando al massimo a due tocchi per poi andare all-in sulla verticalità, senza tessere una fitta ragnatela di passaggi che potrebbe rivelarsi improduttiva. Nel caso in cui si incontrassero gravi difficoltà nell’aggirare il pressing tramite l’uscita da dietro, bisognerà prendere in considerazione anche l’idea di effettuare qualche lancio lungo in più per scavalcare direttamente il centrocampo. Altra opzione, sempre validissima, sarà sfruttare le corsie laterali per tentare di arrecare danni alla Dea, poiché si tratta di una zona di campo spesso scomoda (in fase di non possesso) per i Nerazzurri. Per ciò che concerne la fase di non possesso, Madama dovrà essere molto abile nel presidiare proprio le fasce, molto ben utilizzate dall’Atalanta quando è in possesso del pallone, magari tramite ripiegamenti e raddoppi ove fosse necessario. Inoltre, sarà di importanza capitale chiudere il maggior numero possibile di linee di passaggio, questo per evitare situazioni di imbucata alle spalle da parte della formazione allenata dal Gasp, così come aggredire con grande agonismo le seconde palle.

La Dea, in fase di possesso, ama costruire dal basso. Spessissimo utilizza le corsie esterne per cross e costanti sovrapposizioni finalizzate a situazioni di superiorità numerica, e punta sui cambi di gioco nonchè sugli inserimenti a fari spenti dei centrocampisti, lesti a giungere a rimorchio al limite dell’area. Altra peculiarità è la ricerca delle triangolazioni strette e rapide negli ultimi 20-25 metri, fondamentali per andare in gol. In fase di non possesso gli Orobici (come accennato prima) attuano un pressing ultraoffensivo da cardiopalmo puntando dritto su un’altissima intensità agonistica, vera specialità della casa, chiudono gli appoggi e creano densità in zona palla. Mentre nelle transizioni negative l’imperativo è la riaggressione immediata per poi orchestrare la transizione positiva mediante l’attacco della profondità, non soltanto per vie centrali ma anche sulle fasce. Gestire con equilibrio, acume e massima attenzione i vari momenti del match sarà indispensabile per Sarri e i suoi, specie nel caso in cui si dovesse amministrare una situazione di vantaggio, a differenza di quanto si è visto contro il Milan. Per spuntarla sull’Atalanta, su questa Atalanta, servirà la gara perfetta, senza alcuna sbavatura. Altrimenti, il rischio di rimediare una figura da cioccolataio sarà altissimo.