12 marzo 2021 - 08:04

Lady Gaga e il film su Gucci, il 26enne comparsa: «Lei è amichevole, lui più riservato». Un giorno sul set blindato a Milano

Lei fa battute, il regista Ridley Scott pieno di lavoro, sfuggente: il racconto di un neolaureato-comparsa tra scene blindate e set allestiti di notte. Patrizia Reggiani: io potrei dare consigli

di Elisabetta Andreis

Lady Gaga e il film su Gucci, il 26enne comparsa: «Lei è amichevole, lui più riservato». Un giorno sul set blindato a Milano
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Nel giro di una giornata catapultato dentro la Milano studentesca del 1975 e nella New York del 1982, vicino ad una Lady Gaga che chiedeva sigarette con cappellino in testa, abito primaverile e frangetta scura, amichevole e alla mano, un Adam Driver concentratissimo, più riservato, e un Ridley Scott intento a parlare solo con gli attori principali dando indicazioni nette e precise. «Lavorare con le star di Hollywood è stato un sogno, sarà uno di quei ricordi da raccontare ai nipoti». A parlare è un neolaureato di 26 anni assoldato come comparsa per il film «House of Gucci» che Scott — mostro sacro del cinema, regista di film di culto, da Blade Runner a Il Gladiatore — sta girando a Milano.

Racconta, il giovane, ma chiede di rimanere anonimo: «La produzione vuole mantenere altissimo il riserbo, fa firmare severe clausole di riservatezza e il set è assolutamente blindato, guai a chi sgarra. È strano girare circondati da decine di persone che fanno da cintura per non fare avvicinare nessuno», dice. Mercoledì era convocato la mattina prestissimo davanti all’Università Statale: «Il set era pronto, quelli dello staff si svegliano nel cuore della notte per sistemare tutto, e noi eravamo già con il tampone fatto. C’è il massimo scrupolo per le regole sanitarie, a dispetto della mastodontica organizzazione», anche se ad ogni inizio di riprese la frase è d’obbligo: «Ciak, togliere le mascherine!». In ultimo sul set arrivano gli attori: «Lei scherzava, rilassata, chiedeva come si dice It’s fucking cold in italiano e ai nostri complimenti rispondeva ricambiando. Adam Driver invece era più posato, quasi galantuomo, Ridley Scott pieno di lavoro, sfuggente».

Milano torna indietro nel tempo per raccontare la storia della dinastia simbolo della Dolce Vita con una parata di star, centinaia di tecnici, decine di attori e comparse: ieri è stato il secondo giorno di riprese, che continueranno anche oggi. L’attrice italoamericana icona pop nel film è Patrizia Reggiani, ex moglie di Maurizio Gucci accusata di aver assoldato un killer per uccidere 26 anni fa il marito. E la «vera» Reggiani, che ha scontato la propria pena, ieri non ha mancato di rimarcare un certo disappunto: «Sono alquanto infastidita, Lady Gaga mi sta interpretando senza neppure avere la sensibilità di venire a incontrarmi. Patrizia Reggiani è molto di più rispetto a ciò che lei avrà letto o che le avranno raccontato i suoi autori, se Ridley Scott mi coinvolgesse potrei dare dei consigli», suggerisce.

Davanti all’Università Statale il ragazzo doveva rimirare l’edificio e fingere di leggere, sfiorato da Lady Gaga che ha poi girato dentro la libreria Cortina e seduta ai tavolini del bar con Driver (che interpreta Gucci) che la adocchiava da un motorino d’epoca. Poi di corsa in via Vittor Pisani trasformata nella 42esima di New York, anno 1982: «Io stavo dietro la bancarella del mercato, tutto intorno idranti rossi, hot dog e taxi gialli. Sembrava davvero di essere indietro nel tempo e a Manhattan», chiude il ragazzo. Oggi il neolaureato-comparsa torna al suo lavoro: le consegne a domicilio.

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