le raccomandazioni

La Commissione Ue chiede ai Paesi investimenti in ambiente e digitale

Superata l’emergenza Covid-19, si deve realizzare una crescita sostenibile. Rapporto su Italia per l’alto debito pubblico ma per il momento nessuna procedura per disavanzo eccessivo

di Beda Romano

(AFP)

3' di lettura

La Commissione europea ha pubblicato mercoledì 20 maggio le sue annuali raccomandazioni-Paese, questa volta segnate dalla pandemia di Covid-19 che ha colpito il continente negli ultimi tre mesi. Nei fatti, il desiderio dell’esecutivo comunitario è che la grave recessione provocata dalla malattia diventi un momento per accelerare la riforma dell’economia, soprattutto sulla base dei due obiettivi che l’Unione si è data nei mesi scorsi: l’ambiente e il digitale.

Puntare su crescita sostenibile e digitale
«Le raccomandazioni sono strutturate attorno a due obiettivi – spiega la Commissione europea in un comunicato - a breve termine, mitigare le gravi conseguenze socio-economiche della pandemia da coronavirus; e nel breve e medio termine, raggiungere una crescita sostenibile e inclusiva che faciliti la transizione verde e la trasformazione digitale». Lo sguardo è sempre rivolto ai miglioramenti di produttività e di competitività.
Più in generale, le raccomandazioni riguardano settori quali gli investimenti nella sanità pubblica e la resilienza del settore sanitario, la conservazione dell’occupazione attraverso il sostegno al reddito, gli investimenti in persone e competenze, il sostegno al settore delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese. «La ripresa e gli investimenti devono andare di pari passo, rimodellando l’economia dell’Unione sulla scia delle transizioni digitali e verdi» spiega Bruxelles.

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Debito pubblico italiano: garantirne la sostenibilità
Sul fronte dei bilanci nazionali, l’Italia insieme ad altri cinque Paesi – tra cui la Francia e la Spagna – è stata oggetto di un rapporto ex articolo 126.3 dei Trattati a causa dell’andamento preoccupante del debito pubblico. Tuttavia, tenuto conto della crisi economica e della scelta comunitaria di dare libertà di spesa ai governi, la Commissione ha ritenuto che «in questo momento non si debba prendere una decisione sull’opportunità di imporre agli Stati membri la procedura per disavanzi eccessivi».

«Le priorità oggi – ha riassunto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni – sono rafforzare la nostra assistenza sanitaria, sostenere i nostri lavoratori, salvare le nostre attività. Tuttavia, le sfide che avevamo dinanzi prima di questa crisi non sono scomparse. Pertanto, guardando al futuro, i nostri obiettivi di investimento e riforma devono rimanere concentrati sul successo delle transizioni verde e digitale e sulla garanzia dell’equità sociale».

Quanto all’Italia le raccomandazioni sono quattro. Due sono di ordine generale e riguardano la necessità di investire nei settori più colpiti, con uno sguardo al digitale e all’ambiente. Altre due sono più legate alla situazione italiana. Oltre a promuovere l’efficienza amministrativa e giudiziaria, il Paese, secondo Bruxelles, dovrebbe anche «perseguire politiche di bilancio volte a raggiungere posizioni prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito, quando le condizioni lo consentono».

Il Recovery Fund da 1.000 miliardi
La pubblicazione delle raccomandazioni-Paese giunge quest’anno a ridosso della presentazione il 27 maggio prossimo da parte della stessa Commissione europea di una attesissima bozza di bilancio comunitario 2021-2027. Al centro del canovaccio da negoziare tra i Ventisette ci sarà un Fondo per la Ripresa post-pandemia il cui ammontare, secondo alcuni commissari, potrebbe essere di 1.000 miliardi di euro, con l’obiettivo di distribuire sia sovvenzioni che prestiti. È emerso nel dibattito pubblico di queste settimane che l’intenzione della Commissione europea sia di proporre ai Paesi membri un monitoraggio del denaro distribuito a livello nazionale attraverso il Semestre Europeo, ossia l’intelaiatura di regole che servono a controllare le finanze pubbliche e promuovere la convergenza economica. In questo senso, le raccomandazioni-Paese saranno con ogni probabilità le linee direttrici con cui investire i fondi del prossimo bilancio comunitario.

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