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Al bagno Aldebaran, come ai tempi dei jukebox

Chiunque, da bambino o adolescente, abbia passato lunghe estati al mare, sempre nella stessa località, nello stesso bagno, con gli stessi amici, a mettere canzoni al jukebox sulla terrazza vista mare, non può non ritrovarsi nel romanzo di Anna Bertini, Le stelle doppie, appena uscito per i tipi di Arkadia editore.

Erano ragazzi negli anni Settanta, Lucilla detta Luke, Manuel, Jacopo, Simone, Silvia e tutti gli altri: molti anni dopo, nel 2003, è Silvia ad avere l’idea di un incontro tra gli amici di un tempo, e la data è fissata per il 12 settembre. Al solito bagno: l’Aldebaran

L’occasione del ritrovo muove, com’è logico aspettarsi, ricordi di un tempo non per tutti felice. Anzi, traumatico e doloroso per molti.

Anna Bertini utilizza una scrittura mista, in cui si mescolano voci diverse e diversi tipi di testo: dal monologo interiore al racconto alla lettera all’email. Questo le permette di adottare i punti di vista e le voci dei vari protagonisti.

Come in un puzzle, tassello per tassello le vicende che hanno segnato la vita di ciascuno vengono ricomposte ed è l’occasione, per quasi tutti, di elaborare lutti o torti subiti, di ritrovare se stessi e gli altri.

L’incontro avrà luogo, anche se non tutti risponderanno all’appello, e si profilerà l’opportunità di un futuro sereno per chi riuscirà a individuare la sua “stella gemella”: nessuno si salva da solo, sembra volerci dire Anna.

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