Afghanistan, i talebani reintroducono l'obbligo del burqa in pubblico per le donne

di Redazione Online

La misura, già in vigore dal 1996 al 2001, è contenuta in un decreto firmato dal leader supremo Hibatullah Akhundzada: «È tradizionale e rispettoso»

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L'imposizione del burqa è motivata dal fatto che «è tradizionale e rispettoso». Lo ha afferma un nuovo decreto firmato dal leader supremo talebano Hibatullah Akhundzada, presentato sabato alla stampa a Kabul. «Le donne che non sono né troppo giovani né troppo anziane - si legge nel provvedimento - dovrebbero velarsi il viso di fronte a un uomo che non è un membro della loro famiglia», per evitare provocazioni. Ma non solo: se non hanno un compito importante da svolgere all'esterno, è «meglio che rimangano a casa».

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Un'immagine della conferenza di presentazione del decreto

La storia torna indietro di oltre vent'anni: i talebani avevano imposto l'uso del burqa già tra il 1996 e il 2001 in base alla loro radicale interpretazione della Sharia, la legge islamica. Dopo aver preso il potere a metà agosto, mettendo fine a vent'anni di occupazione da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, avevano invece garantito che sarebbero stati più flessibili. Ma nel giro di poco tempo hanno iniziato a non rispettare questa promessa erodendo gradualmente e costantemente i diritti e le libertà delle donne. Attualmente queste ultime sono infatti in gran parte escluse dai lavori pubblici ed è loro vietato viaggiare da sole. Non bastasse, nel marzo scorso i talebani hanno chiuso le scuole superiori e i college alle ragazze, poche ore dopo la loro riapertura da tempo annunciata.

7 maggio 2022 (modifica il 7 maggio 2022 | 16:02)