Palermo, l’ex rettore Lagalla candidato sindaco confonde Churchill con De Gasperi

di

«Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni», lo corregge Ferrandelli candidato di Azione, + Europa e gruppo Oso davanti agli studenti all’incontro coi candidati sindaci del Gonzaga

«Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni», diceva il famoso statista inglese Winston Churchill. E sulla famosa frase di Churchill, nel corso di un confronto tra i candidati a sindaco di Palermo, l'ex rettore dell'Università di Palermo Roberto Lagalla, in corsa a Palazzo delle Aquile per lo schieramento di centrodestra, è scivolato su una gaffe: «Una frase di De Gasperi», ha commentato nel corso del suo intervento davanti agli studenti dell'Istituto Gonzaga che hanno organizzato l'incontro. La frase campeggiava sul palco alle spalle dei relatori. A correggerlo Fabrizio Ferrandelli, candidato di Azione, + Europa e gruppo Oso: «Non voglio entrare in polemica, ma questa è una frase di Churchill - ha puntualizzato - che io ho stampato e appeso nel mio studio da quando ho iniziato a fare politica ed è il senso del mio impegno politico al servizio della città da tanti anni».

L’incontro con gli studenti

Attenzione ai giovani, ai loro bisogni e alle loro esigenze, ma anche i temi legati al sociale, alle strutture sportive, ai finanziamenti per ammodernare gli edifici scolastici. Sono alcuni dei temi toccati dalle domande, poste dagli studenti dell'Istituto Gonzaga, stamattina, nell'ambito di un progetto di formazione già avviato con altre iniziative, ai candidati a sindaco di Palermo che hanno risposto rilanciando le idee inserite nei loro programmi. Sul palco dell'auditorium Roberto Lagalla, candidato del centrodestra, Franco Miceli per l'area progressista, Fabrizio Ferrandelli per Azione +Europa, Ciro Lomonte di Siciliani Liberi e Francesca Donato, indipendente ex Lega, oltre a Rita Barbera che ha dovuto lasciare l'incontro prima dell'inizio per altri impegni. In platea il direttore della scuola ignaziana Vitangelo Denora che apre l'incontro invitando i candidati ad «ascoltare i ragazzi, comprendere i loro rifiuti, accogliere le loro esigenze e quelle di una nuova generazione».

Le proposte

Nell'agenda di Ferrandelli c'è l'istituzione di «una consulta giovanile che si confronti con l'amministrazione sulle politiche giovanili per realizzare attività a costo zero, centri civici di quartiere». Per Miceli «l'assenza dei giovani alla partecipazione politica è un vulnus da superare. I giovani rappresentano le nuove conoscenze e le nuove occasioni di rilancio del territorio, il compito della macchina comunale è coinvolgere e incanalare queste risorse nel progetto di buon governo di Palermo attraverso la partecipazione, con i giovani devono essere inseriti in un percorso dedicato a tutti i cittadini». Lagalla punta su quanto fatto prima da rettore e poi al governo regionale da assessore all'istruzione: «La Regione ha conferito ai comuni siciliani più di 500milioni per l'edilizia scolastica, per il piano di adeguamento di spazi comuni, serve la centralità sociale della scuola nei quartieri, abbiamo stanziato 30 milioni per le scuole dei quartieri periferici. I comuni hanno una pessima gestione del decentramento, manca la manutenzione ordinaria degli edifici e non hanno capacità di progettazione. Il Comune di Palermo deve potenziare la sua schiera di dirigenti soprattutto i tecnici dell'edilizia scolastica, i fondi restano intatti per incapacità di progettazione e realizzazione». Per Francesca Donato «servono iniziative private che abbiano ricadute sul bene pubblico per una partecipazione attiva proprio a partire dai ragazzi. Ogni circoscrizione deve avere strutture sportive accessibili a tutti, spazi di coworking accessibili ai giovani e uno sportello per i disabili dedicato con personale qualificato in grado di dare risposte certe». Secondo Ciro Lomonte «Palermo è il primo test importante a livello nazionale per capire lo stato di salute dei partiti, che si sono trasformati, con la conseguente disaffezione dei cittadini, bisogna ridare speranza ad una città sfiduciata. Continuiamo a vivere - dice - in uno Stato che vuole che la Sicilia sia colonia. Sulla città va operata una concreta rigenerazione urbana proprio con la partecipazione attiva dei giovani». Per Rita Barbera «Palermo non è costruita per i giovani né per gli anziani né per le donne, i servizi sono quelli che sono e quelli che funzionano per tutti, senza distinzione di bisogni».

10 maggio 2022 2022 ( modifica il 10 maggio 2022 2022 | 17:54)