:Il Sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava, insieme al Presidente dell’ANEV, Simone Togni, ha appena visitato il Parco eolico di Piansano, in provincia di Viterbo.

            L’occasione è stata utile per fare il punto sulle criticità che riguardano il settore eolico nell’attuale delicata fase di crisi climatica e di caro bollette.

            Come rappresentato dal Presidente Togni: “Siamo in una fase molto delicata per l’aumento dei costi del gas e per i mutamenti climatici che mettono a rischio il nostro Pianeta e l’Italia. Infatti il nostro è il secondo Paese europeo per danni collegati al cambiamento climatico e desertificazione. Inoltre al 2030 i consumi di energia elettrica arriveranno a 360 TWh ed è necessario che tale quota sia coperta da fonti energetiche rinnovabili, svincolate dalle forniture di gas e carbone esteri onde evitare gli attuali livelli di prezzo insostenibili. La politica deve intervenire subito, completando l’opera di semplificazione autorizzativa per i nuovi impianti e per il rinnovo degli stessi, definendo le “aree idonee” come tutte le aree che non abbiano vincoli incompatibili con l’eolico e target rinnovabili aggiornati e in linea con i nuovi obiettivi europei, programmando nuove aste FER per le rinnovabili differenziate per tecnologie così da garantire una significativa riduzione dei costi della bolletta elettrica del nostro Paese”.

            “L’Italia raggiungerà un’indipendenza energetica soltanto se sapremo dare uno stimolo nuovo all’energia rinnovabile” ha commentato il Sottosegretario GavaPer questa ragione, ormai da mesi, con diversi provvedimenti, stiamo lavorando lungo la strada delle semplificazioni. Il decreto energia, da questo punto di vista, è stato molto importante. Bisogna continuare a spingere su questa leva, invitando le amministrazioni pubbliche a rinnovare e sviluppare nuovi impianti da fonti di energia rinnovabili anche sfruttando le opportunità introdotte di recente dal Mite nell’ambito dei fondi del PNRR.  Siamo a fianco delle Regioni che si stanno dotando degli strumenti volti a individuare le aree non idonee alla realizzazione di impianti da FER”.