Gazzetta di Reggio

Reggio

IL PROGETTO solidale 

“Portegirevoli” per cittadini fragili

Nicole Nasi
“Portegirevoli” per cittadini fragili

Coinvolti Villaggio Foscato, Polveriera e zona stazione tra laboratori ed eventi come risposta all’isolamento 

12 novembre 2020
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REGGIO EMILIA

La città di Reggio Emilia vuole continuare a essere vicina ai suoi cittadini nonostante la distanza. Questa volta lo fa attraverso il progetto “Portagirevole” nato dal percorso laboratoriale di “WelCom 2019” su uno spunto progettuale individuato dalla Fondazione Manodori, supportato da Acer Reggio Emilia, coordinato dalla cooperativa sociale Progetto Crescere e che coinvolge diverse realtà del territorio accomunate da una forte matrice solidaristica nei confronti delle persone viste nella loro unicità ma inserite in una comunità interculturale.

Si tratta, infatti, di un programma che ha inizio da percorsi partecipati di comunità e che vede al suo interno una molteplicità di iniziative, laboratori ed eventi che coinvolgono i cittadini considerati più fragili dei quartieri Foscato, Polveriera e zona stazione.

«È un’occasione importante per la comunità, soprattutto in un periodo dove stare insieme è difficile – spiega Patrizia Fantuzzi, presidente della cooperativa sociale Progetto Crescere –. L’obiettivo è la creazione di legami sociali e reti di vicinato in risposta all’isolamento e alle discrepanze multietniche. Il 50% dei reggiani ha riconosciuto, durante il lockdown, il senso di appartenenza e il desiderio di migliorare il proprio quartiere. Con la nuova ondata pandemica abbiamo dovuto ripensare a un modo per accogliere questa necessità, creando momenti di vicinanza per intercettare bisogni che a volte non vediamo. Per i più piccoli sono state pensate attività di sostegno allo studio e in futuro laboratori teatrali».

In particolare modo, al Villaggio Foscato sono stati realizzati nuovi servizi quali “Sos tecnologia” e “Vecia me”. Il primo riguarda un’educazione agli strumenti avanzati del web, mentre il secondo è un vero e proprio supporto agli anziani, entrambi hanno lo scopo di valorizzare le potenzialità del territorio attraverso l’inclusione.

«Diviene fondamentale dedicarsi alle nuove fragilità – dice Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori –. Dobbiamo dare coraggio e valide risposte a chi fatica a esprimere un disagio. Il Covid in questi mesi ha inasprito alcune fragilità facendone emergere delle nuove che non possiamo sottovalutare».

Per quanto riguarda la Polveriera, oltre a rimanere attive le iniziative di supporto del Consorzio di solidarietà sociale Oscar Romero, che ogni settimana coinvolge trenta persone, verranno presi in esame le difficoltà riscontrate nei quartieri Mirabello e Ospizio, con la promozione di proposte come l’alfabetizzazione digitale.

Mentre per la zona stazione, la cooperativa sociale “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII Onlus” ha affittato in via Cagnoli un ex negozio di moto adibendolo a laboratorio sartoriale di quartiere.

Proprio qui in queste settimane sono state confezionate un centinaio di mascherine da distribuire alla cittadinanza, cogliendo l’occasione per parlare di diritti e igiene.

Acer Reggio Emilia si sta occupando e si occuperà invece di piccoli interventi di edilizia e manutenzione delle abitazioni delle zone coinvolte, con un occhio di riguardo per la gestione condominiale.

Entusiasta l’assessore alla casa, Lanfranco De Franco: «Il progetto è in linea con le azioni che sta facendo l’amministrazione comunale per migliorare la vita nei quartieri considerati più fragili. Uno strumento in più per abbattere le barriere e le distanze». —