Fallimento Clippers, quando il #2 non è solo sulla maglia

Come 5 anni fa i Clippers si auto-distruggono e nuovamente rinviano l'appuntamento con le Finali di Conference, proprio nell'anno dell'arrivo dell'uomo del destino

Scritto da FMB  | 

Douglas P. DeFelice / Getty Images

Come 5 anni fa i Clippers si auto-distruggono e nuovamente rinviano l'appuntamento con le Finali di Conference, proprio nell'anno dell'arrivo dell'uomo del destino

Erano i Playoffs 2015, dopo aver eliminato sulla sirena di G7 gli Spurs con una magia di Chris Paul i Clippers navigavano a vele spiegate verso le finali di Conference o meglio, conducevano 3-1 facilmente sui Rockets di James Harden quando...Blackout totale!
Houston rimonta, pareggia e vince la serie, proprio come i Denver Nuggets quest'anno ed il lietmotiv è sempre lo stesso: il crollo di testa dei Clippers (sempre con Doc Rivers in panchina).

Doveva essere l'anno della rivalità di Hollywood, l'NBA si fregava già le mani per le finali di Conference tutte targate Los Angeles ma così non sarà, i Clippers hanno fallito sul più bello mostrando quei difetti e lacune ben mascherate durante la stagione, il tutto emerso nella bolla e davanti agli occhi di tutti: una squadra rotta dentro.

Puntare il dito su Doc Rivers è troppo facile, sono anni che ha perso smalto, sono anni che lo si ricorda più per le piazzate con gli arbitri che per successi sul campo e questa drammatica eliminazione al 99% lo porterà all'esonero, ha fallito nella gestione dello spogliatoio ma più di lui la sua stella, l'uomo del destino, l'uomo che avrebbe dovuto rompere la maledizione, Kawhi Leonard.

!!ATTENZIONE!!!
A tutti quelli che "Oddio adesso scrive un rant isterico" NO. Chi segue questo portale sa che considero Leonard uno dei migliori giocatori assoluti del mondo (Top 3), a volte lo perculo con la storia del Load Management, ma stiam parlando di un VINCENTE, per quanto lui sia sempre riuscito a silenziare i critici con le sue prestazioni questa volta non può scamparla.

PERCHÈ LEBRON...

La grande differenza tra Lakers e Clippers, oltre il coaching-staff, sta che i Clippers hanno uno dei primi 3 giocatori del sistema solare, ma i Lakers hanno il #1 che in questa situazione speciale ha dimostrato perché lui è il #1 e Leonard il #2.

Perché LeBron è un LEADER.
Perché LeBron James ha tenuto insieme i Lakers, ha diretto lui lo spogliatoio affiancato da Rajon Rondo, i Giallo-Viola dal primo giorno in cui fu comunicato che si sarebbe andati nella bolla sono stati UNITI, un GRUPPO, nessun fuori dal coro a parte Avery Bradley...i Clippers NO.
Perché Kawhi Leonard, malgrado i paragoni con Tim Duncan (inserisci bestemmia a tuo piacimento) e John Stockton come leader silenzioso, non è mai stato il leader delle squadre dove ha giocato, non ha mai avuto il peso di una franchigia sulle spalle; a San Antonio tutto troppo facile con i Tri-Amigos, con coach Gregg Popovich e un ambiente bolla dove nessuno poteva attaccarlo, a Toronto doveva solo fare la stella perché le basi solide c'erano già (vedi questa stagione) e lui fu fantastico, li ha trascinati al titolo giocando una pallacanestro sublime. Ha vinto, ha avuto ragione lui, ma quest'anno non ha mai avuto in mano lo spogliatoio o peggio (sperando di no), non gli è interessato e con gli elementi presenti , molti dei quali non avevano mai lottato per qualcosa di importante, serviva un figura di riferimento.

Un esempio dannatamente significativo? Lou Williams & Montrezl Harrell.
Lo diciamo da ottobre 2019 che la forza dei Clippers, l'arma in più soprattutto in una serie contro i Lakers erano quei due che uscivano dalla panchina: Harrell si è assentato subito per "motivi personali" rientrando in condizioni pietose e Lou Williams ebbe la fantastica idea, a pochi giorni dall'Opening, di andare in un night ad Atlanta facendosi sospendere.
Williams & Harrell sono stati i peggiori giocatori dei Clippers in questa ripresa, fuori condizione e cancerogeni a momenti. Già questo faceva presagire di uno spogliatoio non del tutto unito.

Ricordiamo che stiamo parlando di due squadre che sin dal 1° giorno di Training-Camp avevano come obiettivo il titolo, quindi ogni dettaglio conta.

Ma andiamo anche nelle piccole cose, J.R Smith ai Lakers copre il ruolo di cheerleader in panchina, sempre in piedi ad ogni giocata dei compagni, sempre positivo, sempre il primo a dare il cinque ai Time-Out. Patick Beverley (nel periodo in cui era OUT) io lo ricordo solo abbaiare a Lillard, a Doncic e a Jokic...in campo pietoso.

Facciamo un altro passo indietro, forse IL vero peccato originale di Leonard, la Free-Agency 2019.
I tifosi Lakers, persone particolari, iper delusi dalla loro campagna acquisti perché LeBron ha fatto carte false smembrando il nucleo dei "futuribili" (Ingram, Ball, Randle, Hart tenendo Kuzma) per avere a tutti i costi Anthony Davis...Ecco, AD da prima punta qualche dubbio te lo fa avere ma da alfiere sta semplicemente dominando la Lega, in un mondo normale avrebbe vinto D.P.O.Y ed MVP senza obiezioni.

Leonard ha tenuto in ostaggio Raptors e Lakers, soprattutto i secondi per indebolirli visto i lunghi tempi con i Free-Agents che si erano tutti accasati (cosa che se avesse fatto Durant lo avrebbero messo alla gongna), per architettare il suo trasferimento ai Clippers con....PAUL GEORGE!
Non Damian Lillard o Kevin Durant o Jimmy Butler o Joel Embiid, Paul Mr.Unfinished Business George, un Top 20 tirato della Lega che solo i tifosi Lakers, persone particolari, ritenevano il loro l'uomo del detsino perché nato a Los Angeles!!!!!!
Un Playoff P che ancora una volta ha dimostrato di essere solo un buon giocatore e che quando la posta in palio si fa importante sparisce, come sempre stato. 

Arriviamo a stanotte.

Perché LeBron nella partita più difficile della propria carriera, con una pressione addosso incalcolabile, scrisse 45+15+5 a referto nella Gara6 delle finali Eastern Conference 2012 espugnando da solo il TD Garden di Boston con i Celtics avanti 3-2 nella serie contro gli Heat.
Stanotte, nella partita più difficile della propria carriera da uomo franchigia, con una notevole pressione addosso Kawhi Leonard ha chiuso con 14 punti, 6/22 dal campo e 0 punti nel 4° periodo come tra l'altro il suo compagno di merende Paul George (0/11 dal campo in due nel 4°), ad essere pignoli ha viaggiato sotto il 35% dal campo e con 9 punti di media nel secondo tempo di tutta la serie con i Nuggets.

I Lakers in 10 parite hanno raggiunto le finali di Conference, ad essere onesti hanno buttato via solo la G1 contro Portland, poi sono stati cinici e spietati al momento giusto, su tutti il finale di Gara4 contro Houston quando dal +22 si fanno rimontare fino al +5 e James assiste Caruso per la tripla del KO. Una tripla che mandò un forte messsaggio di compattezza e fiducia del gruppo.
I Clippers contro i Nuggets erano +15 ad un quarto dalla fine di Gara5 avanti 3-1 nella serie, PERSO, erano +19 a 24' dalla fine di Gara6 avanti 3-2, PERSO. Stanotte l'apoteosi del significato delle parole "I Quit", tre gare fotocopia di una squadra disunita con la propria stella chiamata a fare quello che sa fare ma non in queste condizioni.

Kawhi, ripeto e confermo, è tra i primi 3 giocatori del mondo, è il miglior Two-Way Player della Lega, è il miglior difensore sulla palla in circolazione, offensivamente ha un arsenale vasto e tecnicamente perfetto, messo in un contesto dove non gli si chiede di gestire la squadra, di non essere l'uomo franchigia, di non essere il parafulmine mediatico, di non essere il leader è IL giocatore più letale dell'NBA (vedi Playoffs 2019 con i Raptors), anche più di KD e per dirlo io che venero Durant...

Ai Clippers però serviva tutto il pacchetto, quello che si trova dall'altro lato della strada di Los Angeles, perché LeBron...

Per l'appunto i Clippers si sono già assicurati il
SUKA AWARD 2019/20

 


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