Puntare sul calcio giapponese
Japan University Football Association

Puntare sul calcio giapponese

Con la Sport Events Society ho avuto modo di conoscere il mondo del calcio giapponese, a livello liceale, universitario e professionistico.

Tra le tante squadre venute in Italia per una SES Experience (Shonan Bellmare, Okayama, Osaka Toin, Himeji Dokkyo University, Japan University Football Association solo per citarne alcune) ci siamo resi conto quanto il livello tecnico generale, sia maschile che femminile, sia veramente alto, ben oltre le nostre iniziali aspettative.

Japan University Football Association

L’esempio più lampante è stata l’esperienza della nazionale di calcio giapponese universitaria (Japan University Football Association): nell’agosto 2018 la delegazione è venuta in Italia per dieci giorni per prepararsi al meglio in vista delle Universiadi di Napoli del 2019. Questa squadra composta dai più forti diciottenni/diciannovenni giapponesi si è, per l’occasione, confrontata con alcuni club professionistici, vincendo contro la Cremonese di Serie B, pareggiando con il Sud Tirol di Lega Pro e vincendo contro le Primavera di Napoli e Perugia. Il gruppo ha poi, infatti, vinto l'edizione 2019 delle Universiadi in Italia battendo in finale il Brasile per 4 a 1.

Di seguito il video della loro esperienza in Italia nel 2018.


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A livello femminile, invece, abbiamo avuto come clienti le selezioni del Tokyo Bunkyo Gakuin, Osaka Toin e Himeji Dokkyo University. Tutte queste squadre hanno vissuto delle esperienze che hanno dimostrato quanto il potenziale del calcio femminile giapponese non abbia nulla da invidiare a quello europeo.

Perché allora i top club italiani non iniziano a puntare seriamente sui giocatori giapponesi? Sicuramente una prima motivazione può essere individuata nella limitazione imposta sul numero di extracomunitari tesserabili: in Italia le norme ed i regolamenti variano a seconda dell'appartenenza a professionismo o dilettantismo e a seconda della categoria:

  1. In Serie A maschile (professionismo) il numero massimo di slot disponibili può arrivare, generalmente, a 3-4 (considerando sempre le varie casistiche previste dal regolamento);
  2. In Serie B e C maschile (sempre professionismo) le squadre semplicemente non possono tesserare extracomunitari;
  3. Nel femminile, invece, vigono le regole del dilettantismo in cui le squadre possono tesserare un massimo di due giocatrici (senza considerare le calciatrici al loro primo tesseramento federale).

È facile pensare, però, che questi già limitati slot disponibili vengano occupati da giocatori extracomunitari generalmente, nella maggior parte dei casi, sud-americani e/o africani.

I giocatori e le giocatrici giapponesi sono dei veri e propri atleti, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista caratteriale: spiccate doti tecniche, sviluppate fin da bambini, e grande senso del lavoro e del sacrificio, per non parlare della loro eccellente educazione.

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Un altro punto a favore dei giocatori giapponesi è sicuramente la possibilità di investire non solo sul lato tecnico ma anche su quello dell'immagine. In patria i giocatori più rappresentativi hanno letteralmente un team di sponsor personali che possono aiutare il club europeo a crescere anche dal punto di vista del marketing: con la crescita e lo sviluppo del digital marketing e del social marketing questo aspetto dovrebbe essere considerato tanto quanto il potenziale che hanno i ricavi derivanti dal merchandising di un club professionistico.

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