Round Virtus (#11), le considerazioni dopo la sconfitta a casa della Stella Rossa

Con qualche assenza di troppo i bianconeri tengono solo un tempo, poi blackout collettivo.

Scritto da Giacomo Albazzi  | 
Ciamillo-Castoria

Con qualche assenza di troppo i bianconeri tengono solo un tempo, poi blackout collettivo. 

La Virtus Bologna continua la striscia negativa a quota 3 sconfitte filate dopo quella di ieri sera nella partita esterna contro la Stella Rossa. Ieri peggio del solito (anche se con l'alibi delle assenze), ma analizziamo in punti:

  • Atteggiamento. Giusto per i primi due quarti e poi confusione totale fino alla resa di metà quarto quarto, che non è mai bello da vedere. Non è stata una disfatta, ma vedere del garbage time a 5' dalla fine contro una squadra rivale non è mai bello.
    Parte come sempre tutto dalla difesa dove Vildoza fa quello che vuole per far rimanere i suoi a galla, poi Dobric sale per dare il largo.
     
  • Capitan Belinelli. Ieri si è visto ancora una volta perché il capitano non possa mettere piede in Eurolega e dispiace dirlo perché fa parte di un pezzo di storia. Era tornato alla Virtus per ricondurla in Eurolega e l'ha fatto, ma ora l'età si fa sentire e la prossima estate sarà cruciale la gestione del suo contratto…non proprio così leggero da farlo lasciare solo come pedina per il campionato.
     
  • Lundberg, finita la versione trascinatore? Fino ad oggi è stato l'uomo Eurolega per la Virtus e ha forse anche over-performato come ho sempre detto, ma se tra i tanti esterni non c'è un vero americano che gioca a giochi rotti allora lo deve fare lui e finora lo sta facendo egregiamente, ma ieri no.
     
  • Crescita. Da l'inizio della competizione i bianconeri sono cresciuti tanto mentalmente e l'approccio ad ogni singola gara lo dimostra (post Partizan). Crescere così in fretta sul piano mentale con tanti giocatori rookie non è facile ed è il passo più importante, quindi fondamentale essere avanti.
     
  • Roster corto. Alla fine dei conti il roster è corto c'è poco da dire. Mannion e Belinelli non possono giocare in EL e già lasciare quei soldi in panchina fa male. A roster completo si ruota ad 11, ma qualche acciacco bisogna tenerlo in conto. Non si sa se la società interverrà (per me si), ma così dubito si arrivi tra le prime 8 nonostante il magnifico lavoro che sta svolgendo Scariolo.
     
  • L'importanza di Semi. Giocatore fondamentale per tutta la squadra. Si può accoppiare con chiunque in difesa, da aggressività e fisicità (ieri non c'era e si è visto), allarga anche il campo con un buon tiro da 3 punti. Una delle prese più silenziose di questa estate ma che sta fruttando tanto.

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