Il ministro della giustizia degli Stati Uniti William Barr e il procuratore John Durham potrebbero tornare presto in Italia. Lo rivela una fonte anonima dell’intelligence Usa all’agenzia di stampa Reuters, che conferma come al centro degli incontri fra Barr e i vertici dell’intelligence italiana del 15 agosto e del 27 settembre ci fosse il docente maltese Joseph Mifsud e la sua rete – vastissima – rete di relazioni. La fonte dell’intelligence americana ha spiegato che è probabile che Barr o Durham – o entrambi – tornino presto in Italia per proseguire le indagini, sottolineando che la pista Mifsud è ancora caldissima. Al momento la notizia non è stata confermata dal Dipartimento di Giustizia, che però non aveva nemmeno comunicato i due precedenti viaggi di William Barr a Roma.

Al centro delle attenzioni dei procuratori americani c’è dunque Mifsud, il docente maltese che, secondo il suo avvocato Stephan Roh, era in Italia fino allo scorso aprile. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, nei due incontri Barr e Durahm spiegano a Vecchione due cose. La prima: vogliono che l’intelligence italiana dica loro dove si nasconde il professor Mifsud. La seconda: vogliono conferma a quelle che loro dicono essere “le prove” della mano italiana nel “complotto” contro Trump. Sono queste le richieste degli Stati Uniti al governo italiano, ad oggi insoddisfatte.

Barr e Durham di nuovo in Italia sulle tracce di Mifsud

Come abbiamo spiegato su questa testata, un funzionario dell’ambasciata americana a Roma ha confermato al Daily Beast che quella di Barr è stata una visita inaspettata e che gli americani erano particolarmente interessati da ciò che i servizi segreti italiani sapevano sul conto di Mifsud, il misterioso docente maltese al centro del Russiagate americano, colui che per primo – secondo l’inchiesta del procuratore Mueller – avrebbe rivelato a George Papadopoulos l’esistenza delle mail compromettenti su Hillary Clinton.

C’è un fatto molto importante da tenere presente, ignorato dai più: Barr e Durham hanno tra le mani la deposizione del docente maltese scomparso nel nulla da diversi mesi, dove quest’ultimo farebbe alcune rivelazioni clamorose. Ed è proprio sulla base di questa deposizione che Barr e Durham hanno chiesto un riscontro alla nostra intelligence. Secondo il Daily Beast, Mifsud avrebbe fatto domanda di protezione alla polizia in Italia dopo essere “scomparso” dai radar e dalla Link University di Roma. Il professore avrebbe fornito una deposizione audio nella quale spiegherebbe perché “alcune persone” potrebbero fargli del male. Una fonte del ministero di Giustizia italiano, parlando a condizione di anonimato, avrebbe confermato che Barr e Durham hanno ascoltato il nastro e ci sarebbe stato uno scambio di informazioni tra i procuratori americani e l’intelligence italiana.

“Mifsud nascosto da qualche parte in Italia”

Estremamente interessante è ciò che scrive Stephan Roh – ex? – avvocato del professore nel suo libro The Faking of Russia-gate. “Il professore ha spiegato di avere davvero paura – scrive Roh – e che si sentiva minacciato dal servizio d’intelligence italiana. Aveva accettato di rimanere per due mesi in un posto lontano e segreto da qualche parte in Italia. Mifsud ha deciso di non comunicare più né leggere alcuna notizia”. L’avvocato di Zurigo sottolinea che Joseph Mifsud potrebbe essersi recato a Malta per far visita agli anziani genitori.

Come abbiamo già spiegato, si amplia l’indagine condotta dal team investigativo guidato dal procuratore Duhram e dall’Attorney general Barr sull’operato delle agenzie federali alle origini del Russiagate: Durham sta sondando una linea temporale più ampia di quanto precedentemente noto, secondo diversi funzionari dell’amministrazione Trump: il periodo preso in esame va dal 2016 – prima delle elezioni presidenziali di novembre – fino alla primavera del 2017, quando Mueller viene nominato procuratore speciale per il Russiagate. Tutta l’attenzione degli investigatori americani rimane comunque su aMifsud e la sua rete di relazioni.