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La crisi in Ucraina, giunta al suo attuale parossismo dopo almeno due anni di mobilitazione delle forze russe ai suoi confini, e originata dal colpo di mano di Mosca in Crimea e nel Donbass nel 2014, sembra non trovare una soluzione diplomatica.

Abbiamo già avuto modo di dire che, in questi giorni di gelo invernale, la Russia potrebbe decidere di passare alle vie di fatto per riportare parte del suo “vicinato” sotto controllo, a fronte della possibilità che Kiev, in un futuro nemmeno troppo lontano, possa entrare nell’Alleanza Atlantica. Tutto quanto sta accadendo lungo la frontiera orientale europea lascia supporre che l’orso russo si stia preparando a dare la sua zampata che riporterà l’Ucraina all’interno della sua sfera di influenza, e non è nemmeno da escludere che il fronte possa allargarsi anche a nord, nell’area del Baltico.

Risulta quindi particolarmente interessante guardare alla consistenza dell’esercito ucraino, analizzando in dettaglio la sua composizione, per capire quanto effettivamente possa risultare idoneo a resistere a una possibile invasione russa.



Un esercito che fatica a modernizzarsi

Nel 2014 l’esercito di Kiev era indebolito da anni di abbandono e sottofinanziamento, ed era composto da circa 6mila effettivi, ma, da quel momento, le forze armate hanno apportato notevoli miglioramenti: l’Ucraina ha infatti intrapreso sforzi per adottare gli standard della Nato e ha ricevuto una significativa assistenza dall’Alleanza e dagli Stati Uniti avviando nel contempo riforme modellate sull’esperienza fatta nella difesa contro l’aggressione russa.

Le riforme spaziano dal livello tattico a quello strategico e comprendono anche misure politiche (ad esempio aumentare la trasparenza, contrastare la corruzione e garantire il controllo civile sui militari) oltre che militari, come la modernizzazione delle attrezzature, la riforma dell’apparato di comando e controllo e una maggiore professionalizzazione delle forze armate.

Dal punto di vista politico, inoltre, Kiev nella sua Strategia di Sicurezza Nazionale (del 2020) ha identificato la Russia come una minaccia a lungo termine e ha stabilito di sviluppare relazioni più strette con l’Unione Europea, la Nato e gli Stati Uniti.

Dal punto di vista finanziario l’Ucraina nel 2021 ha stanziato 117,6 miliardi di hryvnia (circa 4,2 miliardi di dollari), facendo registrare una flessione di 127 milioni (4,6 milioni di dollari) rispetto al budget del 2020. Inoltre, gli stanziamenti di bilancio per la difesa dell’Ucraina sono divisi tra i fondi necessari per mantenere l’esercito e quelli per sostenere il suo ambizioso programma di riforme.

Oggi l’esercito ucraino può contare su circa 145/150mila uomini (incluse le forze aviotrasportate/paracadutisti) e su approssimativamente 50mila effettivi della Guardia Nazionale (che sovrintende al controllo dei confini), a cui si aggiungono 10mila della difesa civile, entrambi però non alle dipendenze del ministero della Difesa di Kiev. L’esercito rappresenta la fetta maggiore delle forze armate ucraine (12mila uomini fanno parte della marina e 40mila dell’aeronautica), ma nonostante una grande industria della difesa e vaste scorte di armi, gran parte dell’equipaggiamento dell’Ucraina è obsoleto oppure non è più aggiornato o comunque abbisogna di riparazioni significative.

Ciononostante negli arsenali ucraini sono presenti una serie di Mbt (Main Battle Tank) , Afv (Armoured Fighting Vehicles) e sistemi di artiglieria in numero tale da rappresentare una massa d’urto che, data la caratteristica di un possibile conflitto difensivo, e in particolar modo urbano, potrebbe offrire una certa resistenza in caso di invasione russa.



I mezzi dell’esercito ucraino

Per quanto riguarda i carri armati Kiev dispone di circa 165 T-84 (di cui 10 versione BM), più di 340 T-80 (nelle versioni BV e UD), circa 300 T-72 in diverse versioni, e circa 1790 vecchi T-64 (tipo B, BV, BM e BM2).

I mezzi corazzati sono la fetta maggiore dei mezzi presenti negli arsenali ucraini, dove ci sono 1000 Bmp-1, 1400 Bmp-2, 4 Bmp-3, 47 Bmd-1, 59 Bmd-2, 350 Btr-80, 220 Btr-70, 10 Btr-60, 215 Btr-4, 70 Btr-3, 34 KrAZ Spartan, 458 Brdm-1, 500 Brdm-2, 20 Saxon, 2300 Mt-Lb, 15 Pts-2, 2 KrAZ Shrek, 21 Dozor-B, 250 Kozak-2 e 15 Btr-D.

I sistemi di artiglieria semoventi di cui Kiev può disporre consistono in 63 2S19 Msta, 600 2S1Gvozdika, 235 2S3 Akatsiya, 99 2S7 Pion, 24 2S5 Giatsint-S, 26 SpGH Dana e un numero imprecisato di 2S22 Bohdana.

I sistemi missilistici campali si dividono in: 339, Bm-21 Grad, 76 Bm-27 Uragan, 75 Bm-30 Smerch, 90 Otr-21 Tochka (Scarab-B in codice Nato), 50 9K52 Luna-M, 1 Hrim-2. I sistemi da difesa aerea, in uso nell’esercito ucraino, sono rappresentati da: 4 batterie di S-300V1, 6 Tor, 72 Buk, 125 Osa, 150 9K35 Strela-10 e numerosi sistemi di artiglieria di vario tipo.

I reparti di fanteria, in funzione anticarro, possono contare su diversi sistemi a razzo, la maggior parte di epoca sovietica, ma recentemente Kiev ha ricevuto circa un migliaio di britannici Mbt-Law e 210 missili Javelin, con 37 lanciatori, da parte degli Stati Uniti.

Attualmente la Turchia ha consegnato circa 12 droni Bayraktar Tb-2, che sembra siano stati usati in Donbass. Kiev può contare anche su soli 35 elicotteri da attacco Mil Mi-24 e su 65 multiruolo Mi-8, che vanno ad affiancarsi agli esigui mezzi dell’aeronautica rappresentati da 43 Sukhoi Su-27, 27 Mig-29, 17 Su-25 e 12 Su-24M. La marina ucraina è praticamente composta solo da unità di piccole e piccolissime dimensioni da dopo il colpo di mano russo in Crimea: nella base navale di Odessa, infatti, è presente un’unica fregata classe Krivak III.